Vittorio Brumotti, inviato di “Striscia la Notizia” è stato minacciato a Bari da un uomo che aveva parcheggiato abusivamenye in un posto riservato ai disabili, il quale gli ha detto con fare minaccioso: “Sai chi sono io? Sono un Diomede, ti sparo in testa”. . L’episodio è stato mandato in onda nella puntata di lunedì 4 marzo all’interno di un servizio realizzato nel parcheggio del centro commerciale di Casamassima.
Una delle persone che è stata “beccata” da Brumotti perché senza contrassegno o tagliando che permette l’effettivo parcheggio nello stallo per i disabili, ha aggredito verbalmente l’inviato di Striscia. Incalzato da Brumotti, che gli contestava a favore di telecamera il suo comportamento non corretto, prima è sceso dall’auto, passando alle minacce: “Sai chi sono io? Spegni la telecamera, ti faccio vedere io. Sono un Diomede, se non lo sai te lo ridico“, dice ripetendo un cognome che richiama una delle famiglie più notedella criminalità barese. Brumotti che chiede cosa significhi, ed il malavitoso gli risponde: “Che cosa vuol dire? Vuol dire che ti sparo in testa“.
A questo punto resta da capire e vedere cosa faranno la Procura di Bari e le forze dell’ ordine dinnanzi a minacce certamente non lievi. Noi del CORRIERE DEL GIORNO esprimiamo la nostra solidarietà a Brumotti ed a tutti gli altri inviati di Striscia la Notizia che quotidianamente mettono a rischio la prpria incolumità personale per documentare le numerose illegalità che restano spesso e volentieri impunite in un Paese dove la magistratura spesso e volentieri tiene le mani legate alle forze dell’ ordine, vanificando in molteplici casi il loro operato, con le proprie decisioni che rasentano la follia giudiziaria.
La smentita
Bene, tutto falso: non era un Diomede ! La smentita è arrivata attraverso il sito d’informazione barese “Quinto Potere”, che è stato contattato dall’automobilista, il quale a favore di telecamera ha rinnegato la sua presunta appartenenza al clan mafioso barese. Emanuele, questo il nome dell’uomo, ha praticamente confessato che a causa dell’eccessivo nervosismo del momento ha reagito in quel modo. E ha poi chiesto scusa sia a Brumotti ma anche alla famiglia Diomede. “Ho sbagliato“, ha detto. “Io lavoro dalla mattina alla sera, non ho niente a che fare con la malavita”. Incredibilmente ha concluso con queste parole: “Voglio chiedere scusa a tutta la famiglia Diomede”. Evidente timoroso di subire ripercussioni di essersi spacciato come uno di loro.
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