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5 Novembre 2024 01:20

Cassazione rinvia al Riesame l’ arresto e sequestri all’ imprenditore Beltramelli coinvolto nello scandalo Ferrovie Sud Est

La decisione della Suprema Corte è relativa alle posizioni processuali di Carlo Beltramelli e sua moglie Carolina Neri.

ROMA – Gli ermellini della  Corte di Cassazione hanno annullato con rinvio al Tribunale del Riesame di Bari i precedenti provvedimenti che confermavano l’arresto dell’imprenditore Carlo Beltramelli e di  sua moglie Carolina Neri, imputati entrambi  nel processo sul crac da 230 milioni di euro delle Ferrovie Sud Est, per il quale erano stati disposti sequestri per oltre 9 milioni di euro. I fatti contestati sono relativi agli anni 2001-2015.

La Suprema Corte ha accolto i ricorsi dei difensori, gli avvocati Marco Cornaro, Nicola Quaranta, Luigi Stortoni ed  ha rinviato ad altra sezione del Tribunale della Libertà di Bari la decisione valutazioni sulla sussistenza delle misure cautelari personali e reali. Carlo Beltramelli si trova  agli arresti domiciliari dal 1 febbraio scorso,  ove resterà fino ad un’eventuale nuova decisione del Riesame. Oltre a Beltramelli sono ancora detenuti Luigi Fiorillo, già commissario governativo, amministratore unico e legale rappresentante della società Fse, l’ avv. Angelo Schiano, legale della società il quale viene ritenuto “socio occulto” e l’imprenditore Fabrizio Romano Camilli.

Nel processo sulle Ferrovie Sud Est  tra ex consulenti e funzionari della società e imprenditori, sono imputate altre dieci persone  accusate a vari titolo di bancarotta fraudolenta documentale, societaria e patrimoniale, dissipazione e distrazione di fondi.  La prossima udienza del processo si terrà il prossimo 17 ottobre ed in quella sede i giudici dovranno anche valutare se ammettere la costituzione di parte civile della Regione Puglia che era stata esclusa esclusa nell’ udienza preliminare dal Gip, mentre sono già state ammesse le costituzioni,  del Ministero dei Trasporti, del Ministero dell’Economia, della stessa società Fse e delle Ferrovie dello Stato.

Stando alle indagini della Guardia di Finanza di Bari, coordinate dal procuratore aggiunto Roberto Rossi e dai sostituti procuratori della repubblica di Bari Francesco Bretone, Bruna Manganelli, Luciana Silvestris  , sarebbero stati dissipati e distratti nell’arco di circa 10 anni,  risorse finanziarie per centinaia di milioni di euro, falsificando bilanci ed esternalizzando servizi senza effettuare gare d’appalto per consulenze legali (emblematico il caso dello Studio Legale Vernola) gestione di servizi informatici, acquisti e manutenzione di treni.

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