ROMA – Il messaggio di Stefano Ciafani presidente nazionale di Legambiente , per la presentazione del dossier Taranto nel capoluogo jonico è molto chiaro, ed ha un destinatario ben preciso: il vicepremier Luigi Di Maio (M5S) : “Il 24 giugno aspettiamo che il governo ritorni a Taranto con le mani occupate: vogliamo che portino la Gazzetta Ufficiale col decreto pubblicato dopo quella prima apertura sulla nostra concreta proposta della Viias. Non basta averlo detto, vogliamo atti concreti“.
La Viias infatti è una richiesta storica di Legambiente in merito alla quale i ministri “grillini” presenti a Taranto nell’ultima riunione del Cis hanno promesso l’adozione in tempi brevi tempo attraverso un decreto interministeriale che dovrebbe introdurre in maniera preventiva la valutazione del danno sanitario . La posizione di Legambiente è incalzante: “A tutt’oggi non c’è traccia di questo provvedimento annunciato”. Ciafani ha citato come esempio la copertura dei parchi minerali, sostenendo che i fatti parlano meglio delle parole : “I Riva dicevano che era impossibile. L’opera finalmente in costruzione è la rappresentazione plastica imponente delle menzogne dette in 20 anni“.
Ciafani insieme a Lunetta Franco a capo di Lega Ambiente Taranto è stato molto chiaro e diretto ” Senza lo sforzo straordinario del circolo tarantino non sarebbe stato possibile questo lavoro. Nel dossier abbiamo affrontato ed evidenziato questioni su cui attendiamo atti concreti: di parole questa città è stata inondata. È positiva l’intenzione dimostrata ma, visto che ne abbiamo sentite di tutti i colori dal Governatore Emiliano al Ministro dell’Ambiente Costa: evitiamo di ammorbare Taranto con altre parole, con altre promesse e si facciano i fatti”.
Il presidente di Legambiente ha parlato sul provvedimento del Governo che ha annunciato la cancellazione dal 6 settembre dell’immunità penale per i nuovi commissari Ilva in amministrazione straordinaria e per i vertici di ArcelorMittal, definendola “a prescindere dalle polemiche che ci sono state, una questione che doveva essere sanata, che rappresenta un importante passo avanti. Ha rappresentato una garanzia per l’acquirente ma ora è giusto che sia la Magistratura ad accertare e decidere, in presenza delle condizioni previste dalla Legge , chi ha fatto cosa e di chi sono le responsabilità penali.” ed aggiunto “ Quello che vale per tutti gli altri deve valere anche per Arcelor Mittal l’azienda subentrata a Ilva “.
I ritardi sulle bonifiche sono finiti sotto osservazione mirino di Legambiente : “Si facciano meno convegni Sulle aree pubbliche, a partire dal mar Piccolo, e più atti concreti. Pretendiamo anche da Vera Corbelli un cambio di passo“. “Per quanto riguarda i nuovi commissari dell’ Ilva in Amministrazione straordinaria, – ha continuato Ciafani – sappiamo che hanno bisogno di qualche settimana per capire ed entrare nella complessità della questione ma secondo noi devono riprendere quello che i commissari straordinari uscenti avevano messo in campo e programmato“.
Un’altra storica “battaglia” portata avanti da Legambiente, è l’utilizzo delle acque reflue dei depuratori Gennarini e Bellavista per il raffreddamento degli impianti in luogo di acque potabili utilizzate al momento, è stata ricordata da Massimo Moretti vicepresidente della sezione Legambiente di Taranto: “Chiedevamo al ministro dell’ambiente che si attivasse. Ha preso anche appunti quando glielo abbiamo ricordato”. Un intervento questo peraltro già finanziato con fondi del CIS, ma non ancora esecutivo.
La posizione di Legambiente sulla decarbonizzazione è stata chiarita insieme a Lunetta Franco: “Non possiamo raccontare ai tarantini che si può fare da domattina. Occorre una transizione da governare. Soltanto nell’immaginazione e fantasia e del governatore della Regione Puglia, questo processo si può realizzare domattina. L’innovazione tecnologica va realizzata a prescindere dalla decarbonizzazione ed è necessario un mix di tecnologie. Noi ci siamo sempre confrontati con la realtà, non abbiamo mai creduto a quelli che in campagna elettorale promettevano che avrebbero chiuso l’ILVA “
“Rispetto ad altre associazioni, non ci siamo mai illusi – ha concluso Ciafani presidente nazionale di Legambiente – e quindi non siamo delusi perché valutiamo e misuriamo tutti i governi di ogni colore politico esclusivamente sulla concretezza, sui fatti. Il nostro comportamento ed il nostro stile rimarrà sempre sereno e tranquillo, ma pretendiamo che finiscano le prese in giro“.