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22 Novembre 2024 08:16

Atreju, Sunak a Meloni: “Grazie per essere una leader globale”. Rama: “L’intesa sui migranti non viola la Costituzione”

Il potere di Giorgia Meloni, dalla politica al “look da leader”: ad Atreju è andata in scena la destra adulta

Giorgia Meloni nel terzo giorno di Atreju, la festa dei giovani di Fratelli d’Italia, ha accolto il primo ministro albanese Edi Rama, il Ceo di Tesla, X (ex-Twitter) e varie altre aziende, Elon Musk, e il primo ministro inglese, Rishi Sunak. La premier, seduta in prima fila, li applaude e li abbraccia. E non perché condividano un’identica visione del mondo: Musk è salito sul palco tenendo in braccio il figlio Techno Mechanicus, soprannominato Tau, fratello di X e Y, tutti nati dalla procreazione in vitro. Il premier albanese Rama esponente del centrosinistra, iscritto ai Socialisti europei. Sono tutti ad Atreju, la festa del partito della premier, e così incarnano, per un giorno, il sogno-progetto della Meloni di riuscire a costruire un’immagine di sé che vada oltre il vecchio “sovranismo” tricolore.

il primo ministro albanese Edi Rama

Il premier albanese Rama intervistato sul palco dal direttore della Stampa e dal direttore della Verità Maurizio Belpietro, vede come un “passaggio dal sovranismo nazionale a un sovranismo europeo”. Giorgia Meloni sorride ed applaude. Rama la definisce “un’amica fraterna”. E nella stesse linea la premier Meloni presenta Sunak come “un amico dell’Italia e mio amico personale con il quale ci siamo trovati sulle materie fondamentali del nostro tempo e abbiamo costruito un rapporto. Ci ha fatto un grande regalo venendo qui“. La loro presenza è quasi una diplomazia parallela, fondata sulle capacità relazionali della premier italiana, e non sugli interessi e le convenienze politiche che, al di là delle luci della vetrina di Atreju, restano il cuore di questi rapporti.

Insieme a Rama e soprattutto a Sunak, la Meloni forma un triangolo politico che condivide la necessità di frenare l’immigrazione clandestina per evitare il definitivo fallimento delle proprie promesse elettorali. L’accordo stretto dal governo italiano con quello albanese, che prevede di portare in Albania una piccola quota di richiedenti asilo, al momento è congelato, in attesa del pronunciamento della Corte costituzionale albanese, ma Rama dal palco rassicura la premier: “Sono fiducioso, non è incostituzionale ” .

il primo ministro inglese, Rishi Sunak, la premier Meloni ed il primo ministro albanese Edi Rama

Giorgia Meloni sorride soprattutto quando il premier albanese critica Parigi : “I francesi, a differenza degli albanesi, non vogliono i migranti, e ora sono gli albanesi il problema?” e subito dopo prende le distanze dal Partito Socialista Europeo, perché “per loro era impensabile che partecipassi a questa manifestazione”. La premier, seduta in platea, continua ad applaudire. Rama è importante per costruire quella che la premier vede, in prospettiva, come una nuova sfera di influenza italiana (seppur contesa con la Francia) nei Balcani , e Rama sa di avere nell’Italia, per vicinanza storica e geografica, il più forte alleato per un ingresso del suo Paese nell’Unione europea.

il primo ministro inglese, Rishi Sunak

Anche il primo ministro inglese, Rishi Sunak ha stipulato un accodo con l’Albania per frenare l’arrivo di migranti in Gran Bretagna (un terzo dei richiedenti asilo arrivati nel 2022 sono albanesi), con il rafforzamento del personale britannico addetto ai controlli di frontiera. E sa che un’altra buona parte dei migranti clandestini che passano dalla Manica hanno avuto l’Italia come Paese di primo approdo. Non a caso ha detto che “la situazione a Lampedusa non è accettabile” spronando la Meloni ad “applicare il radicalismo della Thatcher all’immigrazione illegale. La situazione non è più sostenibile e non è morale. Decidiamo noi chi deve entrare, non le bande criminali” e si schiera al fianco della Meloni e del suo accordo con Rama, ricordando che mentre “Giorgia ha firmato un accordo con l’Albania e io con il Ruanda” .

Giorgia Meloni e Elon Musk

La premier Meloni nel corso di un colloquio di 45 minuti avuto nel backstage, ha avuto punti di contatto politici anche con Musk, discutendo con lui delle battaglie per la natalità e delle prospettive tecnologiche che riguardano l’intelligenza artificiale e il sistema di satelliti Starlink con il quale l’imprenditore sudafricano ha garantito, firmando un contratto con il Pentagono, la copertura internet all’Ucraina. Meloni lo ha ringraziato “per averci regalato la sua presenza a questa manifestazione”.

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