Sulla vicenda giudiziaria che vede coinvolto l’impianto petrolifero Tempa Rossa è intervenuto con una nota il consigliere regionale Cosimo Borracino, Presidente II Commissione Affari Generali e Personale della Regione Puglia: “Taranto, ancora Taranto al centro di intrecci e grovigli poco chiari. Non bastasse l’Ilva, con tutto lo sciame di polemiche che si porta dietro, la tangentopoli dell’Arsenale e le ataviche polemiche sul depotenziamento di porto e aeroporto, ecco irrompere il caso “Tempa Rossa” con tutto il chiasso mediatico che comporta la caduta di un ministro della Repubblica. Il caso Guidi è emblematico e dimostra, ove ce ne fosse bisogno, quanti interessi sovraterritoriali porta con se la questione del petrolio della Basilicata“
“Taranto, con la sua raffineria, ancora una volta al centro della vicenda – aggiunge Borracino – Questa volta però c’è la possibilità che dall’ennesima nota dolente possa rinascere la coscienza civica dei tarantini e dei pugliesi. La Puglia, col suo presidente Emiliano, in prima fila per il referendum contro le trivelle. La città può dare uno schiaffo sonoro subito al premier Renzi, che invita al non voto, “assalendo”, per così dire, democraticamente e civilmente i seggi superando così il fatidico quorum necessario per dichiarare valido il referendum“
“Le mozioni di sfiducia al governo classista – conclude Borracino – produrranno forse un buco nell’acqua ma apriranno certamente una ferita profonda tra l’elettorato ed un premier che ormai assomiglia sempre più ad un venditore di padelle. Ecco, dal caso dell’ex ministro Guidi, da questa vicenda negativa, può esserci un clamoroso rovescio della medaglia: la presa di coscienza dei pugliesi e degli italiani che bisogna cambiare pagina, usando subito lo strumento del voto referendario per sfiduciare Renzi”