di Francesca Lauri
L’addio tra l’associazione Rousseau e i vertici del Movimento 5 Stelle è stato certificato e confermato con un post pubblicato sul Blog delle Stelle. I responsabili della piattaforma informatica che, per 15 anni, ha guidato le scelte del Movimento, ricevendo un contributo a fondo perduto da 300 euro al mese da ogni singolo parlamentare, annunciano “Cambiamo strada”. L’addio era nell’aria da giorni e viene definito “doloroso, ma inevitabile“, dall’associazione fondata e guidata da Davide Casaleggio che evidenzia gli sforzi fatti negli ultimi mesi nel tentativo vano “per rafforzare e chiarire il legame tra Rousseau e il Movimento“.
La piattaforma Rousseau è lo strumento lanciato dal Movimento 5 Stelle nel 2016 per sviluppare la “democrazia della rete” tanto cara al M5s. Il nome scelto per il “sistema operativo” è quello del filosofo illuminista svizzero Jean-Jacques Rousseau. I suoi obiettivi, si legge sul sito internet, erano la gestione del Movimento 5 Stelle nelle sue varie componenti elettive (Parlamenti italiano e europeo, consigli regionali e comunali) e la partecipazione degli iscritti alla vita del Movimento attraverso, ad esempio, la scrittura di leggi e il voto per la scelta delle liste elettorali. Un tempo appannaggio del blog di Beppe Grillo, queste funzioni in realtà non sono aperte a tutti: alla piattaforma, infatti, si può accedere come “ospiti” ma per poter prendere parte a tutte le attività è necessario essere iscritti al M5S. Inizialmente, anche l’accesso al portale era riservato agli iscritti.
Rousseau non è mai stato gestito direttamente dal Movimento 5 Stelle. Infatti la proprietà e la gestione del portale internet sono dell’Associazione Rousseau. La Casaleggio Associati aveva inizialmente sviluppato gratuitamente la piattaforma Rousseau per il Movimento 5 Stelle. Nel 2016 la piattaforma venne rilasciata e donata al Movimento 5 Stelle e la sua gestione affidata all’Associazione Rousseau fondata da Gianroberto e suo figlio Davide Casaleggio. che è attualmente anche il presidente dell’Associazione Rousseau, mentre gli altri tre soci sono Massimo Bugani, Pietro Dettori ed Enrica Sabatini. Compito dell’Associazione, si legge sul suo sito, è quello di sostenere e sviluppare l’omonima piattaforma di democrazia diretta. Le donazioni versate mensilmente dai parlamentari del Movimento 5 Stelle sono finalizzate al supporto delle attività dell’Associazione Rousseau. L’altra fonte di entrata sono le microdonazioni.
Gli utenti certificati e quindi gli aventi diritto al voto su Rousseau sono circa 115mila. Una cifra in linea con quanto affermato sia da Luigi Di Maio che sul Blog delle stelle, aveva stimato “100mila iscritti” e Davide Casaleggio, che a settembre 2018 in una intervista rilasciata al Fatto Quotidiano, parlava del raggiungimento della soglia dei 100mila utenti certificati sulla piattaforma.
Le critiche di Rousseau al M5s
I debiti accumulati dal M5s sono pesanti e l’ associazione Rousseau ha dovuto “comunicare a tutto il personale che siamo costretti ad avviare le procedure per la cassa integrazione“. Il presidente dell’associazione Rousseau Davide Casaleggio attacca anche la “decisione di chi ritiene di essere il gruppo dirigente del Movimento di impartire ai portavoce un invito diretto a violare espressamente lo Statuto stesso del Movimento, omettendo di versare, già dal mese di aprile, il contributo stabilito per i servizi erogati”. Casaleggio intervistato nei giorni scorsi da Rai3, ha criticato le recenti svolte dei pentastellati e ha sottolineato che un conto è discutere di politica, un altro “è entrare nel merito delle regole e mettere in difficoltà finanziaria Rousseau per mettere sul tavolo il terzo mandato o la democrazia dal basso o altre regole fondamentali del M5s”.
