Incredibile ma vero. Sul sito del Comune di Taranto è apparso nei giorni scorsi un annuncio che segnala che alle associazioni locali basta una semplice richiesta (al buio) per avere in assegnazione dei locali del Comune di Taranto. L’ avviso che suona tanto come l’ennesimo voto di scambio di questa amministrazione comunale, ha scatenato la legittima e giusta reazione polemica dell’opposizione in consiglio comunale. A chiedere delucidazioni, minacciando di rivolgersi alla Procura della Repubblica, è stato il consigliere comunale Giampaolo Vietri di Forza Italia che con un comunicato scrive: “Il sindaco Stefàno con una comunicazione, sconosciuta alla stragrande maggioranza dei cittadini di Taranto in quanto pubblicata solo sul sito internet del comune, rende disponibile ad associazioni con generiche finalità solidaristiche un numero imprecisato di locali comunali per la cui assegnazione basterà semplicemente inviare una richiesta all’indirizzo di posta elettronica del primo cittadino”.
Ecco quanto pubblicato sul sito del Comune: “Il Sindaco, Ippazio Stefàno, informa le Associazioni impegnate nell’area sociale e formativa che è possibile inoltrare istanza per l’assegnazione temporanea di locali comunali, da utilizzare per fini solidaristici. Le istanze, corredate da statuto dell’Associazione, dovranno specificare le finalità di utilizzo e pervenire entro il 10 dicembre 2016 al seguente indirizzo e-mail sindaco@comune.taranto.it o mediante consegna a mano presso l’Ufficio di Gabinetto Sindaco”, il cui capo di gabinetto Giuseppe Licciardello, per dovere di cronaca è bene ricordare è imputato in un processo penale, nella cui requisitoria finale recentemente il procuratore aggiunto Pietro Argentino ha chiesto la sua condanna a tre anni di carcere.
Vietri così commenta l’avviso pubblicato dal Comune di Taranto: “Se, dunque, la nomina diretta degli scrutatori, secondo il sindaco, è espressione di una politica clientelare, anche in presenza di una legge che impone tale metodo di indicazione, vorremmo sapere da Stefàno come si possa definire l’affidamento diretto di immobili comunali non ottemperando ai dettami di trasparenza di cui all’articolo 32 del vigente regolamento sulla gestione del patrimonio immobiliare del Comune il quale prevede espressamente la procedura di evidenza pubblica per la concessione di qualsiasi immobile di proprietà comunale“
Secondo Vietri, il regolamento e la vigente normativa attribuisce la competenza della procedura di assegnazione dei beni della collettività alla Direzione del Patrimonio comunale e non certo al primo cittadino ma , prevedendo unica deroga alla procedura di evidenza pubblica, dei casi eccezionali già noti e valutati, in favore di associazioni che svolgono specifica attività socio-assistenziale e sanitaria. e “non, dunque, come si evince dalla comunicazione del sindaco per generiche finalità solidaristiche non meglio precisate. Inoltre, il sindaco omette persino di indicare il numero e gli immobili che si intendono assegnare, come se ciò fosse un fatto da tenere segreto”.
Vietri annuncia che oltre a richiedere copia della documentazione di tutte le richieste pervenute all’indirizzo mail di Stefàno per prenderne visione nell’opportuna commissione consiliare, presenterà un’interrogazione al sindaco affinché con effetto immediato venga annullata la procedura di assegnazione diretta che non ottempera al vigente il regolamento e conclude “Se così non dovesse essere, ci rivolgeremo alla Procura della Repubblica affinché verifichi la legittimità della procedura. Nel frattempo, in attesa di risposte, lasciamo ai cittadini valutare se, a due mesi dall’avvio della campagna elettorale, il metodo per l’assegnazione di proprietà comunali adottato dal sindaco sia o meno di natura clientelare. E pensare che il sindaco animato da trasparenza e moralità aveva minacciato le proprie dimissioni, ed azzerato la giunta, per la nomina diretta degli scrutatori”