ROMA – Da quando l’innovazione sperimentale della tecnologia è entrata a far parte del campionato di calcio di serie A, il VAR cioè il Video Assistant Referees ha cambiato il nostro calcio e ha suscitato un vespaio di polemiche, non sempre disinteressate, dando il via alla puntuale espressione: “sono chiacchiere da Var“.
Il portiere della Nazionale Italiana e della Juventus Gigi Buffon, non a caso l ‘ha subito contestata (“mai tanti rigori contro la Juventus“), e sono stati in molti, allenatori compresi che lo hanno seguito. Le polemiche girano intorno alla modalità e ai limiti dell’ uso attualmente effettuato. I conservatori del calcio “classico”, cioè senza tecnologia, ed i più critici (che in Italia non mancano mai…) hanno invocato la sacralità dello spirito originario del calcio, che viene stravolto e messo in discussione dalle pause tipo tennis, basket, pallavolo, necessarie a volte per poter meglio verificare le azioni poco chiare. Qualcuno nostalgicamente ha ricordato che “un’emozione non si interrompe mai “.
Siamo in grado di mostrarvi il documento “originale” federale utilizzato anche per gli stessi arbitri, che circoscrive, indica, indirizza, limita le regole da applicare. Nelle slides è possibile infatti visionare le linee guida per gli assistenti, ma anche i principi fondamentali, gli incidenti revisionabili e le cose che è importante sapere. quindi stop alle “chiacchiere” da bar per commentare le varie moviole, ma da ora in poi bisognerà discutere le decisioni arbitrali con cognizione di causa. E quindi stabilire se il Var ci ha fatto entrare nella nuova era tecnologica di un calcio più trasparente o se non fosse meglio rimanere nel confortevole rifugio dell’errore umano.
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