Rendiconto_Rousseau_2019Il futuro dell’ associazione Rousseau
Una conclusione quella di oggi, che segna un nuovo inizio: “Partiremo con un nuovo progetto e con nuovi attori protagonisti, ma non sarà facile“, annuncia l’associazione assicurando l’impegno a portare avanti “la visione” dello scomparso Gianroberto Casaleggio, fondatore con Beppe Grillo del Movimento 5 stelle. “Rousseau diventerà uno spazio aperto, laico e trasversale. Uno spazio per dare voce a tutti coloro che vorranno aggregare persone attorno a battaglie, temi o proposte. Uno spazio che ha l’ambizione di realizzare la più grande ‘lobby’ dei cittadini attivi”. “Lavoreremo – si legge ancora nel post – per costruire un potente media civico che sia in grado di attivare, da una parte, concrete azioni di partecipazione attiva e di cittadinanza digitale e dall’altra, di incubare quelle nascenti composizioni civiche che diventeranno protagoniste dello scenario politico del futuro”.
“Nuove generazioni oltre i partiti e i movimenti”
Il progetto di Davide Casaleggio guarda avanti, e va molto oltre la rivoluzione già compiuta dal M5s: “le nuove generazioni andranno oltre i partiti e i movimenti” dice il figlio del co-fondatore del Movimento, convinto che “il futuro della politica si giocherà su un campo totalmente diverso e avrà forme relazionali e organizzative differenti da quelle attuali”. Il suo piccolo esercito è pronto: più nei territori che tra i parlamentari, anche se una sponda arriva tra gli espulsi dal M5s per non aver votato il governo Draghi. “Noi non chiudiamo la porta a nessuno: non aderiamo a progetti di altri, ci può essere dialogo però” afferma Raffaele Trano, uno degli animatori del gruppo “L’alternativa c’è”, la componente messa in piedi da un gruppo di ex guidato dal giornalista e parlamentare Emilio Carelli. “Casaleggio è un gentiluomo, credo che sia una persona con cui poter ragionare“, aggiunge Cristian Romaniello espulso dal M5S.
Da Casaleggio a Conte
Il sottosegretario Carlo Sibilia chiede di chiudere il capitolo dei litigi e di ripartire con il “neo-Movimento con Conte“. Chiusa la partita con Casaleggio, l’ex premier dovrebbe infatti essere pronto ad annunciare nei prossimi giorni la nuova organizzazione del partito, che avrà anche una sede, individuata ad un passo da Montecitorio. Il tempo stringe anche in vista della chiusura di un accordo con il Pd per le amministrative e c’è chi immagina che dopo lo “strappo” con Rousseau possa magari aprirsi una finestra, al momento inimmaginabile, per un candidato comune su Roma, magari lo stesso Nicola Zingaretti che continua a schernirsi.
Anche l’ ex-premier Giuseppe Conte, che ha partecipato all’assemblea dei deputati del Movimento 5 stelle, si era espresso a riguardo: “Aspetto che il Movimento 5 stelle chiarisca con Rousseau , io sono l’ultimo arrivato e non posso intervenire in un rapporto consolidato negli anni ma la democrazia digitale rimarrà al fondo del nuovo Movimento”. “È fondamentale – avrebbe aggiunto Conte – garantire la modalità di partecipazione ad un ampio numero di partecipanti: la democrazia digitale presuppone assoluta trasparenza e chiarezza, criteri di accesso. Il voto online può essere demandato a una società esterna ma tutto il resto deve essere gestito dal Movimento a cominciare dalla formazione”.
M5s: Rousseau non neutrale, democrazia diretta resterà
Il M5s fa sapere come sempre attraverso Facebook, che “la democrazia diretta, la partecipazione, il coinvolgimento degli iscritti nelle decisioni non dipendono dal singolo strumento utilizzato, ma dalla volontà del M5S di affidarsi alla democrazia diretta avvalendosi prioritariamente di strumenti digitali. Questa volontà rimane invariata, il nostro cuore pulsante è la democrazia diretta, qualunque sia lo strumento utilizzato“. “Le scelte dell’associazione Rousseau” aggiungono i grillini che non vogliono perdere il seggio conquistato in Parlamento, “evidenziano la volontà di quest’ultima di svolgere una parte attiva e diretta nell’attività politica. Questa volontà è incompatibile con una gestione ‘neutrale’ degli strumenti”.