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3 Luglio 2024 03:22
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Avranno i magistrati “sinistrorsi” della procura di Taranto il coraggio di indagare Michele Riondino per “vilipendio a carica istituzionale” ?

Il gesto dell’attore pugliese, che ha postato una vecchia foto in cui l’attuale Presidente del Senato figura con altri vecchi esponenti della destra accanto ad un ritratto di Benito Mussolini è destinato volente o nolente a finire nelle aule di giustizia

L’immagine del presidente del Senato Ignazio La Russa a testa in giù con il Duce pubblicata il 25 aprile sul proprio profilo Facebook dall’attore e regista tarantino Michele Riondino è destinata finire nelle aule di giustizia se la magistratura jonica su ricorderà che attaccare ed offendere la seconda carica dello stato, per la legge è “vilipendio a carica istituzionale” cioè un reato per cui si procede ai sensi dell’ art. 490 del Codice Penale.

Il gesto dell’attore pugliese, che ha postato una vecchia foto in cui l’attuale Presidente del Senato figura con altri vecchi esponenti della destra accanto ad un ritratto di Benito Mussolini è destinato volente o nolente a finire nelle aule di giustizia . Riondino l’ha pubblicata volutamente al contrario, con un inconfutabile riferimento a piazzale Loreto, dove il cadavere del Duce venne esposto appeso per i piedi ai pali di un distributore di benzina. Sotto il post di Facebook tanti commenti tra plausi e insulti. C’è chi scrive “bravissimo” e chi gli dà del “regista fallito“, chi lo adula (“sei meraviglioso”) e chi lo stronca: “Gli stalinisti-talebani siete sempre gli stessi. Assassini e vigliacchi. Il fascismo è morto e sepolto. I balordi comunisti talebani purtroppo ci sono ancora”.

Subito dopo passata qualche ora dopo, è arrivato un nuovo post di Riondino. Questa volta però la foto pubblicata è nel verso giusto, cioè non capovolta, ma con un commento altrettanto provocatorio ed offensivo: “Ok ok ho attirato la vostra attenzione, ora rigiro la foto e vediamo un po’ se la sua posizione originale provoca lo stesso scandalo“. In serata i post sono scomparsi ed è comparso solo un post promozionale per la presentazione del suo film alla stampa tarantina.

Nel post originale di Riondino, l’attore aveva scritto:la cosa veramente divertente è che c’è stato un tempo in cui i fascisti erano più autentici, più spavaldi, erano leoni, anche se solo per un giorno. Rivendicavano la loro identità senza paura di essere accusati di essere traditori e assassini della patria. Oggi invece hanno paura di definirsi, di rivendicare la loro fede. Tradiscono la loro identità giurando sulla costituzione antifascista e poi per stare seduti sulla poltrona diventano campioni della super cazzola, cintura nera di arrampicata sugli specchi. Lo dico sinceramente. Non ci sono più i fascisti di una volta. Solo pecore. Ecco cosa sono i fascisti di ieri che sono diventati i governanti di oggi. Meglio una vita da pecora che un giorno da leoni. Viva la resistenza“.

Lo squallido post di Michele Riondino su Ignazio La Russa fa divampare le polemiche su fascismo e antifascismo, diventate protagoniste in occasione del 25 aprile a seguito della censura di un funzionario Rai al monologo previsto su RAITRE di Antonio Scurati. In quella occasione Riondino aveva espresso solidarietà allo scrittore, sostenendo di essere stato recentemente vittima anche lui di una presunta censura da parte della RAI. Secondo quanto raccontato da Riondino, che non ha però esibito alcuna prova delle sue dichiarazioni, il TG1 aveva programmato e poi annullato un servizio su “Palazzina Laf”, il film da lui diretto e interpretato. Riondino in questi giorni è impegnato ancora una volta nell’organizzazione del “Concertone dell’Uno Maggio Libero e Pensante” di Taranto del quale condivide la direzione artistica con Diodato (che ha una parentela con un noto capoclan mafioso locale Gaetano Diodato ) e Roy Paci. 

La solidarietà delle istituzioni al presidente del Senato Larussa

Il ministro del Pnrr e del Sud, Raffaele Fitto, ha manifestato la propria solidarieta con Larussa. Michele Riondino non è solo un attore e regista, è il direttore artistico di una delle manifestazioni più importanti del 1° maggio in Italia: l’Uno Maggio a Taranto. Il suo post la dice lunga sull’idea che hanno gli organizzatori di un evento che dovrebbe essere all’insegna del lavoro, ma anche del rispetto della democrazia e delle istituzioni. Il silenzio del centrosinistra è anche peggio“.

“Rivolgo al Presidente del Senato, Ignazio La Russa, le espressioni della più sentita solidarietà per la foto pubblicata su Facebook che lo ritrae a testa in giù. Esprimo ferma condanna per questa iniziativa lesiva delle Istituzioni”, dichiara il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana.

