ROMA – Gli ermellini della Corte di Cassazione hanno annullato con rinvio al Tribunale del Riesame di Bari i precedenti provvedimenti che confermavano l’arresto dell’imprenditore Carlo Beltramelli e di sua moglie Carolina Neri, imputati entrambi nel processo sul crac da 230 milioni di euro delle Ferrovie Sud Est, per il quale erano stati disposti sequestri per oltre 9 milioni di euro. I fatti contestati sono relativi agli anni 2001-2015.
Nel processo sulle Ferrovie Sud Est tra ex consulenti e funzionari della società e imprenditori, sono imputate altre dieci persone accusate a vari titolo di bancarotta fraudolenta documentale, societaria e patrimoniale, dissipazione e distrazione di fondi. La prossima udienza del processo si terrà il prossimo 17 ottobre ed in quella sede i giudici dovranno anche valutare se ammettere la costituzione di parte civile della Regione Puglia che era stata esclusa esclusa nell’ udienza preliminare dal Gip, mentre sono già state ammesse le costituzioni, del Ministero dei Trasporti, del Ministero dell’Economia, della stessa società Fse e delle Ferrovie dello Stato.
Stando alle indagini della Guardia di Finanza di Bari, coordinate dal procuratore aggiunto Roberto Rossi e dai sostituti procuratori della repubblica di Bari Francesco Bretone, Bruna Manganelli, Luciana Silvestris , sarebbero stati dissipati e distratti nell’arco di circa 10 anni, risorse finanziarie per centinaia di milioni di euro, falsificando bilanci ed esternalizzando servizi senza effettuare gare d’appalto per consulenze legali (emblematico il caso dello Studio Legale Vernola) gestione di servizi informatici, acquisti e manutenzione di treni.