L’iniziativa del sindaco di Taranto, è conseguente alle opposte dichiarazioni politiche relativa al Piano d’espansione Cimino , pronunciate dai consiglieri comunali . L’accesa discussione con i toni di una violenta (verbale) polemica che non è riuscita a far trovare una comunanza d’intenti all’interno della stessa maggioranza politica, ed a mettere d’accordo i consiglieri presenti.
Gianni Azzaro capogruppo del Pd al Comune di Taranto , è stato il primo a prendere la parola in consiglio, e dopo aver riconfermato la propria opinione contraria al “piano Cimino” ha intelligentemente (secondo noi) proposto di affrontare la questione in consiglio dopo il pronunciamento del Tar Puglia dinnanzi al quale pende un ricorso. Posizione politica questa che è stata condivisa dai consiglieri Brunetti, Cotugno e Laruccia, e persino anche da Adriano Tribbia consigliere della minoranza consiliare, il quale ha invitato e chiesto al Comune di Taranto di costituirsi parte civile, incaricando un avvocato esterno all’amministrazione comunale, che sia capace di rappresentare adeguatamente l’amministrazione comunale.
“E’ inutile discuterne – ha aggiunto Cotugno – Il nostro “no” l’abbiamo già espresso”. Parole queste non condivise da Giampaolo Vietri e Cosimo Ciracì, consiglieri comunali di Forza Italia, per i quali “non è più il momento di trovare scuse e temporeggiare, ritiratevi “. Anche Angelo Bonelli il consigliere dei Verdi , ha motivato le ragioni per cui ha espresso il proprio parere negativo “La città ha già subito un forte decremento demografico. In ragion di questo, non ha alcun senso approvare un provvedimento di espansione urbanistica». Affermazioni queste condivise anche da Dante Capriulo intervenendo a nome del gruppo “Noi democratici per la città che vogliamo” «Bisogna avere il coraggio di esprimersi e la vostra maggioranza continua a non essere compatta su questioni importanti che riguardano la città. La politica che non decide non ci piace” .
“Occorre prendere atto che la maggioranza assume comportamenti dissonanti dall’indirizzo politico del sindaco. – ha detto il consigliere Ciocia– Manca una linea politica condivisa e talvolta sembra che l’opposizione dia un contributo superiore a quello di alcuni gruppi politici di centrosinistra”.
Il sindaco Ippazio Stefàno dopo aver ascoltato i vari interventi, consapevole delle contrapposizioni interne alla maggioranza, ha manifestato la propria delusione per il comportamento del Pd ponendosi in netta contrapposizione con la volontá della maggioranza ed ha dichiarato che in altre circostanze si sarebbe dimesso ma “devo resistere per il bene della comunità . La barca, sta andando- riferendosi alla città di Taranto – ad infrangersi sugli scogli e sta per affondare. La mia coscienza mi spinge quindi a non mollare” e ponendosi quindi, ancora una volta contro quanto chiedeva il Partito Democratico, ha quindi proposto di votare subito per bocciare il piano d’espansione Cimino che prevede l’ampliamento di un centro commerciale e la costruzione di nuove case alla periferia della citta’.
Ma subito dopo, resosi conto di non avere più i numeri e dell’assenza di molti consiglieri della maggioranza dall’aula (Udc, Ncd e Realta’ Italia) , ha ripreso la parola ed annunciato l’azzeramento della giunta, aggiungendo che terrà conto delle azioni «poco corrette» del Partito Democratico nella conseguente nuova ricostituzione .
Stefàno terminato il proprio intervento a dir poco rabbioso, ha quindi abbandonato poi lasciato l’aula, seguito da una parte della sua maggioranza. A questo punto la seduta del consiglio comunale è stata dichiarato sciolta a seguito del numero (erano solo in 13) di consiglieri presenti in aula, inferiore al numero legale. La vicenda del Piano Cimino Particolareggiato ancora una volta è stato rinviato.