ROMA – Condanna a 3 anni e 6 mesi e interdizione dai pubblici uffici per Raffaele Marra, l’ex capo delle Risorse umane del Campidoglio e fedelissimo di Virginia Raggi, arrestato per corruzione il 2 dicembre 2016 in concorso con l’immobiliarista Sergio Scarpellini scomparso il 20 novembre. Il pm Barbara Zuin nella sua requisitoria aveva chiesto una condanna a 4 anni e mezzo.
Secondo l’accusa, Scarpellini avrebbe dato nel 2013 due assegni circolari da 367 mila euro a Marra intestati alla moglie del dirigente capitolino, all’epoca direttore dell’ufficio delle Politiche abitative del Comune di Roma e capo del Dipartimento del patrimonio e della casa, per l’acquisto di un appartamento nella zona di Prati Fiscali. Nella sua requisitoria, durata circa due ore, il pm Barbara Zuin aveva chiesto inoltre la confisca dell’appartamento in questione. La posizione di Scarpellini era stata stralciata lo scorso luglio a seguito delle gravi condizioni di salute in cui versava l’immobiliarista romano. “Il cuore del processo sta nel capire se questa dazione sia stata un prestito tra amici o invece il ‘ prezzo’ per piegare la pubblica funzione di Marra agli interessi del costruttore Scarpellini, se fra i due ci sia stato un rapporto di amicizia o di corruzione” aveva detto in aula il pubblico ministero.
Marra era definito da molti il “Rasputin” del Campidoglio, è stato anche condannato a un risarcimento di 100 mila euro in favore del Comune di Roma. Marra, assistito dagli avvocati Francesco Merluzzi e Francesco Scacchi, a distanza di 4 anni, ha restituito oltre 367 mila euro a Scarpellini a processo avviato e quindi secondo l’accusa con una tempistica “sospetta” . Soldi con i quali Chiara Perico, la moglie di Marra, attualmente residente a Malta con i figli aveva acquistato in via Prati Fiscali 258- Se per la procura sono una “mazzetta”, per la difesa invece si sarebbe trattato di un prestito tra amici. Entrambe le cose secondo Scarpellini, che in sede di interrogatorio ha ammesso di aver pagato per non scontentare il potente funzionario del Comune.
I due vennero arrestati a dicembre 2016, sono accusati di corruzione, e l’impianto accusatorio del procuratore aggiunto Paolo Ielo e del pm Zuin sulla base delle indagini effettuate dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Roma guidati dal colonnello D’Aloia, risulta molto solido . L’ ex braccio destro della sindaca Raggi (Marra) ha ricevuto benefici ingenti dall’immobiliarista romano famoso per affittare, palazzi di sua proprietà alla Camera, al Tar, al Consiglio di Stato e a diverse authority, con contratti assai onerosi, .
I giudici della II sezione penale hanno disposto inoltre la confisca dell’appartamento al centro della vicenda e un risarcimento di 100mila euro in favore di Roma Capitale. Per Marra è stato inoltre dichiarato estinto il rapporto con la pubblica amministrazione.