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21 Novembre 2024 23:08

Casaleggio se la gode… l’ Associazione Rousseau nel 2018 ha incassato esentasse circa 1 milione di euro “pubblici”

L' ’Associazione fondata da Davide Casaleggio prospera grazie ad oltre 700mila euro incassati come contributi da persone fisiche dai deputati e sentori del M5S obbligati a devolvere...e versare 300 euro al mese

ROMAUn milione e 124.054 euro. Un vero e proprio “tesoretto” incassato esentasse dall’ Associazione Rousseau nell’ anno 2018 ,  fra i quali emergono i circa 700mila euro versati da deputati e senatori. È quanto si legge nella relazione al rendiconto firmata da Davide Casaleggio, presidente e tesoriere dell’ associazione che gestisce la piattaforma web del Movimento 5 stelle. I contributi da associazioni, partiti e movimenti politici (quindi dai gruppi parlamentari del Movimento Cinque Stelle)  ricevuti dalla no-profit guidata da Casaleggio invece ammontano a 119mila 800 euro.

I proventi delle “attività editoriali, manifestazioni e altre attività” dall’ Associazione Rousseau  si attestano a 2.731 euro, i contributi da “altri soggetti esteri”  cioè quelli che riguardano le donazioni da persone fisiche di valore inferiore a 5mila euro,  toccano quota 7.446 euro: ad esempio dagli Stati Uniti, sono arrivati a 2.870 euro, mentre proviene dal Belgio una donazione di 2.011 euro.

Nel bilancio si legge che “i contributi da persone fisiche”riguardano principalmente “il contributo per le piattaforme tecnologiche per l’ attività dei gruppi e dei parlamentari” (quindi soldi “pubblici” che sfuggono a qualsiasi controllo dello Stato) ed “il contributo per lo Scudo della rete avviato nel 2018”.

Rousseau_Rendiconto_31122018

E’ soltanto grazie ai versamenti-contributi (obbligatori) effettuati mensilmente dai parlamentari  del M5S – che, come prevede il regolamento interno, sono tenuti a sborsare 300 euro a testa ogni mese per sostenere la piattaforma Rousseau – l’ Associazione presieduta da Casaleggio ha incassato 699.844 euro. Il contributo per lo Scudo della rete – funzione che ha come obiettivo quello di fornire la difesa legale a iscritti ed eletti M5s dalle cause intentate contro di loro – raggiunge la cifra di 257.992 euro.

Rousseau_Relazione_31122018

L’ Associazione concluso l’esercizio con un avanzo di gestione pari a 57mila 573 euro e un “patrimonio netto positivo” per appena 2.188 euro.  Infatti la creatura “no profit” ( a parole…), presieduta da Davide Casaleggio, risulta essere molto ‘liquida’: i depositi bancari e postali, infatti, ammontano a 404mila 558 euro, ai quali vanno aggiunti 86 euro in ‘denaro e valori in cassa’, per un totale complessivo di 404mila 644 euro. Un vero e proprio “tesoretto” esentasse , che però viene azzerato dal totale dei debiti, che ammonta a 497mila 754 euro. Tra le passività emergono  “debiti verso fornitori” indicati in 352mila 96 euro.

Nella relazione al rendiconto sottoscritta da Casaleggio , che il CORRIERE DEL GIORNO pubblica “integralmente”, vengono indicati alcuni “fatti di rilievo” verificatisi dopo la chiusura dell’esercizio. Gli amministratori segnalano “la pubblicazione di una nuova piattaforma di voto nel mese di marzo per aderire alle richieste privacy e alle richieste di volumi di partecipazione degli iscritti”, un sistema che “è stato utilizzato per il voto delle europarlamentarie”. La multa del Garante infatti arrivò proprio nel giorno in cui si votava alle “europarlamentarie” per scegliere i 76 candidati M5S alle elezioni europee dello scorso 26 maggio. Un’Area voto potenziata dal punto di vista dell’infrastruttura tecnologica, assicuravano dal Movimento, rispetto alle rilevazioni del Garante che si riferiscono allo scorso novembre.

Casaleggio ha sporto denuncia in Procura per conto dell’Associazione Rousseau contro alcuni profili “clone” tra gli iscritti, creati con i loro dati ma senza il consenso dei diretti interessati. Secondo Enrica Sabatini, una dei quattro soci del’ associazione Rousseau, insieme a Massimo Bugani e Pietro Dettori, entrambi (profumatamente pagati) nello staff del vicepremier Luigi Di Maio a Palazzo Chigi, la denuncia “dimostra che il potenziamento dei processi ha funzionato, ovvero quel sistema di segnalazione che ha consentito e consente agli iscritti di inviare segnalazioni documentate per strutturare il controllo“. O forse invece altro non è che  una denuncia strumentale per pararsi il sedere da altre eventuali multe del Garante della Privacy, del quale non a caso il M5S vuole cambiare i vertici, piazzando propri uomini ?

In seguito alla pubblicazione del nuovo sistema “il Garante della Privacy – si legge sempre nella relazione – ha ritenuto di inviare una sanzione di 50mila euro per irregolarità individuate lo scorso anno“. A marzo “è stato inoltre completato il prototipo per il voto su blockchain messo a disposizione della comunità di sviluppatori perché possa essere testato e valutato”. Per quanto riguarda il futuro, “durante il 2019 si prevedono investimenti ulteriori per il miglioramento dell’infrastruttura sul fronte della sicurezza e della scalabilità ed il rilascio di nuove funzionalità a supporto degli iscritti”. In realtà gli oneri diversi di gestione (103.450 euro) appaiono i 64mila euro della prima sanzione comminata dal Garante della Privacy.

