Contrariamente a quanto sosteneva con i suoi articoletti di “terrorismo psicologico giornalistico” un giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno, da noi immediatamente “bacchettato” pubblicamente, le banche hanno garantito oggi anche la seconda tranche del prestito ponte da 125 milioni di euro, che consentirà di pagare fornitori ed assicurare gli stipendi di dicembre e le tredicesime ai dipendenti dello stabilimento siderurgico tarantino. Il giornalista che ha un nome e cognome, e cioè Mimmo Mazza, appena 48h fa “bisticciava” con l’italiano confondendo il singolare con il plurale titolando “I Riva: non trasferite i 1.200 milioni all’Ilva Ricorso in Cassazione” non rendendosi conto che in realtà ad opporsi è stato soltanto Adriano cioè un fratello del defunto “patron” Emilio Riva, in quanto tutto il resto della famiglia ha rinunciato all’eredità, circostanza che conosce molto bene scrivendolo persino “il curatore che segue la sua eredità giacente per via della rinuncia fatta da tutti gli eredi, non si oppose al trasferimento dei soldi”. Quindi, chi sarebbero “i Riva” di cui parla la Gazzetta del Mezzogiorno nel suo titolo “bufala” ?
CHE IL GIORNALISTA DELLA GAZZETTA SIA POCO INFORMATO in materia di diritto societario, bancario e sopratutto “istituzionale” lo conferma il suo articolo di 48h fa in cui scriveva testualmente “Il ricorso presentato dallo studio Bana non ha giuridicamente effetti sospensivi del decreto del gip D’Arcangelo ma li ha di fatto: i trust, infatti, subito dopo la notifica hanno bloccato le procedure di trasferimento delle somme mentre il pool di banche con le quali il commissario dell’Ilva Piero Gnudi aveva concordato un prestito ponte di 250 milioni, erogato per metà a settembre, ieri hanno fatto sapere che in assenza di garanzie, non assicureranno la seconda tranche, indispensabile per garantire a dicembre il pagamento dello stipendio di novembre, della tredicesima e del premio di produzione“. Per sua sfortuna….il giornalista della Gazzetta è stato puntualmente smentito dalle banche che contrariamente a quanto sostenuto le suo articolo, il giorno dopo hanno regolarmente erogato la seconda tranche del prestito-ponte alla gestione commissariale dell’ ILVA, senza che sia stato mai raggiunto un accordo con un compratore e tantomeno mai sottoscritto un preliminare di vendita dell’ azienda siderurgica a nessuno !
I FATTI DICONO IL CONTRARIO e confermano quanto ha scritto e raccontato invece correttamente il Corriere del Giorno ai propri lettori (leggi QUI) che per nostra fortuna sono molto più numerosi e sopratutto meno “creduloni” di quel migliaio che continua ad acquistare in edicola a Taranto la Gazzetta del Mezzogiorno, i cui redattori (alcuni, ma pochi, validi e seri) vi lavorano e scrivono grazie ai contratti di solidarietà, pur di non perdere il proprio posto di lavoro. Sarebbe divertente chiedere al giornalista Mazza: quali sono le sue competenze in materia di diritto bancario e diritto internazionale ? Ve lo diciamo noi: praticamente nulle. Infatti in realtà non sono i trust a trasferire i soldi, ma bensì le banche estere nei Paesi esteri ove erano accesi i conti dei “trust” utilizzati dalla famiglia Riva (rintracciati con l’ausilio della Guardia di Finanza) per evadere le tasse e portare all’estero ingenti capitali, e le banche estere dove era depositato il tesoretto occulto ed illegittimo della famiglia Riva, a seguito delle rogatorie internazionali richieste ed ottenute dalla Procura della repubblica di Milano, dovranno trasferire il miliardo e 200 milioni di euro alle gestione commissariale dell’ ILVA affidata dal Governo Renzi a Pietro Gnudi .
Forse se Mazza, invece di farsi “imbeccare” ( o “intortare” ? ) sulle questioni dell’ ILVA da ambientalisti o pseudo tali, da sindacalisti ed avvocati a caccia di visibilità mediatica, si limitasse a svolgere la sua attività di cronista di nera e giudiziaria, documentandosi di più, forse i lettori della Gazzetta del Mezzogiorno a Taranto crescerebbero. E ringrazierebbero il giornale barese, di proprietà siciliana, per non dover continuare a leggere spesso e volentieri delle “bufale” a firma Mimmo Mazza sulle vicende dello stabilimento siderurgico… !