Dal 2025 per i debiti con il Fisco l’ attivazione di misure come il pignoramento, fermo amministrativo e ipoteche non sarà più necessaria una cartella esattoriale . Il nuovo sistema introdotto dal decreto legislativo 110/2024 prevede che l’Agenzia delle Entrate possa procedere direttamente attraverso un semplice “accertamento esecutivo”. Questo provvedimento si applica a diverse imposte, ad esempio, come quelle di crediti fiscali , registro, successioni, non dovuti. In poche parole, viene semplificato e velocizzato il recupero dei crediti, eliminando un passaggio burocratico e rendendo l’intervento più rapido.
Per il contribuente una procedura che può nascondere insidie e in più accelera i tempi dei pagamenti. Ma che cosa è realmente l’accertamento esecutivo? Si tratta di un atto che invita il contribuente a saldare entro 60 giorni dalla notifica. Entro questo periodo è possibile fare ricorso se si ritiene illegittima la richiesta fiscale. Se il pagamento non avviene entro tale termine, dopo 30 giorni dalla scadenza, l’Agenzia delle Entrate potrà avviare procedure esecutive come il pignoramento o cautelari attraverso il fermo amministrativo, ipoteca) senza bisogno di emettere una cartella esattoriale.
Vediamo quali sono i debiti che riguardano questa novità. Oltre alle imposte classiche come Irpef, Iva, Imu, e crediti Inps, il nuovo accertamento esecutivo coprirà anche crediti d’imposta indebitamente compensati, agevolazioni fiscali non spettanti, e tasse come imposte di registro, successioni, donazioni, assicurazioni e altre. Tutti questi debiti, che in passato richiedevano l’emissione di cartelle esattoriali, saranno ora soggetti all’accertamento esecutivo.
Va specificato e chiarito che se la riscossione e l’accertamento sono a carico dell’Agenzia delle Entrate, c’è una sospensione di 180 giorni per il pignoramento. Tuttavia, questo non si applica a ipoteche e fermi amministrativi, che possono essere attivati trascorsi 30 giorni senza il pagamento.