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22 Marzo 2025 05:48

Chi sono gli azeri della Baku Steel Company che vogliono l’ex Ilva

Baku Steel Company selezionata per l'acquisizione dell'azienda. Offerta da 1 miliardo e transizione ecologica con forni elettrici. Previsti 7.800 occupati e investimenti strategici

Il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, ha reso noto oggia margine dell’inaugurazione del Cosmoprof a Bologna, che i commissari dell’amministrazione straordinaria di Acciaierie d’Italia hanno indicato in Baku Steel Company dell’Azerbajian la migliore offerta presentata per l’intero gruppo ex Ilva. Baku Steel Company CJSC (Bsc), attiva dal 2011, viene considerata il fiore all’occhiello della metallurgia della Repubblica dell’Azerbaigian ed è la prima acciaieria moderna nella regione del Caucaso.

Nel 2010, Bsc è stata completamente ristrutturata e ora produce un’ampia gamma di prodotti, tra cui billette tonde e quadre, tondo per cemento armato, vergella, profili, travi oltre a vari tipi di getti sagomati e tubi senza saldatura. Massimizzando l’automazione dei processi produttivi l’azienda previene potenziali incidenti derivanti da errori umani, accelera la produzione e garantisce prodotti di alta qualità. La direzione aziendale attribuisce inoltre grande importanza alla tutela ambientale.

Attraverso un progetto ad hoc, Baku, secondo Siderweb, è in grado di “garantire la rimozione completamente automatizzata di polvere e aria inquinata generate dal processo produttivo, prevenendo cosi’ l’inquinamento ambientale. Obiettivo strategico di Bsc è diventare il polo siderurgico della regione caucasica, aumentando l’efficienza operativa, migliorando la qualità dei prodotti, garantendo la responsabilità ambientale, investendo in tecnologie moderne, sviluppando le competenze del personale e implementando un programma di transizione digitale“.

L’annuncio di Urso non ha però suscitato sorpresa a Taranto, sede dell’impianto principale di Acciaierie. Già da un pò, infatti, nella città pugliese – tra ambienti sindacali, imprenditoriali e di fabbrica – si dava quasi per scontato che alla fine la partita dell’ex Ilva se la sarebbero aggiudicati gli azeri, anche se negli ultimi giorni si è fatta strada anche la possibilità di una joint tra Baku Steel e l’indiana Jindal Steel. Quest’ultima, comunque, potrebbe essere coinvolta dagli stessi azeri in una fase successiva. Baku ha offerto circa un miliardo per l’acquisizione dell’azienda, investimenti a parte, riconoscendo nel miliardo, 500 milioni per il valore del magazzino.

Inoltre, avrebbe proposto circa 7.800 occupati sui poco meno di 10mila che costituiscono a oggi l’organico di AdI, di cui poco meno di 8mila a Taranto. Baku Steel porta con se anche la disponibilità del gas che servirà alla transizione di Acciaierie, cioè il passaggio dagli altiforni ai forni elettrici per realizzare quella decarbonizzazione produttiva indicata come priorità del bando di vendita dei commissari. Come l’Italia coinvolgerà nell’operazione Invitalia, società del Mef, attraverso una quota di minoranza, cosi’ Baku Steel Company coinvolgerà lo Stato azero attraverso la società Azerbaijan Investment Company Ojsc.

La società Azerbaijan Investment Company Ojsc (Aic), partner di Baku nell’operazione per Acciaierie d’ Italia, è stata fondata nel 2006 dal Governo della Repubblica dell’Azerbaigian che detiene il 100% del capitale. Governata da un consiglio di sorveglianza nominato dal ministero dell’Economia, Aic ha come scopo principale investire nel settore non petrolifero della Repubblica dell’Azerbaigian. In particolare, le priorità chiave sono: investire in progetti finanziariamente interessanti in Azerbaigian; diventare un catalizzatore per attrarre investimenti diretti, talenti e tecnologie nell’economia dell’Azerbaigian; contribuire allo sviluppo delle industrie non petrolifere dell’Azerbaigian; sostenere lo sviluppo dell’economia azera, facilitando la diversificazione produttiva e supportando i processi di sostituzione delle importazioni”. Finora Aic ha investito 184,6 milioni di dollari in 22 progetti.

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