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22 Gennaio 2025 05:09

Magistratura. Le bugie verbose e nude verità ( qualche riflessione a margine dell’ultimo Diario della corrente di Area)

La mail-intervento del consigliere indipendente del Csm Andrea Mirenda diffusa attraverso la maling list dell' Associazione Nazionale Magistrati
di Andrea Mirenda*

Ho letto con divertito interesse l’ultimo mega-diario del gruppo consiliare di Area sulla vicenda “Albamonte- DNA“. Chiamato in causa qui e là,  ritengo doverosa una breve risposta. Beh, la prima cosa che balza agli occhi è la lunghezza del documento, quasi una monografia, la cui credibilità – direbbe mia Zia Cesarina – è inversamente proporzionale alle dimensioni del pippone: nulla di più di una simpatica coltre di fumo, stesa abilmente sulla dimessa nudità della Verità.

Perchè, a farla corta, gli amici di Area hanno votato  per  il “loro”... a prescindere, oggi come ieri, attribuendo (as usual)  il massimo dei punteggi per attitudine specifica guarda caso proprio all’unico della rosa dei preselezionati… privo di esperienza in DDA. Naturalmente si dolgono se qualcuno li attacca, bollando le critiche come ” i soliti clichè“…

E il cyber-crime, direte voi? Vabbè, ma davvero si vuol far credere che l’averlo menzionato nel preambolo del bando (e ora si capisce meglio il perché…) valesse a mutarlo in elemento qualificante per la nomina in DDA? Manco la la bacchetta magica di Harry Potter potrebbe tanto…

E allora, vien fatto di chiedersi  come sia mai possibile che non uno degli amici consiglieri di Area (dicesi uno!) sia stato sfiorato dal dubbio circa la correttezza del proprio voto, specie in esito ad un dibattito attento e analitico che ha condotto a ben 14 voti contrari all’assegnazione del punteggio massimo al dott. Albamonte… Ed ancora, desta stupore che alcuno di loro non abbia avvertito il conflitto deontologico di un  voto laudatorio “ a corrente unificata” espresso nientemeno che a favore… dell’ex Segretario di quel gruppo associativo. Macché!  Nulla di Nulla !

I nostri “Fab Six”, come un solo uomo, non hanno avuto esitazioni di sorta a votare il “loro” dott. Albamonte (a cui, sia ben chiaro,  va  la mia incondizionata stima professionale, ma qui si parla di altro, ossia di regole…); il tutto  col simpatico endorsement  progressista di Magistratura Indipendente (ad eccezione della lodevole astensione della collega Marchianò e del ragionato, argomentato e motivatissimo voto contrario del consigliere Scaletta) e dei due Membri di Diritto. E poi si dice dei guasti del “confirmation bias”

La verità, nella sua nuda veste, potrebbe fermarsi qui; però due parole sui punteggi vanno dette. Al netto delle solite ” vacche nere in notte nera”,  frutto velenoso della solita studiata equipollenza dei parametri in gioco e delle conseguenti “mani libere” spacciate per discrezionalità tecnica consiliare ( stiamo parlando delle  ben note mani libere  perpetuate anche dal nuovo Testo Unico sulla Dirigenza,  varato con il contributo determinante degli amici di Area), come poteva sfuggire a costoro che il bando assegnava particolare significatività – ai fini dell’attitudine specifica per il posto concorso – solamente alle ” esperienze maturate, per un congruo periodo di tempo, nell’ambito di funzioni requirenti e, specificamente, nelle direzioni distrettuali  antimafia o nei gruppi di lavoro specializzati in materia di antiterrorismo istituiti presso gli uffici di procura“?

Come poteva sfuggire, bando alla mano, il carattere recessivo delle competenze in materia di cybercrime del dott. Albamonte, oltretutto neppure così peculiari  come emerso chiaramente nel dibattito assembleare? Come poteva sfuggire, a questi amici distratti, la natura ancillare del cyber-crime in assenza di apposita disciplina di bando, certo non sovvertibile da valorizzazioni postume derivate dall’audizione del Procuratore Nazionale Antimafia?

E,  quanto al terrorismo fenomeno fortunatamente marginale ( almeno nel nostro Paese  rispetto al crimine organizzato, con l’inevitabile riflesso ponderale nel giudizio attitudinale specifico per il posto a concorso), come poteva sfuggire la circoscritta competenza del dott. Albamonte in tale materia, giacchè maturata in un solo ufficio e per un solo decennio, qualitativamente riassunta in una manciata di indagati e  fatta oggetto, infine,  di esigue verifiche di dibattimentali e  di ancor più rarefatte misure cautelari ? Il tutto, poi, a fronte di esperienze di ben maggior respiro degli altri candidati pretermessi ?

Insomma, dato quanto sopra e a tutto voler concedere, spettava davvero al dottor Albamonte il massimo punteggio per attitudine specifica? Si poteva dare il massimo all’unico che,  nella rosa selezionata, risultava  privo di concrete competenze nella materia regina della DNA ? Il massimo era proprio dovuto? Manco mezzo punticino di meno ( che avrebbe fatto la differenza, sia chiaro…)

E sono credibili i consiglieri che ciò affermano da una  posizione di chiaro collateralismo con il candidato che se ne avvantaggia? Chiedo per mia Zia Cesarina che, dopo aver letto quel simpatico Diarietto, mi ha chiesto se siamo ( o se ci credono)  tutti “ Bianconiglio con la sveglia appesa al collo”.

*consigliere indipendente CSM

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