ROMA – È stato avviato questa mattina a Taranto il cantiere funzionale alla copertura dei Parchi Primari all’interno dello stabilimento ILVA di Taranto, in adempimento degli impegni assunti da ILVA in Amministrazione Straordinaria su indicazione del Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, ed in piena condivisione con l’investitore AM InvestCo Italy.
I lavori che verranno realizzati dall’azienda Cimolai S.p.A., sulla base del progetto già approvato e appaltato dall’Amministrazione Straordinaria, per investimento complessivo per la realizzazione dell’opera di circa 300 milioni di euro, con oneri anticipati dall’ ILVA in Amministrazione Straordinaria che saranno interamente a carico dell’investitore Am InvestCo Italy, permetteranno la soluzione al problema di spolveramento entro il 2020. I cantieri riguarderanno i lavori di copertura del Parco Minerale e del Parco Fossile. Ogni struttura, una volta completata, avrà una lunghezza di 700 metri e una larghezza pari a 254 metri. Le costruzioni che copriranno il Parco Minerale e il Parco Fossile saranno composte, rispettivamente, da 53 e 56 arcate. Ogni arcata avrà un’altezza esterna di 77 metri e interna di 67 metri per consentire il movimento delle macchine bivalenti che sono alte 40-45 metri e vengono utilizzate per prelevare le materie prime stoccate all’interno dei parchi e destinate al ciclo produttivo.
“Un’opera che non ha eguali al mondo, sicuramente la più grande” così l’ha descritta Luigi Cimolai, presidente dell’omonimo gruppo che si è aggiudicato la commessa per la realizzazione dei lavori di copertura dei parchi primari (minerale e fossile) dello stabilimento ILVA di Taranto, illustrando alla stampa i dettagli del progetto in una conferenza svoltasi all’interno della fabbrica.
Per la realizzazione saranno utilizzate 60 mila tonnellate di acciaio, 200 mila metri cubi di calcestruzzo, 10 mila tonnellate di armature e 24 mila metri di pali di fondazione, per un totale di 700 mila metri quadrati di copertura. Ogni parco coprirà una superficie pari a 28 campi da calcio. La copertura modulare sarà suddivisa in due fasi che prevedono rispettivamente: la copertura delle aree del Parco Minerale in 24 mesi a partire da oggi e la copertura delle aree del Parco Fossile in 24 mesi a partire da giugno 2018, con la rimozione del materiale polverulento dalle aree non utilizzate. In via preliminare verranno coperte le zone dei parchi più vicine al quartiere Tamburi per poi proseguire lungo il resto dell’area prevista.
“La verifica della geometria strutturale dell’opera – ha spiegato l’ing. Cimolai – è stata effettuata tramite misurazioni, all’interno della “galleria del vento”, di azioni aerodinamiche su un modello in scala rappresentante la costruzione e l’ambiente circostante“. Entrambe le strutture saranno dotate di impianti tecnologici importanti per la sicurezza come: il sistema di illuminazione ordinario e di sicurezza, il sistema di nebulizzazione e ventilazione naturale, il sistema di segnalazione per ostacoli volanti, il rilevamento e segnalazione incendi per l’edificio e per le macchine bivalenti, il sistema di gestione dell’illuminazione e una nuova centrale elettrica per l’alimentazione dedicata dei nuovi impianti.
Non è prevista una bonifica della falda nè la realizzazione di una pavimentazione. “Non ci sono problematiche particolari – ha aggiunto Cimolai – E’ stato tutto studiato prima dal punto di vista geotecnico“. Per quanto riguarda i parchi fossili, in aggiunta ai sistemi sopra citati saranno attivi anche i sistemi antincendio e di rilevazione incendio con termocamere, il sistema di rilevamento e monitoraggio gas e un sistema di rilevamento e spegnimento automatico degli incendi più complessi. “Sulla falda è in via di realizzazione un sistema di pompaggio e trattamento dell’acqua di falda al fine di evitare alcun impatto ambientale collegato all’attività dei parchi” precisano fonti vicine all’ILVA in amministrazione straordinaria in relazione delle attività già svolte nei mesi scorsi, propedeutiche ai lavori di realizzazione della copertura dei parchi primari dell’ILVA, il cui cantiere è stato avviato oggi. “È stata inoltre già effettuata – spiegano le stesse fonti – un’attività di caratterizzazione e bonifica delle matrici di suolo al di sotto dell’area dei parchi primari ed attualmente non è più presente alcun inquinamento“.