L’ emittente televisiva Blustar TV dopo aver venduto alcuni mesi fa il canale 16 in Puglia, all’editore di TRM di Matera, e licenziato quasi tutto il personale (che è stato retribuito sino all’ultimo centesimo) aveva provvisoriamente trasferito le trasmissioni dei propri telegiornali sul canale 189 per seguire i suoi Tg, e quindi su quel canale negli ultimi mesi non trasmetteva più Blustar in quanto tale, ma l’omonimo Canale 189, nuova emittente televisiva locale.
Nel frattempo la proprietà di Blustar TV e Canale 189 aveva avviato dei colloqui con dei gruppi che avevano manifestato il proprio interesse ad un’eventuale acquisizione, ma senza alcun esito positivo. Di qui la decisione finale di cessare le trasmissioni ed attività e quindi mettere in liquidazione la società. La vera causa della chiusura è stato infatti determinata dal crollo verticale del mercato pubblicitario a Taranto e provincia e dalla progressiva diminuzione dei contributi “pubblici” destinati dallo Stato all’emittenza locale.
Ancora una volta a nulla sono valsi i tentativo dei sindacati, con in testa la solita pressochè inutile Assostampa Puglia, il sindacato pugliese dei giornalisti, che notoriamente negli ultimi anni non ha mai salvato un solo posto di lavoro. A partire dall’emittente regionale Antenna Sud (ceduta in extremis dalla Gazzetta del Mezzogiorno ad un gruppo barese) , il ridimensionamento dell’emittente interregionale Telenorba, la chiusura del quotidiano Corriere del Giorno di Puglia e Lucania (che nulla aveva che fare con il “vero” Corriere del Giorno fondato nel 1947 n.d.r.) la cui Cooperativa Editrice 19 luglio, nonostante i 27 milioni di euro di contributi pubblici incassati negli ultimi 10 anni, è stata messa in liquidazione coatta amministrativa (procedura fallimentare) con una massa di debiti stimata in alcuni milioni di euro.
A dicembre sono scaduti i contratti degli ultimi 4 dipendenti rimasti in servizio a BlustarTv, fra cui quello del direttore responsabile Angela Tanzarella, dei due cameramen e del responsabile tecnico delle trasmissioni. Inutili sono stati gli inviti del Prefetto di Taranto ad un incontro, a cui sia il proprietario di TRM di Matera, che il precedente editore di BlustarTv non si sono presentati. “Con tutto il rispetto per il Prefetto un imprenditore deve essere lasciato libero di decidere cosa fare con i propri soldi – dicono in sintesi al Corriere del Giorno i rispettivi editori televisivi – a Taranto non c’è mercato pubblicitario e quindi non ha alcun senso tenere in piedi una televisione che ha dei costi non indifferenti“.
“Abbiamo sempre pagato tutto e tutti sino all’ultimo centesimo di euro – aggiunge un portavoce dell’ imprenditore Cosimo Quaranta proprietario di BlustarTv – e quindi nessuno può accusarci di nulla. Nel business si può guadagnare, ma anche perdere. E quando si perde allora è meglio chiudere piuttosto che non pagare il personale per mesi o arrampicarsi sugli specchi gravando sui contributi pubblici ed ammortizzatori sociali come fanno altre emittenti . Quelli sono soldi dei contribuenti e vanno rispettati, non sfruttati “.
Quando una voce dell’informazione cessa, è una sconfitta per tutti: politici, imprenditori, giornalisti, commercianti,spettatori e lettori. Ci si può consolare pensando che Milano da qualche giorno ha cessato le proprie trasmissioni sul canale 59 LCN del digitale terrestre anche Gazzetta TV , il canale televisivo della Gazzetta dello Sport, di proprietà del Gruppo Rizzoli., lanciata a fine febbraio 2015 anche grazie alla collaborazione con la De Agostini. L’idea era di raggiungere lo 0,7% di share medio al giorno entro fine 2015, grazie soprattutto al calcio ma anche a basket, volley, ciclismo, motori e gli altri sport, inclusi quelli paralimpici, declinati in news, attualità, rubriche, talk show.
Ma l’obiettivo di audience, dopo qualche effimero successo, è apparso molto lontano nella seconda parte del 2015 e i costi alla fine non sono apparsi compatibili con i target del piano industriale di Rcs messo a punto della nuova ad Laura Cioli, che ha preso di recente la guida di Rcs dopo l’uscita di Pietro Scott Jovane.
Entro il corrente mese di gennaio, sarà definito un nuovo progetto editoriale legato a Gazzetta Tv sul web, ove proseguiranno alcuni programmi come ‘Gazza Offside’ e ‘Calciomercato’. Insomma, si torna in qualche modo alla situazione che già c’era prima dello sfortunato approdo sul digitale terrestre.