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22 Luglio 2024 10:50
22 Luglio 2024 10:50

Condannato Antonio Albanese

A tale processo si è giunti a seguito della segnalazione di cittadini sulla base di foto satellitari e della documentazione presente nei precedenti gradi di giudizio, che era stata evidenziata con un eco anche a livello nazionale nei servizi televisivi di "Striscia la Notizia" che aveva realizzato sulla vicenda numerosi servizi, affiancato dal nostro quotidiano, mentre la stampa locale taceva. ALL'INTERNO IL DISPOSITIVO DELLA SENTENZA

Venerdì scorso 7 maggio il Giudice dell’udienza Preliminare del Tribunale di Taranto, Francesco Maccagnano, al termine della Camera di Consiglio, ha pronunciato la prima attesa sentenza sulla nota questione del “Boschetto Fantasma”, correlato alla realizzazione del Secondo Inceneritore di Massafra. Al centro della sentenza l’imprenditore massafrese Antonio Albanese, nella sua veste di legale rappresentante di Appia Energy s.r.l.

L’accusa della Procura di Taranto sosteneva che Antonio Albanese aveva fatto eseguire nel 2016 numerosi tagli e estirpazioni in una area boschiva prospiciente la sede di realizzazione dell’impianto di incenerimento rifiuti per rendere il progetto compatibile con le normative paesaggistiche vigenti. Un intervento effettuato in termini temporali prima delle verifiche dei consulenti del Consiglio di Stato, chiamato in ultima analisi ad esprimersi sulla reale compatibilità dell’impianto con il Piano paesaggistico regionale.

A tale processo si è giunti a seguito della segnalazione di cittadini sulla base di foto satellitari e della documentazione presente nei precedenti gradi di giudizio, che era stata evidenziata con un eco anche a livello nazionale nei servizi televisivi di “Striscia la Notizia” che aveva realizzato sulla vicenda numerosi servizi, affiancato dal nostro quotidiano, mentre la stampa locale taceva.

Il processo riguardava anche l’eventuale sussistenza dei reati di falso ideologico a carico dei consulenti stessi.La sentenza ha portato alla condanna di Antonio Albanese per il reato ambientale: l’imputato è stato considerato colpevole e punito con 3 mesi di reclusione (convertiti in pena pecuniaria di € 22.500) ed € 8.500 di ammenda, al pagamento delle spese processuali. Albanese grazie alla sapiente difesa dell’ avvocato Raffo del foro di Taranto, stato invece assolto per i restanti reati.

In attesa delle motivazioni della sentenza che il giudice dovrebbe depositare entro 90 giorni, il Comitato No Raddoppio, la sezione locale ISDE Medici per l’Ambiente e altre associazioni del territorio assicurano il loro impegno in questo cammino rilevano che tale sentenza, contro la quale è possibile fare ricorso in appello, lascia aperta la strada al proseguimento dell’impegno di quanti in questi lunghi anni hanno sostenuto le ragioni di una lotta civile per la tutela del territorio e della salute dei suoi cittadini.

ALBANESE-Sent.-dispositivo

Ed ora chissà se il solito “pennivendolo” scriverà un suo articoletto in favore del suo amichetto e sponsor Antonio Albanese, che Striscia la Notizia cercava solo audience….

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