Nell’inchiesta della Procura di Taranto sull’ “operazione Blackhander” a seguito delle indagini della Guardia di Finanza di Taranto sulle tangenti che circolavano dietro le quinte del settore Maricommi della base di Taranto della Marina Militare, che nei giorni scorsi hanno portato in carcere un luogotenente dei Carabinieri, Paolo Cesari che era già ai domiciliari, il nostro giornale è in grado di rivelare anche il nome del poliziotto coinvolto nell’inchiesta per “rivelazione del segreto d’ufficio“.
Si tratta dell’ Ispettore Capo Fabio Giunta, in servizio presso il reparto Volanti della Questura di Taranto che è stato indagato, e notificato il relativo avviso di garanzia, coinvolto nell’inchiesta a seguito dei suoi collegamenti e contatti poco chiari con amico intimo dell’impiegato civile di Maricommi Taranto arrestato per il giro di tangenti che circolavano nella base della Marina Militare di Taranto.
Ma stranamente… sinora il suo nome era stato “protetto” cioè omesso dalla stampa locale ed in particolare dai “ventriloqui” della Procura di Taranto molto vicini al pm Maurizio Carbone che conduce l’inchiesta.
Ma come ben noto il Corriere del Giorno pubblica tutti i nomi delle persone coinvolte nelle inchieste, fermo restando il rispetto e diritto alla loro presunzione d’innocenza. Infatti essere indagato non significa essere responsabile di un reato, anche se un appartenente delle forze dell’ordine non dovrebbe mai essere coinvolto in vicende come queste. Si offendono tutti i bravi ed onesti appartenenti delle Forze dell’ Ordine che sacrificano la loro vita al servizio dello Stato.