La scorsa notte i Carabinieri del ROS, con il supporto di personale dello Squadrone Eliportato “Cacciatori Calabria” e delle Aliquote di Pronto Intervento del Comando Provinciale di Roma, hanno tratto in arresto il latitante 59enne Antonio Gallace, esponente della cosca “Gallace di Guardavalle” operativa da anni sul litorale romano, soprannominato nell’ambiente “Michael Jackson“.
Era destinatario di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica di Roma, sotto il cui coordinamento sono state svolte le ricerche. Il latitante deve scontare la pena di anni 20, mesi 11 e giorni 10 di reclusione per i reati di associazione mafiosa, associazione per il traffico di stupefacenti ed altro.
Il Comandante del Reparto Anticrimine di Roma, Colonnello Luigi Imperatore spiega l’operazione
Gli affari illeciti dei Gallace erano proseguiti negli anni. Secondo la Direzione distrettuale antimafia di Roma, che lo scorso febbraio ha disposto l’eseguire 65 arresti nell’ambito dell’inchiesta “Tritone”, sarebbero tra le famiglie che sempre tra Anzio e Nettuno avrebbero addirittura costituito una locale di ‘ndrangheta, facendo ricchi affari con la droga e infiltrando le pubbliche amministrazioni di Anzio e Nettuno, dalle quali ricevevano appalti in cambio di voti a un lungo elenco di candidati del centrodestra. Una vicenda per la quale due commissioni d’accesso, inviate dal prefetto di Roma, Matteo Piantedosi, stanno facendo accertamenti e a breve dovranno decidere se proporre lo scioglimento dei due Comuni per infiltrazioni mafiose.
È stato localizzato ed arrestato nel corso della notte a Nettuno, presso l’abitazione della propria moglie, dove si nascondeva all’interno di un vano ricavato in un armadio. Antonio Gallace era latitante dal 25 novembre 2020, quando la Suprema Corte di Cassazione aveva definitivamente confermato le condanne inflitte a vari membri della cosca “Gallace”, scaturite dall’indagine “Appia” condotta nel 1997-1999, sempre dal ROS dei Carabinieri, nei confronti dell’organizzazione di matrice ‘ndranghetista operante sul territorio del distretto di Roma.
Le indagini avevano evidenziato come la locale di ‘ndrangheta di Guardavalle (CZ), del mandamento jonico della ‘ndrangheta reggina, avesse costituito un’articolazione con autonomia operativa sul litorale romano, ma organizzativamente dipendente dalla struttura calabrese. A seguito delle perquisizioni eseguite è stato rinvenuto materiale di interesse investigativo che verrà sottoposto ad attenta analisi.
La cattura è maturata nell’ambito di una più ampia e complessa manovra investigativa condotta dal ROS sul contesto ndranghetista di riferimento, che ha portato, lo scorso 7 ottobre 2021, anche alla cattura in provincia di Catanzaro di Cosimo Damiano Gallace, fratello dell’odierno arrestato, anch’egli latitante.
“Complimenti all’Arma dei Carabinieri per la brillante operazione che ha portato alla cattura in provincia di Roma del latitante Antonio Gallace nell’ambito di una ampia azione investigativa condotta sul contesto ndranghetista che aveva consentito, lo scorso 7 ottobre 2021, l’arresto in provincia di Catanzaro del fratello Cosimo Damiano Gallace”. Lo ha dichiarato il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, commentando l’operazione della scorsa notte a Nettuno aggiungendo: “Grazie alla professionalità e all’impegno dei Carabinieri del Ros, con il supporto del personale dello Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria e del Comando Provinciale di Roma – ha aggiunto la titolare del Viminale – è stato assicurato alla giustizia il pericoloso esponente di una organizzazione criminale che opera anche sul territorio romano mantenendo uno stretto legame con la struttura calabrese. Ancora una volta l’azione determinata di magistratura e forze di polizia ha inflitto un duro colpo ai sodalizi che, con metodi illeciti, aggrediscono il tessuto economico e sociale della Capitale”.