L’Associazione spende per servizi telematici 144mila 838 euro e circa 90mila euro per attività editoriali, di informazione e comunicazione, a cominciare dal nuovo Blog delle Stelle, stimato in 17mila euro. Per essere precisi, per il ‘Sistema Ocr’ sono stati investiti  26mila 245 euro , mentre il ‘Sistema gestione selezione’ costa 12mila 300 euro ed  il ‘Sito Academy’ costa  976 euro . Per la ‘nuova infrastruttura software sono stati spesi 33mila euro.

il “garante” del M5S : Beppe Grillo. O forse è più corretto chiamarlo “il furbetto” ?

L’ Associazione Rousseau sborsa per l’affitto dei locali in uso, in pieno centro di Milano,  29mila 780 euro (tecnicamente vengono indicati in bilancio come “affitti passivì”) soldi questi che in passano gravavano sui bilanci della Casaleggio & Associati,  mentre spende quasi 5mila euro per “altri noleggì” e 230mila 676 euro per il ‘personale dipendente’. In particolare, gli stipendi rappresentano un onere di 176mila 74 euro.

Poi ci sono  272mila 972 euro spesi per supporto legalea tutela del garante Beppe Grillo(che così facendo non ha spese legali a suo carico) e dell’ Associazione Movimento 5 Stelle. Nel dettaglio, questi costi comprendono le voci ‘spese legali’ (176mila 651 euro), “accantonamenti per rischi” (70mla euro), “contributi per Associazione Movimento 5 Stelle e Comitati” (26mila 321 euro). Consultando approfonditamente il loro rendiconto, si apprende che le spese “per infrastruttura“’ toccano quota 220mila 318 euro, mentre quelle per “comunicazione e organizzazione eventi” si attestano a 87mila 858 euro.

L’incapacità gestionale economia degli “adepti” del Movimento 5  Stelle emerge dai debiti in aumento, che superano la liquidità. Infatti i debiti correnti sono in aumento a quota 497.754 euro contro i 165.074 euro del 2017: quelli verso fornitori sono stimati in 352.096 euro, quelli tributari in 129.406 euro, quelli verso le banche in 2.333 euro. Il totale dei debiti supera la “liquidità”, che pure è alta: 404.558 euro tra depositi bancari e postali, a cui vanno sommati 86 euro in “denaro e valori in cassa“.

Tutti soldi pubblici. Con cui il Movimento Cinque Stelle si paga una bella fetta di spese della sua attività politica, mentre si era sempre dichiarato contrario al finanziamento pubblico dei partiti !

Occorre ricordare anche anche chi, come Marco Canestrari (un ex dipendente della Casaleggio Associati e autore con Nicola Biondo del libro-inchiesta sul M5S “Supernova”) chiedeva proprio al Movimento uno sforzo in più: quello di rendere trasparenti anche la lista dei soci e la rete di relazioni dell’Associazione Gianroberto Casaleggio, presieduta sempre da Davide Casaleggio il quale finta di dimenticare che ad una cena di raccolta fondi per questa associazione per la quale a cui  aveva partecipato la sera prima del suo arresto il “superconsulente” grillino Luca Lanzalone, che era stato indicato da Virginia Raggi, quale Sindaco di Roma, al vertice dell’ ACEA la società energetica del Comune di Roma, successivamente finito agli arresti domiciliari  per l’inchiesta sulle tangenti per la realizzazione del nuovo stadio della Roma, .

Molti hanno dimenticato l’ispezione del Garante della Privacy fatta negli uffici dell’azienda, in via Morone 6 a Milano, considerata “parte” in causa, tanto più che ad assistere la società in quell’occasione è l’avvocato Montefusco, “storico” collaboratore dei Casaleggio. La nota di uno dei dirigenti che accompagna il rapporto sulla sicurezza parla di “siti gestiti da Casaleggio & Associati per conto del Movimento 5 Stelle e dell’Associazione Rousseau”. Alcuni documenti, peraltro, sono inviati all’ufficio del Garante dalla PEC (Posta Elettronica Certificata) di Casaleggio Associati. Ma c’è dell’altro: infatti non risulta chiaro chi sia il titolare del contratto di fornitura dei servizi erogati da IT.Net — i server, per semplificare: la Casaleggio o la Rousseau? Un dettaglio importante per stabilire a chi debbano essere comminate le eventuali multe

I contratti, come giustamente ricorda Marco Canestrari, non sono presenti nel dossier, quindi non è ancora possibile chiarire questa ambiguità che si può sintetizzare in qualche semplice domanda: c’è stato un passaggio di denaro in qualche momento tra l’Associazione Rousseau, il Movimento 5 Stelle e Casaleggio Associati? La “gestione” di cui si parla nel Rapporto Rousseau del Garante per la tutela dei dati personali è stato a titolo oneroso? Chi paga per i server su cui “gira” la piattaforma Rousseau, che un bug recentemente scoperto ha dimostrato essere legato a “Casaleggio”?

Ma il Movimento 5 Stelle pensa solo a far chiudere i giornali eliminando i contributi ai piccoli quotidiani e periodici di provincia  in maniera tale attraverso il web diffondere una sola unica voce: quella della Casaleggio. Altro che uno vale uno….quelle sono cazzate che solo un comico come Beppe Grillo poteva sparare !

 

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