Lutto nazionale in Italia oggi e funerali di Stato alle 15 in Duomo a Milano per Silvio Berlusconi. Sono 2.000 le persone che potranno entrare nella cattedrale, ci saranno aree dedicate alla famiglia, a Mediaset, ai rappresentanti del Governo , ai parlamentari di Fi, a quelli degli altri partiti e alle rappresentanze estere, senza contare quelle per le squadre di calcio. I cittadini che volevano portare il loro ultimo saluto al Cavaliere, hanno avuto accesso libero ai varchi, fino a esaurimento dei posti. Un picchetto d’onore interforze è schierato sul sagrato del Duomo di Milano: ha reso gli onori militari al feretro di Berlusconi al suo arrivo al Duomo di Milano.
I funerali di Silvio Berlusconi sono iniziati con il canto del Requiem aeternam. Poi la “monizione iniziale” dell’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, che presiederà le esequie. “Invitati a questa celebrazione, memoriale della Pasqua di Cristo, rivolgiamo al nostro fratello Silvio l’estremo saluto della pietà cristiana e dell’affetto. Questo rito consoli il nostro pianto e confermi la nostra speranza. Un giorno ci ritroveremo nella casa del Padre poiché l’amore di Cristo, che tutto vince, trasforma la morte in aurora di vita eterna”.
La liturgia è proseguita con l’aspersione e l’incensazione del feretro. Segue l’orazione all’inizio dell’assemblea liturgica: “In questa celebrazione, o Dio, noi ti raccomandiamo con cuore filiale e con sicura speranza il nostro fratello defunto Silvio; ti chiediamo di accoglierlo nel tuo regno eterno, dove sono quanti hanno creduto in te e in colui che ci hai mandato, Gesù Cristo, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito santo, per tutti i secoli dei secoli“.
Sono oltre 10.000 le persone che stanno seguendo le esequie dai due maxi schermi posizionati ai lati della piazza transennata. Per la piazza i responsabili dell’ordine pubblico calcolano una presenza di circa 15 mila persone. L’ingresso libero, senza pass, ma contingentato. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è arrivata alle 15. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella arrivato per ultimo, dopodichè è arrivato da Villa San Martino da Arcore il feretro dell’ex premier.
La lettera di Pier Silvio Berlusconi ai dipendenti
Pier Silvio Berlusconi amministratore delegato di Mediaset ha scritto una lettera ai dipendenti: “Cara Mediaset, carissimi tutti, sento il bisogno di scrivervi perché so quanto era importante per mio padre farvi sapere l’amore e il grande orgoglio che ha sempre provato per la nostra azienda e per tutti noi, Non ci sono parole per descrivere la mia emozione ogni volta che mi diceva ‘Sono orgoglioso di te e di quello che fai’. E io ho sempre saputo benissimo che si rivolgeva a tutti noi: io da solo non avrei potuto fare nulla. Nulla. È stato un uomo che ha dato tanto, tantissimo. Che ha creato tantissimo. E ha sempre considerato la nostra azienda come una sua amatissima creatura“.
Aggiungendo : “Il mio papà, il nostro fondatore, vi ha sempre amato tutti, uno per uno. E adesso il nostro dovere è seguire la sua impronta indelebile, lavorare, lavorare, lavorare. Con entusiasmo e rispetto. Oggi dobbiamo guardare avanti e impegnarci ancora di più, sempre di più. Dobbiamo costruire un Gruppo ancora più forte e ancora più vivo. Lo dobbiamo fare per Mediaset. Lo dobbiamo fare per tutti noi. Ma soprattutto lo vogliamo fare per lui. Vi abbraccio forte. Siete nel mio cuore. E sarete per sempre nel suo cuore”.
Non sarà letto il messaggio figli al funerale
Non c’è stato alcun messaggio pubblico da parte dei figli di Silvio Berlusconi durante il funerale dell’imprenditore e politico che è iniziata alle 15 trasmessa in diretta dalle reti Mediaset, Rai e La7. La famiglia – si apprende da fonti vicine ai Berlusconi – aveva pensato a un breve saluto che sarebbe stato letto durante la cerimonia dalla primogenita Marina, ma la prassi consolidata per questo tipo di funzioni presso il Duomo di Milano esclude questa possibilità.
Sono a mezz’asta le due bandiere dell’Italia e dell’Unione Europea collocate nella parte alta del Palazzo di Giustizia di Milano, sopra l’ingresso di corso di Porta Vittoria. E ciò, come previsto per tutti gli uffici pubblici, su disposizione della Prefettura e del Ministero dell’Interno in base al lutto nazionale proclamato per oggi in occasione dei funerali di Stato per Silvio Berlusconi.