“Solidarietà al Presidente del Senato, Ignazio La Russa, per le vergognose frasi e immagini che lo raffigurano a testa in giù, postate sulla pagina social dall’attore Michele Riondino. Un attacco alle Istituzioni che condanniamo fermamente. Sperando che tutte le forze politiche facciano lo stesso“. è il messaggio del ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.  “Esprimo sincera e forte solidarietà al presidente del Senato, Ignazio La Russa, a cui sono state rivolte parole indegne da parte di chi dimostra di non essere all’altezza del vivere civile della nostra Nazione”, afferma invece il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, in merito al post dell’attore Michele Riondino.

Fratelli d’ Italia: “Attacco vergognoso”

Solidarietà al presidente del Senato Ignazio La Russa, che è la seconda carica istituzionale dello Stato, è arrivata anche altri colleghi di partito. Il capogruppo alla camera di FdI, Tommaso Foti chiede addirittura la revoca dell’incarico per il concerto del Primo Maggio a Taranto. “Un post vergognoso quello pubblicato dall’attore Michele Riondino frasi e immagini ingiuriose, inaccettabili essendo rivolte contro la seconda carica dello Stato, intrise di una violenza che è benzina per alimentare un odio becero e pericoloso. C’è gente come Riondino protagonista di detta disgustosa esibizione sui social disposta a tutto pur di fare pubblicità ad un proprio film – dice Foti -, ma pare naturale e dovuta la revoca del menzionato incarico a un personaggio di cui sono noti solo i demeriti. Al Presidente del Senato, Ignazio La Russa, di cui ben conosciamo l’apprezzata e condivisa storia politica, ed il coraggio di avere sempre affrontato la stessa a testa alta – non sicuramente a testa in giù – la piena solidarietà del gruppo di Fdi alla Camera”  .

Altre reazioni del centrodestra non si sono fatte attendere: “Non so chi sia Riondino, ma è una persona spregevole”, ha commentato Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia esprimendo la sua totale solidarietà a La Russa. “L’ennesimo poveraccio che semina odio come tanti esponenti della sinistra che, con menzogne ed insulti, stanno avvelenando il clima del Paese. Dalle menzogne sulle ricostruzioni delle vicende Rai, alle senatrici di centrodestra precedute alla domanda ‘ma lei è ebrea?‘, a Riondino. C’è un filo rosso che unisce questo delirio. Così come le aggressioni alla Brigata ebraica. Il delirio comunista e antisemita sta prevalendo. È gente che sta creando gravi danni all’Italia”.

Lucio Malan, presidente del Gruppo di Fratelli d’Italia al Senato ha commentato: “Uscita vergognosa, sono stucchevoli questi personaggi in cerca di facile pubblicità a buon mercato, fomentare l’odio, evocare l’uccisione di avversari politici nuoce a tutti ed è in totale contrasto alla Costituzione”.  Federico Mollicone, deputato di Fratelli d’ Italia ha aggiunto: “Riondino è un bravo attore ma un pessimo politico, rielabora slogan e prassi vergognose degli ’70 che probabilmente ha imparato dal padre” concludendo: “Attacca la seconda carica dello stato, per la legge è vilipendio a carica istituzionale”

aggiornamento del 28 aprile 2024

La Russa: “Ho ringraziato Mattarella per la solidarietà”

Nel terzo giorno della kermesse di Fratelli d’ Italia è intervenuto Ignazio La Russa, intervistato da Bianca Berlinguer che ha riferito che il capo dello Stato Sergio Mattarella questa mattina ha telefonato al presidente del Senato dopo il caso della foto postata a testa in giù. “Ho detto ‘presidente non sono questi i problemi ma grazie del tuo meraviglioso pensiero, della tua solidarietà’“, ha spiegato La Russa. Poi l’omaggio a Enrico Berlinguer dopo un botta e risposta tra il presidente del Senato e la giornalista: “Qui parlo solo io, Bianca Berlinguer, e non tiriamolo in ballo, parliamo di quello che mio padre ha fatto ma non di quello che avrebbe detto oggi”, dice Bianca Berlinguer. Ma La Russa ribatte che “i cognomi non si cancellano, qualcuno vorrebbe che non esistesse la tradizione familiare, che la famiglia non contasse, ma per noi conta e in te noi onoriamo anche la figura di tuo padre”.

“Essere la figlia di Enrico Berlinguer – dice la giornalista tv – la considero una fortuna, un dono che la vita mi ha concesso e che purtroppo è terminato troppo presto perché papà è morto a 62 anni appena compiuti, quando ne avevo 24, mia sorella 22, mio fratello 21 e la mia ultima sorella 13, la nostra vita per la maggior parte è trascorsa senza papà”. A queste parole scatta l’applauso della platea e la standing ovation: “Questo applauso e questa standing ovation cui mi unisco – chiude La Russaè la coerente continuazione dell’omaggio che il capo della destra rese a Enrico Berlinguer nel giorno della sua scomparsa”, quando il leader del Msi Giorgio Almirante partecipò ai funerali.

| © CDG1947MEDIAGROUP – RIPRODUZIONE RISERVATA |

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