ROMA – Denunciati 237 “furbetti” del reddito e altri 73 che avevano sottoscritto false Dsu. C’era chi aveva la villa e chi la Ferrari, chi era titolare di impresa ma si erano “dimenticati” di fare la dichiarazione dei redditi e chi, invece, si trovava direttamente in galera perché mafioso.
Sono 237 i furbetti scoperti dalla Guardia di Finanza di Locri nell’ambito di un’indagine, coordinata dalla Procura, nata da una predecente inchiesta su falsi braccianti e falsi rimborsi fiscali, i quali tra aprile e dicembre 2019 hanno chiesto ed ottenuto il Reddito di cittadinanza.
I furbetti avevano ottenuto in maniera indebita in 9 mesi complessivamente 870mila euro, sono stati scoperti dalle Fiamme Gialle grazie ad ulteriori approfondimenti su coloro che erano già stati denunciati nella precedente inchiesta.
I casi più eclatanti venuti alla luce sono quello di due detenuti per mafia, attualmente in carcere nell’ambito dell’inchiesta ‘Canada connection‘, quello di un’intera famiglia, riconducibile ad una cosca di ‘ndrangheta.