ROMA – Il boss della ‘Ndrangheta calabrese Rocco Morabito, latitante ormai da 25 anni, e ricercato in vari paesi del sud America dove aveva interessi, e’ stato arrestato la scorsa notte a Montevideo in Uruguay, dopo mesi di intense attivita’ di cooperazione internazionale ed intelligence svolte dai Carabinieri di Reggio Calabria.
La Polizia ha accertato che Morabito aveva ottenuto documenti uruguaiani presentando documenti brasiliani con il nome di Francisco Antonio Capeletto Souza, nato il 14.10.1967 in Rio de Janeiro (Brasile). Questi documenti sono stati diffusi dallo SCIP – Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia del Dipartimento della Pubblica Sicurezza e dalla Polizia brasiliana, e sono stati inseriti nella banca dati Interpol, generando un alert. Dall’emissione della “Red Notice” internazionale nel 1995 e dal conseguente mandato d’arresto originato dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, il lavoro dello SCIP e è proseguito senza sosta, sino alla cattura avvenuta sabato scorso.
Morabito nel tentativo di sfuggire all’arresto dichiarava di essere cittadino brasiliano presentando il documento di identità sotto falso nome, ma le immediate verifiche nell’ambito di collaborazione fra la polizia locale ed il Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria attraverso il contributo del 3° Servizio della DCSA e dell’ Interpol, hanno permesso di identificare con certezza il fermato nel ricercato Morabito.
Le ricerche svolte in Italia sotto la costante direzione della Procura Distrettuale di Reggio Calabria, estese in campo internazionale, erano state progressivamente ristrette al Sud America ed in particolare all’ Uruguay, alla cui Polizia sono state fornite dai Carabinieri, tutti gli elementi info-investigativi utili all’identificazione. Morabito nel 2000 era dato dagli investigatori dell’ Arma dei Carabinieri in circolazione in Brasile, per poi entrare fra il 2008-9 in Uruguay dopo aver assunto una nuova identità.
Nella notte fra sabato e domenica si è arrivati all’individuazione del Morabito in un noto lussuoso albergo del centro di Montevideo, e quindi alle prime luci dell’alba è stata effettuata irruzione nella camera dove dormiva il boss della ndrangheta (che verrà estradato in Italia), è stata trovata ed arrestata una donna angolana con passaporto portoghese che, precisano le fonti, sarebbe la moglie di Morabito.
Nell’ operazione che ha portato all’arresto il boss calabrese la polizia uruguaiana ha confiscato tra l’altro 13 cellulari, una pistola, 12 carte di credito, assegni in dollari e 150 foto carnet con il viso del detenuto.
A coadiuvare sul posto le attività della polizia uruguagia è stato l’Esperto per la Sicurezza del Dipartimento della Pubblica Sicurezza di stanza a Buenos Aires, con competenza anche per l’Uruguay, avallando un primo riconoscimento del Morabito, attraverso l’interlocuzione diretta con la Sala Operativa Internazionale dello SCIP, e partecipando anche alla perquisizione della casa del latitante.
Rocco Morabito, nato ad Africo, in provincia di Reggio Calabria, nell’ottobre del 1966, viveva in Uruguay da una decina d’anni ed “era uno dei dieci mafiosi più ricercati” . Morabito è stato rintracciato in un hotel annesso ad un Casinò della nota località di Punta del Este frequentata dal jet-set internazionale sudamericano, località in cui il boss della ndrangheta viveva in una lussuosa villa con piscina .
Accusato di gestire traffici a Milano Rocco Morabito era inserito da tempo nell’elenco dei latitanti di massima pericolosità, insieme tra gli altri a Matteo Messina Denaro, il 51/enne ‘boss’ della ‘ndrangheta è stato catturato in Uruguay, paese dove viveva da anni. Tramite un provvedimento di cattura ‘rosso’ dell’Interpol, Morabito è accusato di aver fatto parte tra il 1988 e il 1994 di un gruppo del narcotraffico, nella quale organizzava il trasporto della droga in Italia e la distribuzione a Milano. Il Ministero degli Interni dell’ Uruguaiano cita inoltre i casi del traffico “nel 1993 di 32 kg di cocaina in Italia, operazione fallita a causa della cattura in Francia di un trafficante, e di 592 kg nel 1992 dal Brasile all’Italia, droga confiscata in quest’ultimo paese”. Da ultimo, si ricorda un’ operazione l’anno successivo con 630 kg di cocaina.
Con una nota ufficiale il procuratore capo di Reggio Calabria dott. Federico Cafiero deRaho ha reso noto che sono state immediatamente avviate dalla procura calabrese le procedure per la successiva estradizione dell’arrestato in Italia.
intervista con il Col. Vincenzo Franzese Comandante del Reparto Operativo
del Comando provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria
Rocco Morabito, che compirà 51 anni il prossimo ottobre, è considerato esponente di spicco della cosca omonima che ha base ad Africo nella Locride, in provincia di Reggio Calabria. È accusato di associazione di tipo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti ed altri gravi reati e deve scontare una pena definitiva di 30 anni di reclusione, emessa con sentenza definitiva dalla Corte di Appello di Reggio Calabria, che ha riunito le precedenti condanne delle Corti di Appello di Milano e Palermo. Morabito è il 16° latitante catturato quest’anno dai Carabinieri di Reggio Calabria. Insieme a Santo Vottari e Giuseppe Giorgi era inserito nell’elenco dei latitanti piu’ pericolosi d’Italia.