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3 Luglio 2024 09:28
3 Luglio 2024 09:28

Concorsi truccati in università a Milano: rinviati a giudizio i rettori della Statale e del San Raffaele

La procura milanese contesta l' accusa di aver condizionato due concorsi per altrettanti posti per la cattedra di Urologia agli ospedali San Paolo e San Donato. Il processo inizierà il prossimo 5 luglio

Il Gup del Tribunale di Milano Cristian Mariani non potendo escludere una ragionevole previsione di condanna ha mandato processo il rettore dell’Università Statale, Elio Franzini, ed il rettore dell’Università Vita-Salute del San Raffaele, Enrico Gherlone, a cui la procura di Milano contesta di aver condizionato, a vario titolo, due concorsi per altrettanti posti per la cattedra di Urologia agli ospedali San Paolo e San Donato, insieme ai docenti Francesco Montorsi (professore ordinario di Urologia al San Raffaele), Marco Carini (ordinario di Urologia all’Università di Firenze), e Stefano Centanni (direttore del Dipartimento Scienze della Salute alla Statale).

il rettore dell’Università Statale, Elio Franzini

Il processo a loro carico inizierà il prossimo 5 luglio per vagliare le imputazioni di “corruzione” (per Montorsi, Carini e Centanni) e di “turbativa d’asta” (per i due rettori) e di “falso” (per il solo Franzini). 

L’inchiesta condotta dai pm Carlo Scalas e Eugenia Bianca Maria Baj Macario della Procura di Milano nasce da uno stralcio di quella più ampia di Firenze su una presunta concorsopoli con 39 docenti indagati in tutta Italia. Al centro dei due bandi milanesi pilotati in particolare ci sarebbero Marco Carini, urologo dell’università fiorentina e componente delle due commissioni giudicatrici. È lui che si sarebbe impegnato per “condurre entrambe le procedure selettive in favore di vincitori predeterminati”.

L’impianto dell’accusa ha origine dall’incrocio tra un fascicolo di Firenze e uno di Milano, è che un primo concorso bandito dalla Statale per un posto all’ospedale San Paolo fosse nato dovendo già avere un vincitore predestinato (Bernardo Maria Cesare Rocco) nell’interesse del caposcuola fiorentino Carini: al punto che allora gli urologi milanesi (capitanati da Montorsi) erano insorti contro quello che ritenevano una intesa solo tra Carini e Franzini, e avevano preannunciato una sorta di ostruzionismo consistente nel presentare tutti domanda, in modo da battere il predestinato (dal profilo soccombente rispetto a loro) e poi però non accettare la chiamata per fare andare a vuoto il concorso, così tra l’altro evitando (altro piano di scontro degli interessi in gioco) che il potenziamento del San Paolo andasse a scapito del gruppo San Donato della famiglia Rotelli

Al San Paolo il docente Bernardo Maria Cesare Rocco, sostenuto dallo stesso Carini e al San Donato Luca Carmignani “sponsorizzato” da Francesco Montorsi, professore ordinario dell’Università Vita-Salute San Raffaele. In questa doppia partita di nomine sarebbero poi entrati i rettori dei due atenei: Franzini – secondo l’accusa – venuto a conoscenza che Montorsi e un altro professore “non avevano ancora ritirato la loro candidatura” per la cattedra all’ospedale San Paolo, “contattava il rettore Gherlone perché quest’ultimo intervenisse per far rispettare i patti”. Un intervento che si sarebbe manifestato quando Gherloneconvocava Montorsi e determinava la revoca delle domande” dei due candidati “nel giro di qualche ora”.

ll rettore dell’Università del San Raffaele, Enrico Gherlone,

“Ecco… perché… – diceva Franzini intercettato mentre parlava con Gherlone – due tuoi professori non si sono mica… Sono ben presenti all’interno del concorso“. “E chi sono?“, chiedeva il rettore del San Raffaele. “Montorsi – diceva Franzinie quell’altro che si chiama… Briganti“. “Eh… sì, sì… va bene“, abbozzava Gherlone. “E siccome c’è l’altro (concorso, ndr) in ballo… Cioè, non vorrei interferenze spiacevoli sulle due procedure – continuava Franzini – (…) Perché no… non si è ritirato sostanzialmente come aveva promesso“.

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