Il Tribunale di Firenze ha emesso una condanna nel processo di primo grado nei confronti di Tiziano Renzi e della moglie Laura Bovoli a tre anni, 2 mesi e 15 giorni per alcuni episodi di false fatturazioni. I genitori di Renzi sono assenti dall’aula del tribunale. Erano imputati per il dissesto di tre cooperative di servizi: sono stati condannati per false fatture ma assolti dall’accusa di bancarotta.
I genitori del leader di Italia Viva Matteo Renzi sono stati assolti dall’accusa di bancarotta fraudolenta delle cooperative Delivery Service Italia ed Europe Service.Anche Matilde Renzi, sorella dell’ex presidente del consiglio, è stata assolta dall’accusa di false fatture.
L’inchiesta nasce dopo il fallimento cooperative di servizi pubblicitari Delivery Service, Marmodiv, Europe Service, collegate a Eventi 6 srl, società dei genitori di Renzi. Secondo gli investigatori, i Renzi avrebbero usato le cooperative per gestire i dipdendenti della Eventi 6 e le avrebbero portate al fallimento senza versare oneri previdenziali e imposte.
L’indagine avviata nel febbraio 2019 aveva causato la misura cautelare degli arresti domiciliari per genitori dell’ex premier, revocata 18 giorni dopo dal tribunale del Riesame i. La prima cooperativa finita nel mirino degli inquirenti era stata la Delivery Service Italia, dichiarata fallita a giugno 2015 e della quale i coniugi Tiziano Renzi e Laura Bovoli erano stati gli amministratori di fatto, secondo l’ impianto accusatorio . Secondo il pm Luca Turco i due coniugi, con il supporto di altri imputati avevano provocato “il fallimento della società per effetto di un’operazione dolosa consistita nell’aver omesso sistematicamente di versare gli oneri previdenziali e le imposte, o comunque, aggravando il dissesto”.
L’inchiesta del pm Luca Turco si era poi estesa ad altre due cooperative, la “Europe Service” e “Marmodiv”, che sarebbero state costituite proprio per permettere alla società della famiglia Renzi Eventi6 di avere a disposizione lavoratori dipendenti senza dover sopportare i costi degli oneri previdenziali ed erariali, tutti spostati proprio in capo alle tre cooperative. Decine sempre in base alle accuse le fatture per operazioni inesistenti emesse nei confronti della Marmodiv al fine di far figurare costi fittizi e permettere alla cooperativa di evadere le imposte sui redditi e sul valore aggiunto.
Nell’ottobre del 2022 la Corte di Appello aveva assolto i due coniugi per la vicenda delle due presunte fatture false emesse all’imprenditore Luigi Dagostino (condannato invece a 9 mesi). La Corte, accogliendo la ricostruzione delle difese, aveva dunque largamente riformato la sentenza di primo grado, con la quale ai due coniugi era stata inflitta una pena di 1 anno e 9 mesi e a Dagostino di 2 anni.
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