Monsignor Delpini: “Il suo desiderio vita trova in Dio compimento“
“L’uomo è un desiderio di vita, di amore e di felicità”. Con queste parole l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini nella sua omelia per i funerali di Stato di Silvio Berlusconi, in corso nel duomo di Milano. Proprio sul desiderio di vita “che trova in Dio il suo giudizio e il suo compimento” monsignor Delpini si è concentrato all’inizio dell’omelia. “Vivere. Vivere e amare la vita. Vivere e desiderare una vita piena. Vivere e desiderare che la vita sia buona, bella per sé e per le persone care. Vivere e intendere la vita come una occasione per mettere a frutto i talenti ricevuti. Vivere e accettare le sfide della vita. Vivere e attraversare i momenti difficili della vita. Vivere e resistere e non lasciarsi abbattere dalle sconfitte e credere che ci sia sempre una speranza di vittoria, di riscatto, di vita”, ha detto monsignor Delpini. “Vivere e desiderare una vita che non finisce e avere coraggio e avere fiducia e credere che ci sia sempre una via d’uscita anche dalla valle più oscura. Vivere e non sottrarsi alle sfide, ai contrasti, agli insulti, alle critiche, e continuare a sorridere, a sfidare, a contrastare, a ridere degli insulti. Vivere e sentire le forze esaurirsi, vivere e soffrire il declino e continuare a sorridere, a provare, a tentare una via per vivere ancora”, ha concluso.
“Essere contento e amare le feste. Godere il bello della vita. Essere contento senza troppi pensieri e senza troppe inquietudini”. Questa la terza riflessione che monsignor Mario Delpini, arcivescovo di Milano, ha utilizzato nella sua omelia per le solenni esequie di Silvio Berlusconi in Duomo a Milano. “Essere contento degli amici di una vita. Essere contento delle imprese che danno soddisfazione – sottolinea Delpini -. Essere contento e desiderare che siano contenti anche gli altri. Essere contento di sé e stupirsi che gli altri non siano contenti. Essere contento delle cose buone, dei momenti belli, degli applausi della gente, degli elogi dei sostenitori. Godere della compagnia. Essere contento delle cose minime che fanno sorridere, del gesto simpatico, del risultato gratificante. Essere contento e sperimentare che la gioia è precaria. Essere contento e sentire l’insinuarsi di una minaccia oscura che ricopre di grigiore le cose che rendono contenti. Essere contento e sentirsi smarriti di fronte all’irrimediabile esaurirsi della gioia. Ecco che cosa si può dire dell’uomo: un desiderio di gioia, che trova in Dio il suo giudizio e il suo compimento“, ha concluso monsignor Delpini.
“Silvio Berlusconi è stato un uomo ed ora incontra Dio”: la fine dell’omelia per Silvio Berlusconi pronunciata dall’arcivescovo di Milano Mario Delpini nel Duomo dove si stanno svolgendo i funerali del Cavaliere, è stata salutata dai presenti con un applauso. I familiari, gli amici e Marta Fascina la compagna di Silvio Berlusconi ha un completo nero e camicia blu e i capelli raccolti., hanno seguito commossi la cerimonia funebre del Cavaliere. Accanto alla Fascina Marina Berlusconi, con abito nero e Pier Silvio in completo blu e cravatta grigia. Poi Barbara con giacca e pantaloni neri e un cerchietto nero, Eleonora, in completo nero e che indossa un cappello nero con veletta e Luigi in completo grigio e cravatta nera. Due file indietro Maria De Filippi con una camicia bianca accanto alla compagna di Pier Silvio, la conduttrice Silvia Toffanin con i figli.
Il presidente di Mfe-Mediaset e amico da sempre Fedele Confalonieri è stato uno dei primi «big» dell’economia e della finanza a entrare nel Duomo di Milano per i funerali di Silvio Berlusconi. Oltre a lui si sono visti Guido Barilla, presidente dell’omonimo gruppo, Nerio Alessandri di Technogym, Luigi Ferraris a.d. delle Ferrovie dello Stato, oltre all’ex sindaco di Milano ed ex presidente Ubi, Letizia Moratti, l’ad di Mediobanca Alberto Nagel. Presenti tutti i dirigenti di Mediaset, Publitalia e Mondadori, compreso l’amministratore delegato del gruppo Antonio Porro.