MENU
10 Aprile 2025 22:44

Carmine Gallo, il capo di Equalize muore ai domiciliari: stava preparando un memoriale

Le operazioni di Equalize e Squadra Fiore, di fatto avrebbe potuto condizionare l’economia italiana e quindi le quotazioni di Borsa attraverso la diffusione di dossier contenenti notizie reali ma riservate, in qualche caso false, oppure verosimili.

Quella di Carmine Gallo l’ex superpoliziotto di 66 anni, al momento sembrerebbe essere stata una morte naturale senza ombre, a seguito di un infarto fulminante. Ma considerato il personaggio ed il ruolo passato e presente, gli inquirenti non vogliono lasciar nulla di intentato per avere la certezza del’origine reale del decesso di Gallo, che ieri mattina non si è più svegliato dal letto di casa sua a Garbagnate Milanese dove dallo scorso 25 ottobre trascorreva gli arresti domiciliari con l’accusa di associazione a delinquere, accesso abusivo a sistemi informatici e altri reati  .

Gallo dopo una brillante ed apprezza carriera nella Polizia di Stato a Milano, era finito alla guida dell’agenzia investigativa Equalize, coinvolta in una delicata inchiesta della procura di Milano. Lui secondo i pm della procura milanese era “il dominus” della agenzia, rivelatasi specializzata nella produzione di dossieraggi illegali, di proprietà di Enrico Pazzali, ex presidente della Fondazione Fiera Milano autosospesosi dopo l’inchiesta.

Sotto casa sua, in via Paolo Borsellino, per tutto il giorno si sono recati parenti, amici ed ex colleghi di Polizia, increduli davanti alla sua scomparsa, definendolo come “uno che ha fatto tanti favori a tutti, sempre disponibile”. A qualcuno di loro aveva confidato che stava preparando un libro con memorie e aneddoti della sua vita. Come, quello, tra i più leggeri, dell’impermeabile prestato a Patrizia Reggiani arrestata durante il “caso Gucci” che non ha mai più ricevuto indietro. “Se parlava lui, in tanti dovevano avere paura…”, sostiene qualcuno.

La sua morte danneggia anche il corso della giustizia in quanto viene a mancare un teste fondamentale in almeno tre indagini sulla trasparenza della vita democratica italiana. Quella più delicata: riguarda l’ omicidio di Umberto Mormile un educatore del Ministero della Giustizia, vicenda nella quale Gallo sarebbe potuto entrare non in veste di indagato ma in qualità di persona informata sui fatti . L’obiettivo dei magistrati era quello di documentare le trattative nelle carceri tra boss della ‘Ndrangheta e agenti del Sisde, come si chiamava il servizio segreto interno fino al 2007.

Secondo una sentenza diventata irrevocabile lo scorso anno, questi incontri segreti sono il motivo dell’omicidio di Mormile, un delitto fondamentale nella storia dell’eversione terroristica italiana in quanto fu il primo rivendicato con la sigla “Falange armata”. L’avvocato Antonella Augimeri che assisteva Gallo, ai microfoni della RAI ha dichiarato: “A mio modesto avviso ci sono in queste indagini delle cose che sono molto più grandi di me, di Carmine, degli stessi pubblici ministeri che stanno indagando“.

Gallo intercettato: “Lavoravo con i servizi”

Gallo in una conversazione intercettata dalla Procura di Milano nel 2022, sosteneva di aver collaborato con un ufficio dei servizi segreti ubicato nel cuore di Roma in via del Tritone a Roma: “Questi sono due dei servizi segreti stavano con me a via del Tritone” sono le sue parole. Durante il supplemento di indagini sull’omicidio di Umberto Mormile, il suo assassino Antonino Cuzzola pentitosi e diventato collaboratore di giustizia, venendo sempre riconosciuto e valutato attendibile, aveva inoltre indicato proprio Carmine Gallo tra i funzionari dello Stato che si incontravano in carcere con il boss Antonio Papalia, fratello del “capo dei capi” Domenico, senza accusare di alcun coinvolgimento nell’omicidio l’ex poliziotto, considerato che Cuzzola raccontava delle trattative intercorse tra Stato e ‘Ndrangheta per la liberazione di Alessandra Sgarella, che era stata sequestrata l’11 dicembre 1997 a Milano, venendo liberata il 4 settembre 1998.

La Direzione distrettuale antimafia di Milano a seguito delle dichiarazioni del killer di Umberto Mormile, stranamente non ha mai considerato di dover ascoltare Gallo., neanche come testimone, contrariamente a quanto chiedeva la famiglia dell’educatore ucciso, attraverso una nuova istruttoria, passaggio necessario per l’esame dell’ex sostituto commissario Carmine Gallo, quale persona indagata in procedimento connesso, che secondo la parte offesa era propedeutico per accertare la ipotizzata ingerenza dell’agenzia di spionaggio Equalize nella difesa di Salvatore Pace e i presunti legami del Gallo con i servizi segreti, che lui stesso aveva ammesso nel corso un’intercettazione Interrogatorio che sarebbe stato soprattutto a beneficio della verità.

