ROMA – “Care concittadine e cari concittadini, siamo nel tempo dei social, in cui molti vivono connessi in rete e comunicano di continuo ciò che pensano e anche quel che fanno nella vita quotidiana. Tempi e abitudini cambiano ma questo appuntamento – nato decenni fa con il primo Presidente, Luigi Einaudi – non è un rito formale. Mi assegna il compito di rivolgere, a tutti voi, gli auguri per il nuovo anno: è un appuntamento tradizionale, sempre attuale e, per me, graditissimo” gli auguri di buon anno del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Il presidente della Repubblica traccia un bilancio sul 2018. “La sicurezza è la condizione di un’esistenza serena“. Il no alla “tassa sulla bontà” per il terzo settore, senza evitare un altro nodo chiave nell’Italia di oggi: “La sicurezza“, definita come “condizione di un’esistenza serena“. Un richiamo ad “essere rispettosi gli uni degli altri, rifiutando l’astio, l’insulto, l’intolleranza, che creano ostilità e timore“.
Forte e deciso il passaggio sul Terzo settore, che nelle ultime due settimane è stato sotto i riflettori dopo che il Governo aveva ipotizzato un forte aumento della tassazione sugli enti non profit. “Il nostro è un Paese ricco di solidarietà. Ricordo gli incontri con chi, negli ospedali o nelle periferie e in tanti luoghi di solitudine e di sofferenza dona conforto e serenità — ha evidenziato il Presidente della Repubblica — I tanti volontari intervenuti nelle catastrofi naturali a fianco dei Corpi dello Stato. È l’“Italia che ricuce” e che dà fiducia. Così come fanno le realtà del Terzo Settore, del non profit che rappresentano una rete preziosa di solidarietà. Anche per questo vanno evitate “tasse sulla bontà. È l’immagine dell’Italia positiva, che deve prevalere“.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha tracciato “dal Quirinale, casa di tutti gli italiani“, un bilancio e delineato le prospettive per il futuro del Paese nel suo quarto messaggio televisivo di fine anno . Nelle 1.709 parole del suo intervento, il capo dello Stato si è concentrato in discreta parte proprio sulla sicurezza, che deve partire “da un ambiente in cui tutti si sentano rispettati e rispettino le regole del vivere comune. La domanda di sicurezza è particolarmente forte in alcune aree del Paese, dove la prepotenza delle mafie si fa sentire più pesantemente. E in molte periferie urbane dove il degrado favorisce il diffondersi della criminalità — ha detto Mattarella —. Non sono ammissibili zone franche dove la legge non è osservata e si ha talvolta l’impressione di istituzioni inadeguate, con cittadini che si sentono soli e indifesi“.
Mattarella ha poi ricordato quando qualche settimana fa, a Torino, alcuni bambini gli hanno consegnato la cittadinanza onoraria di un luogo immaginario, da loro chiamato “Felicizia“, definendo l’amicizia quale strada per la felicità. Un aneddoto al quale il Capo dello Stato si è riferito per uno dei passaggi più accorati del suo discorso: “Non dobbiamo aver timore di manifestare buoni sentimenti che rendono migliore la nostra società“.
Il Capo dello Stato ha analizzato la sofferta approvazione della manovra finanziaria dello Stato: “Avere scongiurato la apertura di una procedura di infrazione da parte dell’Unione Europea per il mancato rispetto di norme liberamente sottoscritte è un elemento che rafforza la fiducia e conferisce stabilità. Mi auguro, vivamente, che il Parlamento, il Governo, i gruppi politici trovino il modo di discutere costruttivamente su quanto avvenuto; e assicurino per il futuro condizioni adeguate di esame e di confronto“.
Nel messaggio agli italiani Mattarella ha rivolto commosso “un pensiero di grande solidarietà ai familiari di Antonio Megalizzi, vittima di un vile attentato terroristico insieme ad altri cittadini europei”. E ricordando l’episodio della signora di 90 anni, che, nella notte di Natale, sentendosi sola nella notte di Natale, ha telefonato ai Carabinieri per cercare compagnia. “Loro sono andati a trovarla a casa portandole un po’ di serenità — ha detto Mattarella — Alla signora Anna, e alle tante persone che si sentono in solitudine voglio rivolgere un saluto affettuoso“.