di Antonello de Gennaro
I lavori di copertura dei parchi minerali dello stabilimento siderurgico dell’ ILVA di Taranto avanzano regolarmente. Dall’esterno del recinto dello stabilimento di Taranto sono già visibili le otto torri provvisorie, 4 sono alte circa 80 metri e 4 alte 15mt, che serviranno a sollevare e ad assemblare la parte superiore della copertura. Oltre all’istallazione di tutte le torri, si è proceduto alla realizzazione dei plinti di fondazione a seguito dell’esecuzione dei 318 pali di fondazione previsti, ognuno della lunghezza di circa 38 mt, che serviranno a mantenere l’intera struttura. Lo rende noto l’ ILVA in amministrazione straordinaria sul proprio sito internet, dove addirittura si sostituisce all’informazione giornalistica.
Le opere in carpenteria metallica come le torri e l’assemblamento degli archi di copertura vengono svolti dai lavoratori dell’azienda Cimolai, mentre per le opere civili (fondazioni e pali) la Cimolai si avvale di ditte appaltatrici locali. Ad oggi si contano ben 160 persone che lavorano regolarmente nel cantiere.
L’ingegnere Marco Sciarra, direttore tecnico dei lavori di Cimolai, sempre sul sito internet dell’ ILVA in amministrazione straordinaria ha dichiarato che “le attività di costruzione della struttura metallica, in realizzazione nelle officine, procedono come da cronoprogramma. In questa fase – continua il direttore tecnico- si lavora in un’area di 60.000 mq (su una totalità di 180.000 mq)”. A lavori terminati, si tratterà, di un’opera ingegneristica di caratura mondiale per la quale saranno necessarie 60mila tonnellate di acciaio (prodotte e fornite dall’ ILVA di Taranto che ha dovuto richiamare 300 dipendenti dalla cassa integrazione) , 200mila metri cubi di calcestruzzo, 10mila tonnellate di armature e 25mila metri di pali di fondazione.
L’intervento di messa in sicurezza della falda superficiale nell’area parchi primari, previsto dal Dpcm 2017 nelle more della realizzazione della copertura, è attivo dal 1° giugno 2018. Questo intervento ha previsto la messa in opera di 11 pompe per l’emungimento delle acque della falda superficiale da una trincea (portata massima prevista per ogni pompa pari a 1 mc/h) e il convogliamento dell’acqua emunta ad un impianto di trattamento della portata massima pari a 480 mc/g, funzionante 24 ore al giorno e 7 giorni su 7, in cui avvengono le fasi di sedimentazione, coagulazione e flocculazione, filtrazione a sabbia e assorbimento con carbone attivo al fine di rendere idonea l’acqua ai parametri previsti dalla legge per lo scarico in acqua superficiale. Nell’impianto di trattamento confluiscono, inoltre, le acque provenienti dallo scavo per le coperture dei parchi primari.
Quello che ancora oggi l’ ILVA non rende noto nonostante le nostre richieste “ufficiali” è come mai fra queste ditte appaltatrici compare una società, la Meridian Shipping s.r.l. (ex Melucci Shipping) controllata dalla Multimarine Services società di proprietà di Fulvio Carlini un evasore fiscale accertato dalla procura e dalla Guardia di Finanza di Genova che gli hanno sequestrato ben 7 milioni di euro su un conto corrente a Montecarlo, nel Principato di Monaco. Precedentemente quando la società si chiamava Melucci Shipping srl, la famiglia Melucci controllava il 70% delle quote societaria e Fulvio Carlini era proprietario solo del 30% delle quote. Ma all’indomani dell’elezione a Sindaco, è avvenuta la sospetta trasformazione societaria in Meridian Shipping con un ribaltamento improvviso delle quote di partecipazione e controllo della società.
Abbiamo più volte contattato la responsabile della comunicazione dell’ ILVA in amministrazione straordinaria, via telefono, sms, via mail, ma non abbiamo ancora avuto dopo mesi una risposta. Che fine ha fatto il Codice Etico dell’ ILVA ?
Sarà forse perchè abbiamo scoperto fra le varie stranezze ed anomalie che la società Meridian Shipping si avvale della “consulenza” del padre di Rinaldo Melucci attuale sindaco del Comune di di Taranto che vuole diventare anche Presidente della Provincia di Taranto ?
Legittimo chiedersi: ma all’ ILVA in amministrazione straordinaria le strutture di vigilanza e tutela della legalità lavorano ? A noi sempra che dormano o siano volutamente un pò distratte e superficiali su indicazione dei commissari. Anche perchè ci risultano tante altre anomalie, come ad esempio l’utilizzo di una neonata società di pulizie controllata da un noto “prenditore” di appalti pubblici, in odore di massoneria.
questo è l’organigramma dell’ ILVA in amministrazione straordinaria
Sembra a dir poco anomalo e sospetto che la Meridian Shipping, una società di servizi marittimi, all’improvviso effettui trasporti via terra (cioè su camion) per la Cimolai , la quale paga i suoi fornitori con i soldi pubblici incassati dall’ ILVA in amministrazione straordinaria. E se dietro qualcuna di queste società che opera in subappalto ci fosse la criminalità organizzata ?
Tutte domande a cui nessuno dell’ ILVA e della CIMOLAI sembra voler rispondere. Ed è per questo motivo che il nostro giornale ha inviato via Pec (posta elettronica certificata) questo articolo che state leggendo alla Procura ed alla Guardia di Finanza di Taranto con valore di esposto.
Quindici giorni fa in occasione di una riunione di Confindustria Taranto, svoltasi presso la delegazione di Massafra a cui hanno partecipato il sindaco Melucci e Martino Tamburrano presidente in uscita della Provincia di Taranto (scade il 30 ottobre n.d.r.) è stato proprio Melucci rivolgendosi agli imprenditori presenti a dire “Non vi preoccupate dell’ ILVA, della nuova gestione, non cercate di contattarli. Lo farò io, vi rappresenterò io. Dovranno fare i conti con me, che sono l’ Autorità Sanitaria !” affermazioni queste gravissime, confermateci da alcuni partecipanti alla riunione.
Le affermazioni di Melucci nella riunione in questione hanno indotto e causato la reazione dei vertici di Confindustria Taranto, i quali hanno chiarito che “aver accanto le Istituzioni ci fa piacere, ma i rapporti di rappresentanza dei nostri iscritti, sono compito della nostra Associazione e non della politica” .