Quelle domande senza risposta

Sono due i fascicoli giudiziari dei quali si parla di più ai giorni nostri: quello dell’inchiesta della Procura di Milano sulla presunta agenzia di spionaggio Equalize, della quale Gallo ricopriva la carica di amministratore delegato e fino a oggi principale indagato agli arresti domiciliari; l’altro riguarda l’indagine della Procura di Roma su “Squadra Fiore“, la presunta rete clandestina di dipendenti delle istituzioni rivelata da Samuele Calamucci al quotidiano online Today.it , indagato agli arresti domiciliari che era l’ hacker di riferimento di Gallo, nell’agenzia Equalize, specializzato nell’acquisizione di notizie riservate dalle banche dati dello Stato. Tutto ciò secondo le indagini dei Carabinieri, coordinati dal pubblico ministero Francesco De Tommasi e seguite in prima persona dal procuratore capo, Marcello Viola.

Le operazioni di Equalize e Squadra Fiore, di fatto avrebbe potuto condizionare l’economia italiana e quindi le quotazioni di Borsa attraverso la diffusione di dossier contenenti notizie reali ma riservate, in qualche caso false, oppure verosimili. E tutto sarebbe avvenuto con la presenza nelle relazioni degli indagati, di agenti israeliani del Mossad, americani della Cia, e di spie italiane di Aisi e Aise, le due agenzie di intelligence italiana che sotto il controllo del DIS, dipendono dalla Presidenza del Consiglio.

Il punto di contatto nelle inchieste di Milano e Roma

Il punto di connessione tra le inchieste di Milano e di Roma, al momento è il “dossieraggio” di Squadra Fiore nei confronti dell’imprenditore-erede degli occhiali Leonardo Maria Del Vecchio, che Calamucci sostiene (senza averlo sinora provato) di avere sventato. Si profila anche un altro “dossieraggio” contro la tentata scalata di Delfin, la holding lussemburghese dalla famiglia Del Vecchio, per il controllo di Mediobanca, grazie al quale sarebbe stato possibile il successivo ingresso come socio di maggioranza nell’azionariato di Assicurazioni Generali, fronteggiando la scalata in corso al controllo della compagnia, da parte dei soci rivali francesi . Entrambe le due società risultano parti lesa nel procedimento .

Lunedì 24 febbraio, in vista della prima udienza del processo d’Appello per l’omicidio Mormile, il bravo collega Fabrizio Gatti attuale direttore editoriale Today.it aveva ricostruito fatti e testimonianze. E Carmine Gallo aveva firmato, insieme ai suoi legali Antonia Augimeri e Paolo Simonetti, una dura lettera che smentiva anche quanto risulta essere stato confermato da una sentenza irrevocabile, sostenendo che: “L’autorità giudiziaria ha chiarito le responsabilità dei mandanti ed esecutori, anche grazie alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, che hanno escluso l’esistenza di ordini superiori per il delitto Mormile”.

Carmine Gallo attraverso il suoi legali chiedeva la rimozione dell’articolo o di ogni riferimento al suo nome. Di fronte alla disponibilità di Today.it a pubblicare la sua versione dei fatti, ma non a rimuovere ciò che risulta da atti depositati sia nel processo per l’omicidio di Umberto Mormile sia nell’inchiesta sull’agenzia di spionaggio Equalize, i suoi legali hanno risposto annunciando querela per diffamazione.

Gatti nel suo articolo, correttamente ricorda che testimoniare è un dovere di ogni cittadino. Soprattutto se ha un passato, riconosciuto e premiato, di superpoliziotto. Nessun magistrato, però, gli aveva ancora fatto le domande che andavano fatte sulla fine di un servitore onesto dello Stato come Umberto Mormile. E così, con la morte di Carmine Gallo, si è persa un’altra, irrimediabile occasione di capire chi stia ricattando l’Italia ai nostri giorni.

TAGS

Sostieni ilcorrieredelgiorno.it: il tuo contributo è fondamentale

Il tuo sostegno ci aiuta a garantire la nostra informazione libera ed indipendente e ci consente di continuare a fornire un giornalismo online al servizio dei lettori, senza padroni e padrini. Il tuo contributo è fondamentale per la nostra libertà.

Grazie, Antonello de Gennaro

Articoli Correlati

Campania, stop al terzo mandato. Per la Consulta La legge è incostituzionale
Editoria. La rivincita dei Ladisa sulla Gazzetta del Mezzogiorno
Sgominata con 22 arresti una rete criminale responsabile di 103 truffe agli anziani in tutta Italia
Tribunale dei Ministri archivia le accuse a Sangiuliano, L'ex ministro: "Sono stati mesi di tormento"
I magistrati che negano la sovranità popolare
Meteo Italia, le previsioni: oggi e domani temperature sotto la media poi si cambia
Cerca
Archivi
L'auto "protagonista" alla Milano Design Week 2025
Campania, stop al terzo mandato. Per la Consulta La legge è incostituzionale
Un successo inaspettato: Matteo Berrettini vince contro Zverev
Editoria. La rivincita dei Ladisa sulla Gazzetta del Mezzogiorno
Sgominata con 22 arresti una rete criminale responsabile di 103 truffe agli anziani in tutta Italia

Cerca nel sito