(ADGNEWS24) Da domani non sarà più possibile fare la spesa nei supermercati utilizzando contemporaneamente più buoni pasto elettronici, forniti dal datore di lavoro: a vietare, infatti, il cumulo dei buoni pasto è la recente riforma che consegna nelle mani dei lavoratori dei ticket restaurant solo in modalità elettronica, fino a massimo 7 euro al giorno, non utilizzabili oltre tale soglia e non spendibili nelle giornate non lavorative. Proprio la “demateralizzazione” dei buoni farà sì che l’uso degli stessi sia facilmente tracciabile, impedendo così la loro utilizzazione oltre la predetta soglia giornaliera.
La legge infatti prevede che la detassazione delle prestazioni sostitutive del servizio di mensa quali i buoni pasto, fino all’importo giornaliero di 7 euro. Con una recente circolare è stato precisato che le prestazioni sostitutive in questione devono interessare la generalità dei dipendenti o intere categorie omogenee di essi.
Per fruire dell’agevolazione fiscale e contributiva, il datore di lavoro dovrà distribuire un numero di tagliandi non superiore ai giorni realmente lavorati dal dipendente: l’esenzione infatti non opera in caso di assenza per ferie, malattia o quando il vitto viene offerto tramite mensa, convenzione con esercizi pubblici o, in caso di trasferte fuori del Comune, attraverso rimborso forfetario o a piè di lista.
Inoltre l’uso dei ticket (che può riguardare solo le somministrazioni di alimenti e bevande) può avvenire solo durante la giornata lavorativa, anche se domenicale o festiva. I beneficiari non possono essere soggetti diversi dai lavoratori, per cui il buono non può essere ceduto, venduto, né convertito in denaro. Ma soprattutto non può essere cumulato, dovendo essere utilizzato esclusivamente per l’intero valore facciale.
Con i nuovi ticket elettronici tutto potrebbe cambiare. Infatti, se l’uso contestuale di più buoni pasto è vietato dalla legge, da domani esso sarà facilmente sanzionabile, proprio grazie alle nuove modalità elettroniche di erogazione e alla tracciabilità del loro impiego. Con la conseguenza che le somme giornaliere eccedenti i 7 euro dovrebbero essere pienamente tassate.