ROMA – Con l’accusa di concussione elettorale, peculato, furto e ricettazione agenti della Digos della Questura di Brindisi coordinati dal pubblico ministero Giuseppe De Nozza hanno posto agli arresti domiciliari Daniele Pietanza, responsabile della gestione del personale della Multiservizi Brindisi, società partecipata del Comune di Brindisi. L’arresto è stato eseguito sulla base di ordinanza di custodia cautelare emessa dalla magistratura brindisina.
Perquisizioni vengono eseguite nella sede della stessa Multiservizi e anche presso l’abitazione di Pasquale Luperti, ex assessore e consigliere comunale, già sottoposto ad indagini. In tutto gli indagati sono 12. Sei i destinatari delle perquisizioni. Luperti ha ricoperto anche il ruolo di assessore all’Urbanistica dell’amministrazione guidata da Mimmo Consales, dal 2012 al 2015 ed era in quota al Partito democratico, e venne spesso contestato dai suoi stessi compagni di partito perché figlio di Antonio Luperti, noto esponente della Sacra Corona Unita brindisina, che venne ammazzato dalla criminalità. successivamente Luperti denunciò per diffamazione il governatore della Regione Puglia Michele Emiliano all’epoca dei fatti segretario regionale del Pd .
Tra gli atti acquisiti dalla Digos nel corso delle indagini disposte dal pubblico ministero e confluiti nel fascicolo, sono presenti dei video relativi ad alcuni momenti di tensione avvenuti nel corridoio della Multiservizi per delle problematiche legate al ritardo nel pagamento degli stipendi al personale, che sono sfociate in una aggressione fisica denunciata alle Forze dell’ Ordine dal Pietanza. Sono state acquisite alcune interviste rilasciate in quel periodo al quotidiano online BrindisiReport da diversi esponenti politici nei giorni precedenti al ballottaggio vinto dallo schieramento centrista guidato dalla Carluccio.
Dall’esito delle indagini il Pietanza ( a lato nella foto) avrebbe approfittato della proprio carica all’interno della società comunale per intercettare voti a favore dell’ex consigliere. Fra le contestazioni rivolte a Pietanza dalla Procura di Brindisi figura anche la scomparsa di alcuni computer da Palazzo Guerrieri, una delle sedi esterni degli uffici comunali. L’inchiesta è attualmente in corso .
I fatti contestati sono relativi alla campagna elettorale del 2016 quando l’ex assessore e consigliere comunale Luperti era candidato nella lista di Impegno sociale a sostegno della candidatura a sindaco di Angela Carluccio, che lo stesso avrebbe fatto cadere dopo 11 mesi insieme ad altri 16 consiglieri comunali, ed attualmente Pasquale Luperti è candidato alle prossime elezioni amministrative del 10 giugno nella lista civica “Brindisi popolare“, nata dalla unione tra Alternativa popolare e Coerenti per Brindisi, il movimento politico che lo stesso ex assessore decise di tenere a battesimo dopo la fuoriuscita da Impegno sociale. Al momento sembra che Pasquale Luperti abbia rinunciato a ricandidarsi alle prossime elezioni amministrazione di giugno. E dopodomani, data entro cui si depositano le liste elettorali si avrà la conferma.
Oltre a Pietanza e Luperti gli indagati sono: Bruno Giannotte, 50 anni ; Nicola Iacobazzi, 50; Paolo Lanza, 46; Pasquale Magrì, 60; Pasquale Priore Oliva, 74; Cosimo Rizzello, 53; Antonio Sirio, 40; Maristella Tramonte, 59; e Carlo Zuccaro, 57 . Il pm De Nozza aveva chiesto gli arresti domiciliari anche per Zuccaro e per Sirio.