LECCE – Tredici arresti e quattro locali nei cui confronti la Questura di Lecce ha avviato le procedure per la chiusura. Questo il risultato dell’operazione “Movida”, condotta all’alba di mercoledì 21 agosto dalla Squadra Mobile di Lecce guidata dal vicequestore Alessandro Albini, e dai poliziotti del commissariato neretino, guidato dal vicequestore Pantaleo Nicolì, con l’ausilio degli investigatori dello S.C.O. il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato guidati dal dirigente Alfredo Fabbroncini , sotto il coordinamento della DDA, la Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo salentino. Al centro un giro di spaccio di cocaina nei locali della città ed in alcune località balneari del Salento.
L’attività d’indagine è partita un mese fa, a luglio, con il contributo della Direzione Centrale per Servizi Antidroga e della Polizia Scientifica, che ha consentito il sequestro di svariate decine di dosi di stupefacenti già pronte per essere vendute all’interno di alcune discoteche. Tra gli arrestati ci sono tredici italiani, alcuni dei quali sono ritenuti vicini ai clan della malavita locale, e un marocchino, accusati di spaccio di cocaina a Lecce, a San Foca, Porto Cesareo e Sant’Isidoro, anche all’interno di quattro rinomati locali notturni, fra i più frequentati durante la movida estiva.
“Non è un’operazione contro le discoteche e i loro gestori, sia chiaro”, ha voluto sottolineare il Questore di Lecce, Dr. Andrea Valentino “bensì un’attività di indagine a tutela dei più giovani, per preservarli il più possibile dal fenomeno dell’utilizzo di droghe”.
I poliziotti sotto copertura si sono ”spacciati” per clienti di stupefacenti, attivando un legame di fiducia con gli spacciatori, e così facendo nel tempo hanno potuto monitorare gli indagati per un periodo di tempo ben più ampio. L’intervento dei poliziotti in borghese non è stato quindi effettuato con lo scopo di sequestrare di piccole dosi, attività che non avrebbe consentito l’adozione di alcuna misura cautelare, ma gli investigatori della Polizia hanno mirato piuttosto a comprovare le continue cessioni di quantità di droga, per poter poi comprovare inconfutabilmente l’attività illecita degli arrestati. Sono una cinquantina in totale le dosi di cocaina sottoposte a sequestro.
Nell’operazione che fa parte dell’ operazione “Pusher 3”, sono stati impegnati agenti sotto copertura per l’acquisto di droga, ritardando l’arresto degli spacciatori responsabili della cessione. Il ricorso all’intervento dell’ “undercover”, ha consentito anche grazie l’utilizzo di telecamere nascoste, di disvelare, in soli 30 giorni, la fitta rete di spaccio presente in ben 3 locali notturni, consentendo di raccogliere gravi elementi indiziari nei confronti dei 13 soggetti arrestati, alcuni di essi contigui ai clan della criminalità organizzata locale.
Questi i nominativi degli arrestati: Adil Ghazi, 53 anni; Nicola Guarna, 27 anni; Luca Stefano Indirli, 20 anni, Andrea Montinaro, 44 anni; Roberto Patera, 41 anni; Antonio Peciccia, 50 anni; Davide Petrachi, 33 anni (ex calciatore tesserato con l’U.S. LECCE); Graziano Romano, 40 anni, Vito Sacco, 19 anni; Carmelo Schillaci, 19 anni; Giuseppe Schito, 41 anni; Marco Vetrugno, 41 anni, Moreno Vonghia, 37 anni.
L’ex -portiere del Lecce Petrachi è stato colpito da un provvedimento restrittivo per due episodi di detenzione ai fini di spaccio di droga avvenuto a due agenti che operavano sotto copertura. Il calciatore, che era stato già arrestato il 20 marzo 2018 per spaccio di cocaina, è stato uno dei portieri della rosa del Lecce calcio per sette stagioni, militando anche in serie A, fino alla stagione 2014-2015 per poi giocare nella Virtus Lanciano, Martina Franca e Nardò in serie D.