La terza sezione penale della Corte di Appello di Bari ha condannato Beppe Grillo a risarcire l’ex parlamentare del Partito democratico Cinzia Capano, dei danni da diffamazione aggravata in favore della parte civile costituita da liquidare in separata sede davanti al giudice civile competente. In primo grado, il 29 giugno 2016, il fondatore del Movimento Cinque Stelle era stato assolto dal tribunale di Bari in composizione monocratica. Grillo è stato condannato dalla Corte di Appello a rifondere in favore dell’ex parlamentare barese le spese di costituzione, sostenute dalla Capano e relative al doppio grado di giudizio, da liquidarsi in 4.000 euro complessivi, oltre al 15% per spese generali, Iva e Cassa previdenza. Entro 90 giorni le motivazioni.
Grillo, durante la trasmissione televisiva “Annozero” di Raidue del 9 giugno 2011, attaccò in modo duro alcuni parlamentari del Pd, tra i quali Capano, deputata ed ex assessore del Comune di Bari, accusandoli di aver fatto fallire, con la loro assenza in aula il giorno del voto, la mozione per accorpare il referendum relativo all’acqua pubblica alle elezioni amministrative. Capano aveva spiegato all’epoca che la sua assenza era legata a un grave problema di salute, che l’aveva costretta al ricovero d’urgenza in ospedale e aveva presentato denuncia-querela nei confronti di Grillo per diffamazione. L’ex parlamentare era assistita nel processo dall’avvocato Michele Laforgia.