La notizia che una voce dell’informazione sta per venire meno non è mai una bella notizia. E ci dispiace molto darla , anche se ne eravamo a conoscenza e l’abbiamo anticipato per primi. Onestamente ci fa sorridere la solita inutile (dal punto di vista pratico) reazione dei sindacati. La Slc Cgil, Fistel Cisl e Assostampa Puglia, insieme ai lavoratori riuniti in assemblea oggi, a seguito della procedura di mobilità indetta dall’azienda, che ha comunicato il licenziamento di tutti i dipendenti per cessazione di attività, hanno dichiarato “l’apertura immediata dello stato di agitazione e di due giornate di sciopero, per sabato 17 e domenica 18“. I sindacati manifestano l’assoluta contrarietà ed opposizione alla volontà aziendale che “senza alcuna trattativa né rispetto dei lavoratori e delle rappresentanze sindacali, scarica ancora una volta sui lavoratori i problemi e le inefficienze dell’azienda”.
Quello che non si capisce è di quale rispetto delle rappresentanze sindacali si parli, visto che l’ Assostampa pugliese (organizzazione sindacale che abbiamo denunciato per diffamazione n.d.r.) di fatto non ha mai risolto nessuna agitazione sindacale, se non agevolato prevalentemente la carriera dei propri rappresentanti sindacali nelle rispettive redazioni o nei prepensionamenti incentivati. Basti guardare le vicende di Antenna Sud, Telenorba ecc. Risultato dei sindacati ? Nessuno !
La nota firmata da Andrea Lumino (Slc), Giacomo Francese (Fistel) e Mimmo Mazza (Assostampa) continua “Riteniamo assolutamente inaccettabile nei contenuti e nel metodo, questa decisione aziendale in quanto, come già detto diverse volte negli ultimi anni, l’azienda si è più volte rifiutata di aprire un confronto per trovare una soluzione alle problematiche aziendali ed oggi trova la scusa di questi licenziamenti adducendone la responsabilità al provvedimento governativo in materia di dismissione delle frequenze. Peraltro, si tratta di problematiche aziendali che già i lavoratori hanno scontato in questi anni, dato che ci sono ancora stipendi non pagati, ratei di tredicesima non accordati, arretrati non ancora riconosciuti (ad esempio 730). Siamo perfettamente consapevoli che il settore dell’emittenza radio televisiva sta attraversando un momento drammatico, ma Blustar Tv deve assumersi gran parte della responsabilità di questa situazione: un tentativo pregresso di scissione della società, divisione tra le varie società di debiti e crediti, gestione dei tralicci e delle frequenze non chiare, personale in onda che non si sa se dipendente o meno. Ricordiamo che Blustar Tv è beneficiaria dei contributi statali previsti dalla legge 448/98 a sostegno proprio dell’emittenza radio-televisiva che dalle informazioni , in nostro possesso, starebbero per essere erogati”.
“Taranto – continua la nota – non può continuare a perdere posti di lavoro ed anche i posti di lavoro di Blustar ora sono fortemente a rischio. Come già detto, inoltre, questo settore è molto delicato: la nostra indizione di sciopero e vertenza non è solo per la questione dei posti di lavoro, ma anche a tutela del diritto di informazione della cittadinanza. A Taranto, è piena emergenza: dopo la chiusura del Corriere del Giorno, tv e giornali continuano a chiudere, provocando lo spegnimento di un’altra voce di questa città”.
Quello che però qualcuno dei sindacati non racconta è che a Taranto l’informazione si è sempre appiattita e sopravvissuta grazie ai contributi statali, persino La Gazzetta del Mezzogiorno, il quotidiano barese (di proprietà siciliana) ne usufruisce e fa lavorare i suoi giornalisti con i contratti di solidarietà, mentre il Corriere del Giorno di Puglia e Lucania (con cui la nostra testata storica non ha mai avuto alcun collegamento) e la cooperativa giornalistica 19 luglio hanno chiuso lo scorso 30 marzo dopo 30 anni di contributi “facili” e bilanci spesso “taroccati”… incassando decine e decine di milioni di euro a fondo perduto, e lasciando un buco di 5 milioni di euro. Tanto pagava “pantalone”, cioè il contribuente ! Eppure lì gli editori erano i giornalisti. Ma questo è meglio non dirlo…vero Assostampa ?
Ricordare che “Blustar Tv è beneficiaria dei contributi statali previsti dalla legge 448/98 a sostegno proprio dell’emittenza radio-televisiva che dalle informazioni , in nostro possesso, starebbero per essere erogati” non significa nulla, in quanto si tratta di contributi precedenti all’esercizio in corso, e non certamente stanziati per il futuro ! Ma anche questo i sindacalisti di “professione” non lo raccontano. E’ normale anche chiedersi con tutto il rispetto alla persona, cosa sappia, che competenze abbia in materia televisiva ed editoriale e cosa c’entri in questa vicenda Andrea Lumino (rappresentante Slc) che ci è noto essere un operatore-dipendente del call center tarantino di Teleperformance, azienda in cui La Gazzetta del Mezzogiorno ben si guarda dal mettere il naso e fare una bella inchiesta…
Quello che i sindacalisti dimenticano, o omettono di raccontare e tenere presente , è che il proprietario di BluStarTv l‘anno scorso è venuto a mancare, e che nella sua famiglia vi sono altri gravi problemi di salute, che hanno indotto la proprietà a dismettere l’attività. Magari i sindacati si sforzino a trovare, loro che possono tutto…( o niente ?) un acquirente disposto a rilevare la tv e salvare i posti di lavoro (in redazione ci risultano solo 4 giornalisti). Cosa aspettano i sindacati ad occuparsi di altre situazioni critiche come quelle di Studio 100, che dal punto di vista occupazionale ed economico (come ci hanno scritto in privato alcuni giornalisti ) ritarda nei pagamenti al personale per mesi e non naviga nell’oro ? Come mai il sindacalista Mazza sulle pagine tarantine della Gazzetta del Mezzogiorno non parla delle trattative fallite di Studio 100 prima e della Comunicare (società della Confcommercio di taranto) a rilevare Blustar Tv ? Ah, saperlo…..
Siamo sinceramente vicini ai nostri colleghi di Blustar Tv e ci dispiace stiamo per restare senza lavoro, ma nello stesso tempo siamo anche fieri di poter dire a testa alta che a Taranto, come in Italia, si può fare informazione libera ed indipendente, come facciamo noi da sei mesi e con ottimi risultati nonostante una campagna diffamatoria subita senza precedenti anche dall’ Assostampa di Puglia ed alcuni suoi rappresentanti (che abbiamo denunciato). Si può fare informazione, anche e sopratutto senza avere inutili sindacalisti in redazione. E senza richiedere contributi pubblici. Con il nostro lavoro ed i nostri soldi