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5 Novembre 2024 13:16

Caso Quarto-Movimento 5 Stelle Così Capuozzo informò Di Maio “Adesso ci dovete commissariare”

Ecco un'altra dimostrazione-prova della mancanza di credibilità e legalità nel M5S. Alla faccia della millantata trasparenza ed onestà !

di Fiorenza Sarzanini*

Luigi Di Maio
nella foto, il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio

I vertici del Movimento 5 Stelle sapevano sin da novembre scorso che cosa stava accadendo a Quarto. Il sindaco Rosa Capuozzo aveva informato direttamente Luigi Di Maio. È lei stessa a raccontarlo in una telefonata intercettata dai Carabinieri il 24 novembre scorso alla consigliera Concetta Aprile, specificando di aver anche chiesto un incontro “perché qualsiasi cosa, loro ci devono commissariare“. Sono proprio le conversazioni tra i vari componenti del consiglio comunale a svelare la faida interna al M5S nata dal «ricatto» di Giovanni De Robbio, poi espulso, alla donna. E a confermare come, nonostante la questione fosse al centro del dibattito interno, nessuno abbia pensato di rivolgersi alla magistratura. Anzi.

«Rimanere in silenzio»

Il 25 novembre scorso Capuozzo viene convocata per la prima volta dal pubblico ministero Henry John Woodcock con il pretesto di voler sapere se sia a conoscenza della lotta tra i clan di Quarto per il controllo delle imprese funebri. Ignora di essere stata “ascoltata” e quando le chiedono se ha avuto problemi con De Robbio minimizza le “pressioni” del collega di partito. La linea tiene. Il 16 dicembre, quando De Robbio è già stato espulso e l’inchiesta è ormai pubblica, Roberto Fico invia un messaggio proprio al sindaco: “Andate avanti tranquilli, quanto prima verrò”. Passa dunque la linea di tenere tutto riservato. Il 17 dicembre, al telefono con la consigliera Daniela Manfrecola, Capuozzo intima: “Bisogna gestire mediaticamente… più in silenzio possibile, senza mettere i manifesti“.

i Carabinieri dopo la perquisizione
nella foto, i Carabinieri dopo la perquisizione a casa del sindaco di Quarto, Rosa Capozzo

La camorra e il Pd

Gli atti processuali rivelano come la prima scelta del clan Cesarano per dirottare i voti alle Amministrative della primavera scorsa fosse caduta sul Partito democratico. I Carabinieri lo scrivono nell’informativa finale sottolineando come “originariamente Alfonso Cesarano aveva rivolto la sua attenzione sul candidato del Pd Mario Ferro ma a causa di una pronuncia del consiglio di Stato la lista del Pd è stata esclusa dalla tornata elettorale del 31 maggio 2015″. Ferro rimane comunque tra i “consiglieri” del boss e ha rapporti stretti con De Robbio tanto che nell’inchiesta sono entrambi indagati per “voto di scambio” aggravato dalla finalità mafiosa. È lui il cavallo sul quale si decide di puntare, convinti che Rosa Capuozzo sia manovrabile e pronta a soddisfare le loro richieste in materia di affari proprio perché «ricattabile» visto che nella casa dove vive con il marito è stato compiuto un abuso edilizio. La donna invece resiste. Anzi dice di essere pronta a denunciare De Robbio proprio per l’estorsione, anche se poi quando ha l’occasione di parlare con i magistrati evita accuratamente di dire la verità.

«Mosche impazzite»

Il 24 novembre Capuozzo parla con la consigliera dei 5 Stelle Concetta Aprile: “Loro non vogliono farmi cadere, mi vogliono controllare. Il mese scorso venne da me quando sono tornata da Bruxelles, lo sai che cosa mi disse De Robbio? Tu non devi scalciare… l’urbanistica e i lavori pubblici oltre al Puc queste sono le tre cose a cui mira e sta sclerando e lo stanno facendo sclerare, perché scalcia scalcia ma non sta ottenendo niente, ricatta me e non ottiene niente”. Il sindaco è consapevole delle conseguenze: “Noi se non la finiamo va a finire che ci uccidiamo“, dice in lacrime. Uno dei “bersagli” è il capogruppo Alessandro Nicolais che definiscono “schifoso” .
Capuozzo: Tina questi stanno impazzendo, sono due mosche impazzite Romano e De Robbio.
Aprile: Stanno impazzendo sì.
Capuozzo: Stanno impazzendo, non sanno come fermarci…
Aprile: Te lo ripeto, io faccio questioni di principio però sulla legalità. Onestà e trasparenza non mi dovete sfottere (scocciare, ndr).
Capuozzo: Ma loro l’hanno mascherata. Io vedevo la cosa lontano un miglio e mi veniva mal di stomaco hai capito?
Aprile: Va bene, io onestamente su Nicolais non pensavo che fosse così schifoso, non avevo un attimo di dubbio… Sono rimasta male, ho avuto uno schianto con Nicolais.
Capuozzo: Pure io.
Aprile: Pensavo che era un suo modo di fare un po’ cretino ma poi non pensavo che era cretino fino a questo punto, fino a rischiare veramente, a mettersi dietro a questi qua, hai capito? Perché lui sta rischiando.
Capuozzo: Certo che sta rischiando.
Aprile: Non si scordasse che siamo tutti controllati.
Capuozzo: No ma io ho già avvertito a Luigi Di Maio anche per l’eventuale espulsione, no ma che stiamo scherzando!
Aprile: No, ma hai fatto benissimo Rossella io sono d’accordo con te non avrò pietà. Onestamente io non ho proprio pietà.
Capuozzo: E io poi gli ho detto anche a Luigi che qualche sera ci dobbiamo vedere perché qualsiasi cosa veramente loro ci devono commissariare.

* articolo tratto dal Corriere della Sera

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