Il Consiglio dei ministri ha approvato questo pomeriggio il decreto per la riorganizzazione dei porti così come deciso dal ministro alle Infrastrutture e Trasporti Graziano Delrio (Pd). Contrariamente alle aspettative dei rispettivi consigli comunali Brindisi viene annessa nell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico con Bari, Manfredonia, Barletta e Monopoli, lasciando Taranto abbandonata a se stessa. La legge prevedeva 15 autorità di sistema portuale, riconoscendo in Puglia oltre a quella di Taranto che nella prima prima bozza era l’unica prevista, all’ultimo minuto è uscita fuori…anche quella di Bari .
Tutto deciso proprio mentre a Brindisi nelle ultime ore si litigava con tanto di comunicato stampa del Pd locale sull’annessione con Taranto a o Bari, attaccando la neo-sindaca Carluccio per la sua richiesta al ministro di un’annessione a Taranto nel caso in cui non fosse stata avanzata la moratoria (con 3 anni di sospensione) dalla Regione Puglia, l’unica competente a chiederla in conferenza stato-regioni, il ministro democratico insieme ai colleghi approvava la riforma. .
Nella riunione con gli operatori locali brindisini interessati la maggior parte dei partecipanti aveva chiesto al sindaco brindisino Carluccio di sostenere l’ipotesi di un accorpamento con Taranto nel caso in cui fosse rigettata la moratoria o la proposta di un’Autorità di sistema unica per tutta la Puglia.
Alle 15 Autorità di Sistema Portuale viene affidato un ruolo strategico di indirizzo,coordinamento e programmazione del sistema dei porti della propria area, con funzioni di attrazione degli investimenti sui diversi scali e di raccordo delle amministrazioni pubbliche. L’Autorità di Sistema Portuale avrà al suo interno due sportelli unici. Stretta la relazione con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, in particolare per il Piano Regolatore di Sistema Portuale e i programmi infrastrutturali con contributi nazionali o comunitari.
Procedure più semplici per i porti… Secondo il Ministro Delrio La riduzione e la “semplificazione delle procedure delle autorità portuali” è un altro punto approvato dai Consiglio dei ministri. “Vogliamo che il porto di Genova e Savona diventi il porto della Svizzera e del Sud della Germania, abbiamo già fatto accordi per questo e vogliamo che i porti del Nord Adriatico lavorino insieme e facciano da porta di ingresso per l’Austria e l’Est europeo“, ha affermato il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, che ha sottolineato che l’ambizione è quella di una “forte semplificazione“, “l’efficienza” e il poter “sfruttare la posizione geografica dell’Italia per promuovere lo sviluppo economico“. E ha concluso: “È una riforma che mira a rendere il sistema mare più capace di creare occupazione. C’è una semplificazione da un lato della procedura e dall’altro lato semplificazione della governance. Si passa da 57 porti d’interesse nazionale a 15 autorità portuali“. Resta da capire cosa capisca di porti e commerci marittimi un politico come Delrio abituato ad andare in bicicletta , e che fino a qualche anno fa faceva il sindaco in Emilia Romagna ! Misteri (o follie ?) della politica.
Le Regioni possono chiedere l’inserimento nelle Autorità di Sistema di ulteriori porti di rilevanza regionale. Insomma mentre a Brindisi ed a Taranto nei rispettivi consigli comunali si litiga, a Roma i baresi come al solito fanno i fatti. Ed il porto di Brindisi ha quindi perso oggi la sua autonomia, e sarà annesso a quello di Bari, per la gioia di Antonio Decaro e Michele Emiliano.