Il quotidiano siculo-barese La Gazzetta del Mezzogiorno nella sua edizione online di ieri ha dato ancora una volta prova con un titolo incompleto dell’ approssimazione con cui purtroppo (per loro) alcuni giornalisti lavorano nella sua redazione, pubblicando una notizia relativa ad un comunicato stampa sindacale della solita Assostampa di Puglia (associazione sindacale che abbiamo già querelato in passato) che si spaccia per sindacato unitario ( in realtà “unico”) ed “esprime sconcerto e preoccupazione per il pesante clima intimidatorio, corredato di esplicite minacce ai danni dei cronisti di Brindisi, con l’avvicinarsi del ballottaggio per le amministrative 2016“
Come racconta la Gazzetta, l’ultimo episodio, riguarda il giornalista Gianmarco Di Napoli, direttore del quotidiano on line brindisino “Senza Colonne”, per la pubblicazione di un articolo riguardante un candidato sindaco al ballottaggio Nando Marino e l’ appello lanciato dal giornale online a rendere pubbliche eventuali sue pendenze penali. In tutta risposta, uno dei candidati nelle liste a sostegno di Marino, avrebbe utilizzato il proprio profilo personale Facebook per lanciare presunti messaggi intimidatori al giornalista brindisino.
Non entriamo nel merito della decisione di un un altro giornalista come Di Napoli di occuparsi dei precedenti penali di un candidato, che può essere condivisibile dopo aver valutato la tipologia di reato per cui qualcuno è stato condannato. Ma bisogna ricordarsi che vi sono condanne e condanne, così come vi sono sono sentenze coperte da indulto, amnistia, e ci sono peraltro anche una marea di giornalisti condannati, a partire da Marco Travaglio (Il Fatto Quotidiano) , Bruno Vespa (RAI) , Alessandro Sallusti (Il Giornale) , Maurizio Belpietro (ex Libero), Giorgio Mulè (ex Panorama ) ecc. A volte anche i giornalisti-sindacalisti come ad esempio Mimmo Mazza (La Gazzetta del Mezzogiorno) è stato condannato per brogli elettorali, e si è salvato in appello solo grazie alla prescrizione. Sarebbe stato un bel gesto rinunciarci ed andare a giudizio…ma per adottare certe decisioni occorrono due elementi fondamentali: onestà e coraggio. Per tornare ai nostri giorni, un giornalista sindacalista Andrea Camporese (leggi QUI) è sotto processo dinnanzi al Tribunale di Milano per una truffa di cui sarebbe responsabile costata 7 milioni di euro alla casse dell’istituto di previdenza dei giornalisti, e del quale la Procura della Repubblica di Milano e la Guardia di Finanza hanno trovato un conto bancario a lui intestato in Svizzera con alcune centinaia di migliaia di euro versati dentro …
“Augurandoci che la magistratura, investita del caso dal collega, faccia luce nel più breve tempo possibile sull’episodio, riteniamo particolarmente grave – continua l’Assostampa pugliese sulla vicenda brindisina – che chi si candida al ruolo di amministratore pubblico concepisca così i rapporti con la stampa locale, ottenendo finanche sostegni alle diffamazioni pubbliche e alle esplicite minacce rivolte sui social network a danno dei colleghi impegnati a tutelare il diritto di cronaca e il diritto all’informazione nella città”. Come sempre il sindacato dei giornalisti pugliesi (che dovrebbe occuparsi esclusivamente di problemi sindacali) si appella a tutte le istituzioni, a cominciare dalla Procura e dalla Prefettura di Brindisi ma anche dalla Regione, “perché vigilino sul corretto svolgimento della campagna elettorale a Brindisi e chiede altresì al candidato sindaco e a tutte le forze politiche del centrosinistra che lo stanno sostenendo di prendere le distanze dal gravissimo episodio“.
Non vogliamo scendere sul piano della polemica e del distinguo personale, ma ci spieghino Bepi Martellotta, Raffaele Lorusso e “compagnucci” vari dov’era la solidarietà dell’ Assostampa quando l’autovettura del nostro direttore Antonello de Gennaro, veniva sfregiata a Taranto con ripetuti atti vandalici (4 in 8 mesi) di chiara natura intimidatoria, persino con acido versato sulla carrozzeria, vetri infranti e via dicendo e danni di migliaia di euro, ricevendo la solidarietà di tutte le istituzioni a partire dal Prefetto?
E’ bene ricordare ai giornalisti-sindacalisti, che non è ancora Sindaco e sopratutto che è una persona per bene ed un noto capace imprenditore, quindi quello che il candidato sindaco Nando Marino deve fare, è una sua libera scelta e non può e non deve certamente lasciarsi influenzare da qualche “prurito” o risentimento sindacale dell’ Assostampa. Il candidato Massimo Brento, presente nelle liste del centrosinistra a Brindisi a sostegno di Marino, ha sicuramente sbagliato nel definire sul suo profilo Facebook “giornalastro di merda” il direttore del quotidiano online brindisino, e secondo noi deve le sue scuse a Di Napoli, ma in ogni caso è solo lui a dover rispondere personalmente delle offese scritte, e non certo Marino che non ha mai proferito quelle parole. Inoltre qualcuno spieghi ai giornalisti sindacalisti che le minacce, quelle vere sono ben altra cosa, come sanno molti bravi colleghi free-lance che lavorano in Campania, Calabria e Sicilia abbandonati al loro destino.
A proposito… dov’era l’ Assostampa di Puglia quando un giornalista-sindacalista della provincia tarantina tale Cosimo Mazza detto Mimmo ha definito su Facebook il nostro direttore de Gennaro “fallito, evasore fiscale, radiato ecc.” ( venendo immediatamente querelato) e chiedendo sempre su Facebook ai suoi colleghi tarantini di cancellarlo e bloccarlo dalle loro amicizie ? Forse cari giornalisti- sindacalisti questo non è stalking….???
Per non parlare poi di questa “mania” sindacale di rivolgersi sempre a chiunque per cercare di avere le istituzioni ( e l’ Assostampa non lo è ) al proprio fianco . Sull’ Assostampa di Puglia ed alcuni suoi esponenti parleremo presto noi e documenteremo tanti comportamenti illegali che abbiamo denunciato alle Procure di Roma, Bari e Taranto e qualche interessante documento che abbiamo trovato. A chi chiederanno l’intervento questa volta, sempre ai soliti “amici degli amici”…o ai servizi segreti di mezzo mondo ?
State sereni, e sopratutto caro Martellotta, occhio ai titoli sulla Gazzetta del Mezzogiorno…