Per la terza volta la Cassazione ha annullato i sequestri subiti dall’imprenditore Marco Carrai nel corso dell’inchiesta sulla Fondazione Open. Carrai aveva infatti presentato ricorso contro l’ordinanza del tribunale del riesame che aveva riconosciuto come legittimi i sequestri, così avallando l’impostazione della Procura riguardo l’attribuzione di articolazione di partito alla Fondazione. Ancora una volta la Cassazione, ha di nuovo annullato il provvedimento, ma in questo caso senza rinvio.
“Con questa sentenza – ha commentato l’ avvocato Massimo Dinoia difensore di Carrai, – il collegio ha chiuso una volta per tutte la questione ed ha statuito che non sussiste neppure l’ipotesi astratta del delitto di illecito finanziamento di partito e che la Fondazione Open ha sempre operato lecitamente per il raggiungimento dei suoi scopi statutari. Resta francamente incomprensibile la scelta processuale della procura di Firenze: soltanto dopo che era stata celebrata davanti alla Cassazione l’udienza di discussione e dopo che quest’ultima aveva rinviato al solo scopo di rendere nota la sua decisione, la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio degli imputati, senza attendere di conoscere la deliberazione della corte” e conclude “Adesso sia la Procura sia il giudice dell’udienza preliminare dovranno prendere atto del responso decisivo e definitivo della Corte e trarne le dovute conseguenze“.
Lo scorso 9 febbraio la Procura di Firenze aveva chiesto il rinvio a giudizio per tutti e 11 gli indagati dell’inchiesta sulla macchina da eventi che organizzava a Firenze la Leopolda, che secondo le accuse avrebbe raccolto fondi “in violazione delle normative” sul finanziamento ai partiti. La richiesta dei pm fiorentini è carico di Matteo Renzi, Maria Elena Boschi, Luca Lotti, Alberto Bianchi e Marco Carrai. Insieme a loro è stato chiesto il processo anche gli imprenditori Patrizio Donnini, Riccardo Maestrelli, Pietro Di Lorenzo, Alfonso Toto e due manager della British American Tobacco, Giovanni Carucci e Carmine Gianluca Ansalone. Oltre al finanziamento illecito i pm hanno ipotizzano anche due episodi di corruzione, a carico tra gli altri di Lotti e Bianchi, ed il traffico di influenze illecite.
Il leader di Italia viva, Matteo Renzi scrive su Facebook: “Caso Open. Oggi ha parlato la Cassazione. E per la quinta volta ha criticato l’azione della procura di Firenze. È stato giudicato illegittimo il sequestro fatto al mio amico fraterno Marco Carrai. Chi ha subito le conseguenze di sequestri illegittimi – pubblicati in modo illegittimo – sa che niente potrà risarcire le lacrime e il dolore di questi mesi. Ma oggi c’è un messaggio di speranza per i più giovani: quando parla la giustizia, tace il giustizialismo. Oggi vincono le persone che credono nella giustizia. E non si arrendono, non mollano mai“.