di Redazione Cronache
Una telenovela giudiziaria durata oltre 10 anni. La corte d’appello del Tribunale di Genova ha assolto oggi Flavio Briatore e altre tre persone “perché il fatto non costituisce reato” nel processo sulla vicenda del maxi yacht Force Blue sequestrato nel 2010, al largo della Spezia, mentre l’imprenditore si trovava a bordo con sua moglie Elisabetta Gregoraci ed il figlio. Lo stesso sostituto procuratore generale Tommaso Grassi procuratore generale aveva chiesto l’assoluzione e questo lascia pensare che non verrà presentato l’ennesimo ricorso in Cassazione.
Briatore era a processo per una evasione fiscale di oltre 3 milioni sull’Iva e per l’attività di charter.. I giudici hanno revocato la confisca dell’imbarcazione e dei 3 milioni e 600 mila euro. La Cassazione aveva annullato la sentenza della Corte d’Appello che condannava Briatore a 18 mesi e aveva ordinato un nuovo processo.
Sono servite 6 decisioni e un rimpallo tra corte d’appello e Cassazione per arrivare a una sentenza definitiva nella vicenda del Force Blue. Secondo l’accusa originaria Briatore era amministratore di fatto e proprietario della Autumn Sailing Limited, la società con sede nelle Isole Vergini Britanniche, proprietaria dell’imbarcazione che organizzava i charter, e, quindi, effettivo proprietario e armatore. L’accusa iniziale era quella di aver simulato un’attività commerciale di noleggio che avrebbe consentito di utilizzare l’imbarcazione, iscritta in un Paese extracomunitario, per uso diportistico in acque territoriali italiane dal luglio 2006 al maggio 2010 senza versare la dovuta Iva all’importazione per 3,6 milioni di euro.
Gli indagati erano stati accusati di avere indebitamente goduto di agevolazioni fiscali compreso l’aver indicato l’uso di carburante come esente dalle accise. Un’altra accusa era quella di emissione di fatture per operazioni inesistenti. Oltre a Briatore erano stati indagati il comandante dello yacht Ferdinando Tarquini e gli amministratori che si sono avvicendati nella società. Questi ultimi sono Maria Pia De Fusco e Dominique Warluzel.
Appresa la sentenza Briatore si è lasciato andare ad uno sfogo più che critico: “Nel maggio 2010 la guardia di Finanza mi ha sequestrato la barca e sui media di tutto il mondo usciva la notizia che ero un contrabbandiere e un evasore fiscale. Oggi, dopo 12 anni e 6 processi, si è finalmente accertata la mia innocenza. Un vero calvario che si è fortunatamente concluso“. Per quanto riguarda il “Force Blue”, che è stato venduto all’asta all’imprenditore e amico Bernie Ecclestone, con trascorsi comuni in Formula1, l’unica strada percorribile è quella di restituire a Briatore la somma incassata dallo Stato all’asta del natante, ovvero 7 milioni e 490mila dollari (ll panfilo era stimato una ventina di milioni).
Briatore ha poi ringraziato i legali che lo hanno assistito durante il processo a suo carico. “Ringrazio tutti i professionisti che mi hanno seguito in questa storia da Franco Coppi, Massimo Pellicciotta a Fabio Lattanzi ed Andrea Parolini“.
Il 30 dicembre 2020 venne notificato a Briatore il decreto di vendita giudiziale della barca, uno yacht che è il 78esimo più grande del mondo, “delegando e autorizzando l’amministratore e custode giudiziale del bene all’esecuzione della stessa”. Una vendita disposta a cause degli alti costi di gestione da parte della giustizia, nonostante il procedimento penale con al centro il Force Blue proprio in Cassazione non si fosse ancora chiuso, e la Suprema Corte Cassazione aveva annullato per due volte le decisioni dei magistrati genovesi.
Il legale: inaccettabile vendita yacht prima della sentenza
“E’ inaccettabile che si sia venduto lo yacht prima della definitività della causa. Ora l’armatore e Briatore hanno diritto a un adeguato ristoro”. E’ il commento dell’avvocato Massimo Pellicciotta che insieme al professore Franco Coppi, ha assistito il manager. L’imbarcazione di lusso era stata venduta all’asta per sette milioni di euro, a fronte di un valore reale stimato in 20, e se l’era aggiudicata Bernie Ecclestone. La corte d’appello, su segnalazione del custode giudiziario, aveva deciso per la vendita per il rischio di degrado del Force Blue, il 78esimo superyacht più grande al mondo. “Finalmente una sentenza che rende giustizia – ha continuato il legale -. E’ un processo che dopo 12 anni vede una assoluzione definitiva, assoluzione che era evidente fin dall’inizio”. Gli altri imputati assolti sono difesi dagli avvocati Fabio Lattanzi, Siniscalchi, Andrea Vernazza, Giuseppe Sciacchitano e Cesare Manzitti.