di Antonello de Gennaro
ROMA – La Fondazione Cittadella della Carità e l’ ASL Taranto, la cui direzione generale è continuamente oggetto di contestazione generale da parte di dipendenti, sindacati e partiti, negli ultimi tempi hanno fatto quadrato stringendo un’intesa finalizzata all’istituzione di alcuni corsi di laurea delle professioni sanitarie, dietro la quale si celano delle situazioni imbarazzanti.
In una recente conferenza stampa a cui il CORRIERE DEL GIORNO non è stato invitato, probabilmente a seguito delle nostre più che fondate critiche pubblicate nel tempo ed anche recentemente sulla gestione della Fondazione Cittadella della Carità e sul vertice dell’ ASL Taranto, che non hanno mai smentito o rettificato una sola parola di quello che abbiamo scritto, considerata la complicità dei giornalisti loro “sodali” che sono abituati a scrivere sotto dettatura, è stata sbandierata ai quattro venti una “piattaforma di Teledidattica”
“Il progetto – ha dichiarato Stefano Rossi, il pluricontestato direttore generale ASL di Taranto nel corso di una conferenza stampa – è stato avviato nei mesi passati grazie ad un accordo sottoscritto con la Scuola di Medicina dell’Università di Bari, diretta dal professor Tino Gesualdo, con l’obiettivo di arricchire l’offerta formativa in un settore in espansione attraverso l’impiego di tecnologie e sistemi innovativi tali da consentire ai docenti dei corsi di laurea di tenere le proprie lezioni contemporaneamente in più sedi». Da quanto si apprende attraverso il collegamento web, i docenti presenti nella sede di Bari, della Scuola di Medicina (presso l’Aou “Policlinico”), anch’essa facente parte del progetto, condivideranno il materiale didattico ed avranno la possibilità, in real time, di interagire con gli studenti utilizzando la piattaforma Cisco, una modalità di svolgimento dei corsi che determina, peraltro, una razionalizzazione delle risorse economiche, professionali ed organizzative.
Non una sola parola però è stata detta sull’ ispezione e verbalizzazione compiuta la scorsa settimana dai Carabinieri dei NAS di Taranto, su delega della locale Procura della Repubblica.
Quello che gli altri giornali e giornalisti abituati a scrivere sotto dettatura. e figuriamoci i vertici della Fondazione (il cui è vicepresidente è attualmente indagato dalla Procura della repubblica di Taranto) non raccontano è di fatto l’assoluta carenza del personale medico ormai in fuga dalla struttura. I consulenti medici infatti non vengono pagati da quasi 10 mesi.
Il CORRIERE DEL GIORNO è in grado di pubblicare alcune della imponente mole di fotografie finite sulle scrivanie dei Carabinieri e della Procura di Taranto, che comprovano lo stato di abbandono, e degrado strutturale della Cittadella della Carità, dove invece dovrebbero vigere delle rigorose norme igienico-sanitarie ed in materia di sicurezza per le persone ricoverare
Ad esempio nel reparto Cardiologia, con 18 posti letto sono soltanto due medici, di cui uno solo cardiologo e peraltro da poco in carica, che è peraltro indagato per una storia di ricettazione dalla Procura di Taranto . Al turno di guardia partecipano persino medici appena laureati e non specialisti , ed uno di questi addirittura usano i timbri con la millantata dicitura “cardiologo” nonostante tutto ciò sia vietato, e circostanza ancora più grave senza che la la ASL effettui i dovuti controlli !
Un nostro lettore di Taranto ricoverato nella struttura ci ha scritto e riferito che qualche mattina fa nel reparto di cardiologia non c’era nessun medico in servizio, e gli infermieri sono stati costretti ad affidare i pazienti addirittura ad un fisiatra ! Quello che dovrebbe preoccupare la Fondazione inoltre è che la mancanza dei requisiti organizzativi porta di fatto alla sospensione dell’ accreditamento. Ma probabilmente i precedenti legami di amicizia e frequentazione lavorativa che legano il direttore generale della Cittadella, Bruno De Causo con l’ avv. Rossi, direttore generale dell’ ASL di Taranto, li fa sentire “sicuri” e protetti. Sino a quando ?