L’emendamento, inserito nel testo del disegno di legge “Buona Scuola” voluto dal premier Matteo Renzi, farà sì che le scuole inseriscano nei loro programmi didattici l’apprendimento di tecniche di base per prestare soccorso. Primo fra tutti il massaggio cardiaco. Con l’entrata in vigore della legge bisognerà vedere come le scuole potranno attrezzarsi al modello didattico introdotto. Guardando al percorso di come si è giunti a questa innovazione di forte impatto sociale, potrebbe essere la collaborazione con il Sistema italiano dei 118 a consentire l’apprendimento delle tecniche di primo soccorso nelle scuole così come era stato proposto con un progetto di iniziativa popolare del 2005 nato a Taranto sulla spinta del Segretario generale del servizio di emergenza medica, Mario Balzanelli. Nonostante la richiesta popolare avesse raccolto 93 mila firme, prodotto due DDL bipartisan nel 2008 e l’intervento ultimo, in ordine di tempo, della Vicepresidente del Senato, Valeria Fedeli che aveva sollecitato l’attenzione delle Commissioni verso l’introduzione della formazione scolastica per il primo soccorso, il percorso dell’iniziativa è stato alquanto travagliato.
“L’insegnamento delle tecniche di primo soccorso – ha dichiarato Mario Balzanelli, Segretario Generale del SIS 118 – sono una conquista sociale di un paese che deve fare i conti con una percentuale ancora troppo alta di morti accidentali in qualsiasi fascia d’età. Insegnare ad intervenire con un massaggio cardiaco non solo significa salvare la vita altrui ma crea nei ragazzi la consapevolezza del valore per la vita. Per questo – ha aggiunto Balzanelli – che dal 1994 promuoviamo la conoscenze delle tecniche salvavita nelle scuole e da allora abbiamo spinto perché i vari governi si accorgessero dell’importanza di un provvedimento che diventasse Legge dello Stato”.