BARI – Domenico Capriati, di 49 anni, con precedenti penali, è stato gravemente ferito ieri sera intorno alle 21 con numerosi colpi di arma da fuoco sparati con delle pistole, forse calibro 7,65 da persone non ancora identificate. Sul posto sono intervenuti gli agenti delle volanti della Polizia di Stato, e della Scientifica. La dinamica dell’agguato ancora tutta da definire . L’uomo è stato colpito ad un braccio e alla testa e ricoverato in gravissime condizioni nel Policlinico di Bari, trasferito nella notte nel reparto di rianimazione dove si è spento nonostante i vani tentativi dei medici di tenerlo in vita.
Domenico è il fratello di Filippo Capriati, coinvolto nelle indagini del ‘pizzo’ sulla sagra di San Nicola, nipote di Antonio Capriati “boss”della mala barese. Filippo Capriati viene ritenuto dagli investigatori come colui che sta “rifondando” il clan di famiglia dopo la propria scarcerazione. Domenico Capriati era appena sceso dall’auto, in compagnia della moglie (uscita illesa nel tragico agguato) , quando è stato raggiunto dai colpi di , al capo e a un braccio. Lo scorso aprile furono 17 gli arresti effettuati dalla Polizia nei confronti di esponenti e gregari del clan Capriati nell’ambito di una inchiesta della Procura di Bari che svelò un meccanismo di controllo riguardo all’approvvigionamento delle merci degli ambulanti nell’ambito della sagra di San Nicola e il controllo di alcuni servizi al porto di Bari.
Gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Bari ha ascoltato nella notte parenti e persone vicine al Capriati per cercare di risalire al movente ed identificare agli autori dell’agguato mortale. Cresce di ora in ora la preoccupazione per gli inquirenti per l’ agguato nei confronti di un “personaggio” ritenuto importante della propria famiglia criminale, ma fa anche pensare fa discutere il luogo della sparatoria, che è praticamente nella zona sotto il controllo di un altro clan della mala barese, che fa capo a Savinuccio Parisi.
Suo figlio Tommy Parisi , è stato arrestato nei giorni scorsi dalla Guardia di Finanza proprio in via Archimede mentre si accingeva a costituirsi scortato dal suo avvocato, dopo essere sfuggito al blitz di 22 arresti contro il clan della scommesse on line.