di Antonello de Gennaro
L’atto giudiziario è stato notificato a Salvatore Sibilla, rappresentante legale della Fondazione, il quale non avrebbe versato al Fisco entro i termini previsti dalla Legge oltre 1 milione e 700mila euro di ritenute dovute per le dichiarazioni di sostituto d’imposta per gli anni 2020 e 2021. Sibilla si guardava bene però dal non pagarsi i propri “profumati” emolumenti, sopratutto dopo essersi nominato anche direttore generale della Fondazione, nomina non condivisa da alcuni membri del CdA e dai revisori dei conti.
Sibilla era stato nominato a presidente della Cittadella della Carità dal consiglio di amministrazione della Fondazione a febbraio 2019 su indicazione dell’ormai ex-vescovo di Taranto monsignor Filippo Santoro. Nell’atto notificato il pm Antonio Natale della Procura di Taranto, sostiene che il mancato versamento sarebbe stato realizzato “con più azioni consecutive di un medesimo disegno criminoso”. Da nostre informazioni l’ avvocato Sibilla risulterebbe iscritto ed attivo in una loggia massonica presente ed operante a Taranto.
Il nostro giornale, già un anno fa aveva dato notizia dei guai giudiziari a carico dell’ avvocato Sibilla il quale si era immediatamente attivato nello smentire la notizia da noi pubblicata che i fatti hanno dimostrato essere veritiera . Sibilla era è finito sotto i fari della magistratura insieme ad altri quattro indagati per “cooperazione in omicidio colposo” indagine della quale era titolare del fascicolo del procedimento il sostituto procuratore dr. Francesco Ciardo. Le indagini erano partite dopo la morte di una donna deceduta all’interno della struttura il 18 marzo 2019. Avviso di garanzia nel quale, oltre a Sibilla, figuravano anche il suo predecessore avv. Sergio Prete ed i consiglieri della fondazione.
Dalle indagini della Procura di Taranto era venuto alla luce che una delle concause della morte della donna sarebbe stata la presenza di batteri di legionella in alcune aree della struttura, nonostante ripetute ispezioni del NAS dei Carabinieri di Taranto .Secondo l’ipotesi accusatoria della Procura, i vertici della Cittadella della Carità, non avrebbero effettuato la dovuta disinfestazione di alcuni impianti che nel tempo si erano corrosi così favorendo il proliferare della legionella che avrebbe conseguentemente causato una polmonite nell’anziana donna.
Il pm Ciardo aveva contestato che già un mese prima del decesso, i vertici della Fondazione erano a conoscenza degli esiti di alcune analisi svolte sulla struttura, ma non avrebbero tempestivamente agito per ripristinare le condizioni opportune. Agli indagati e al responsabile del servizio di “Mantenimento Analisi Rischio Biologico Legionella” all’epoca dei fatti , era stata contestata anche l’omessa manutenzione preventiva su una serie di impianti nonostante fosse prevista dal contratto stipulato con la Fondazione. Indagata in questo procedimento era anche la “Fondazione Cittadella della Carità” quale persona giuridica per la responsabilità amministrativa dell’ente. L’ avv. Sibilla smentirà nuovamente tutto questo, anche questa volta ? Abbiamo più di qualche dubbio…
ESCLUSIVA DEL CORRIERE DEL GIORNO
Nel frattempo il Corriere del Giorno è in grado di pubblicare in esclusiva il verbale del CdA dello scorso 26 giugno sull’ennesima operazione a dir poco “sospetta” della Cittadella della Carità sulla pelle dei lavoratori, con un solo chiaro obiettivo: mettere le mani sulla convenzione con il servizio sanitario regionale. Concedendo un affitto d’azienda ad una società priva di solidità economica ed esperienza specifica, rappresentata incredibilmente da uno dei quattro componenti del CdA della Fondazione, il dr. Luigi Gianciotta in aperto conflitto d’interessi ! Solo coincidenze ?
Il verbale del CdA con la decisione del vescovo Mons. Filippo Santoro
CittCarita-CdA-n.-140_2023-del-26.06.2023L’ affitto del ramo d’azienda della Cittadella alla Soave
Tale operazione è inutile, secondo un illustre professionista, peraltro non risolutiva ed anzi dannosa per i problemi e per il patrimonio economico finanziario della Fondazione. Infatti, la Fondazione ha circa 180 dipendenti di cui poco meno della metà impiegata nei rami affittati; ciononostante vengono assegnati a tali rami affittati solo 18 dipendenti, sicché tutti gli altri rimangono in capo alla RSA Ulivo che non sarà in grado di sopportarne il costo atteso che il grosso delle entrate della Cittadella della carità proviene dalla Casa di Cura Arca e dal Poliambulatorio. Il canone di fitto, in origine fisato in € 30.000 mensili viene ridotto a € 12.000 mensili grazie a una perizia di valutazione redatta dal commercialista dott. Roberto Fedele, uomo di “fiducia” del Presidente Sibilla.
CITTADELLA_-affitto-ramo-aziendaLa SOAVE SANITA’ S.r.l. è una società neo costituita, ancora inattiva, con appena 2.500 euro di capitale sociale versato sui 10mila previsti dalla Legge, senza alcuna esperienza o requisito nel settore delle Case di cura ed attività sanitaria, ma non solo, come dicevamo sopra, l’amministratore della Soave Sanità S.r.l. è tale Luigi Gianciotta che è anche consigliere di Amministrazione della Fondazione Cittadella della Carità. Socio di riferimento della Soave Sanità S.r.l. è – direttamente o tramite la SOAVE S.r.l. – l’Avv. Giuseppe Galeone avvocato della Fondazione e altro uomo di “fiducia” del Presidente Sibilla che ha iniziato una moltitudine di cause infondate maturando onorari importanti. A fronte di questa situazione i componenti del Collegio dei Revisori e dell’Organo di Vigilanza si sono tutti dimessi.
CAMERALE-SOAVE-Di una cosa siamo pressochè certi, e lasciatacelo dire: secondo noi in queste ore il compianto ed indimenticabile vescovo di Taranto, monsignor Guglielmo Motolese, fondatore della Cittadella della Carità, si starà rigirando nella sua tomba dopo aver visto dall’ aldilà, cosa hanno combinato degli incapaci e faccendieri della sua creatura benefica.
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