di REDAZIONE CRONACHE
Torna l’autocertificazione e il Viminale ha diffuso il modulo (scaricabile scarticabile anche dal nostro sito), ed anche sui siti del ministero dell’Interno e della Polizia di Stato che servirà ai cittadini di tutta Italia per evitare la multa se si spostano negli orari vietati. Occorrerà inserire le proprie generalità, i motivi che giustificano lo spostamento e l’ orario di uscita dall’abitazione.
nuovo_modello_autodichiarazione_editabile_ottobre_2020L’autodichiarazione è anche in possesso degli operatori di polizia e può essere compilata al momento del controllo. Al momento le Regioni che hanno previsto restrizioni agli spostamenti sono Campania, Lazio, Liguria, Lombardia e Piemonte. Si tratta di un modulo che va compilato ogni volta e consegnata alle forze dell’ordine che poi possono effettuare controlli successivi. In caso di visita a un parente o altre persone per motivi d’urgenza non è obbligatorio indicarne le generalità per motivi di privacy.
Nei primi giorni ci sarà un po’ di tolleranza. Il regolamento regionale in Lombardia prevede che anche scontrini, ricevute fiscali di ristoranti e bar e biglietti di teatri e cinema potranno essere accettati come giustificativo di uno sforamento dell’orario d’inizio del coprifuoco. A patto che l’orario di emissione sia stampato sulla ricevuta e sia compatibile con il percorso per il rientro all’abitazione di residenza. Gran parte delle restrizioni erano già in vigore perché contenute nella precedente ordinanza firmata dal governatore Attilio Fontana venerdì scorso. Le novità principali del nuovo testo concordato ieri con Anci Lombardia e i sindaci dei capoluoghi di provincia riguardano il settore del commercio e la scuola.
Nell’ordinanza regionale di Attilio Fontana si legge: “Le attività degli esercizi di somministrazione sono consentite dalle 5 alle 23 con consumo al tavolo e con un massimo di 6 persone al tavolo e sino alle 18 in assenza di consumo al tavolo. Con la chiusura dei pubblici esercizi dall’ora stabilita deve cessare ogni somministrazione e gli avventori presenti devono sgomberare dal locale“
Nel Dpcm nazionale firmato il 18 ottobre dal premier Giuseppe Conte si legge “Le attività dei servizi di ristorazione sono consentite dalle ore 5 alle ore 24″. . Ma ora cosa accade invece con l’ordinanza della Regione Lazio che dispone il “coprifuoco” dalle ore 24 alle 5 del mattino a partire dalle 24 di venerdì ?
Il quesito in realtà non è così assurdo ed è il dubbio che per tutta la serata è rimbalzato tra imprenditori, chef e assidui frequentatori dei locali. A rispondere ci pensa proprio il testo del nuovo provvedimento firmato ieri sera dal governatore del Lazio Nicola Zingaretti e dal ministro della Salute Roberto Speranza.
ordinanza_regione_lazio_intesa_ministro_saluteNessun cambiamento in vista per i ristoratori, i cuochi e i camerieri del Lazio. A mezzanotte bisognerà spegnere i fornelli, finire le pulizie, appendere i grembiuli ed abbassare la saracinesca. Invece cambia qualcosa per i clienti.
Nell’ ordinanza della Regione Lazio si legge: “Sul territorio della Regione dalle ore 24 alle ore 5 del giorno successivo sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative (a titolo esemplificativo il tragitto domicilio, dimora e residenza verso il luogo di lavoro e viceversa), gli spostamenti motivati da situazioni di necessità o d’urgenza, ovvero per motivi di salute. La sussistenza delle situazioni che consentono gli spostamenti in tale arco temporale incombe sull’interessato tenuto ad attestarlo con dichiarazione resa ai sensi degli articoli 46, 47 e 76 del D.P.R 28 dicembre 2000, n. 445″.
In parole più chiare e meno burocratiche significa significa che a Roma e nelle altre province laziali dalla mezzanotte scatta un vero e proprio divieto di circolazione. Solo chi rientra dal lavoro o chi ci si sta recando o chi si trova in situazioni di emergenza può spostarsi mostrando alle forze dell’ordine o ai vigili urbani in strada per controlli e posti di blocco una nuova autocertificazione che si trova sul sito della Regione Lazio ed è da lì scaricabile e stampabile.
Quindi chi è uscito a cena e si trova in un ristorante dovrà lasciare il tavolo ben prima della mezzanotte, calcolando il tempo necessario per rientrare in casa, a seconda delle distanze, dei quartieri, del mezzo che si usa per spostarsi o dei giri per trovare parcheggio. Soltanto il servizio di “delivery” potrà andare avanti fino all’orario di chiusura dei locali, cucine permettendo, perché in quel caso lo spostamento rientra nelle esigenze lavorative.