Il Governo è al lavoro per trovare un commissario con le dovute competenze e capacità operative, anche perchè nell’ attuale comitato organizzatore non esiste alcun profilo con esperienze organizzative per una manifestazione del genere, per imprimere un’accelerazione vera all’organizzazione della XX edizione dei Giochi del Mediterraneo 2026 in programma a Taranto che “rappresenta una priorità per il Governo che, fin dal suo insediamento, ha immediatamente attivato una ricognizione dello stato della progettazione e realizzazione degli interventi e delle opere connesse”. Lo scrivono in una nota congiunta il ministro dello Sport e dei giovani, Andrea Abodi e il ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto, che il CORRIERE DEL GIORNO è in grado di offrirvi la lettura integrale:
lettera-6-aprile-revNon è un caso infatti la posizione espressa oggi anche da Angelo Giliberto Presidente del CONI Puglia, in un intervista rilasciata al Nuovo Quotidiano di Puglia, in cui afferma “Il commissario, quando sarà nominato, interverrà per quanto riguarda gli impianti sportivi che sono nel masterplan disegnato dal comitato organizzatore. Secondo me questa nomina può essere un bene perché darà un’accelerata a tutto il discorso organizzativo e impiantistico, con una serie di deroghe, così da non essere ostaggio della burocrazia. Non credo che il commissario andrà a invadere il campo del Comitato organizzatore e tecnico“, aggiungendo “Non vedo male questa nomina, credo sia più rivolta a un discorso di velocizzazione delle procedure“.
Parlando degli impianti il presidente del CONI Puglia senza saperlo di fatto ha confermato e condiviso la posizione del nostro giornale, unico organo di stampa ad evidenziare l’inutilità e gravosità economica di costruire uno stadio di calcio nuovo, anche perchè nel primo “masterplan” non a caso si prevedeva la totale ristrutturazione dello stadio Iacovone di Taranto: “Ad esempio, la piscina è l’unico impianto che va costruito di sana pianta. Non conosco quale sia la situazione nel dettaglio, ma è indubbio che servono procedure veloci” aggiungendo “la bravura degli attori in campo è stata quella di saper far vivere quegli impianti. Saper gestire anche dopo. Fare un impianto senza dargli un futuro è una follia“. Per non parlare poi dei 17.000 metri quadri commerciali che si vorrebbero realizzare al suo interno così violando il piano regolatore comunale, in favore di una società “inattiva” con appena 11mila euro di capitale sociale…
Il presidente Giliberto, così come anche il presidente del CONI nazionale Giovanni Malagò peraltro non sanno che il Comune di Taranto proprietario della piscina comunale da 25mt, di via Bruno (che ha anche dei limiti e mancanze strutturali, che se verificate dalle Autorità competenti la renderebbero inagibile, spende da oltre 20 anni, mezzo milione di euro all’anno (per un totale di oltre 10 milioni di euro) per poterne fare usufruirne la mattina, alle scolaresche e disabili, a manifestazione della propria incapacità gestionale e progettualità operativa, preferendo arricchire i soliti “furbetti” prenditori di denaro pubblico !