Il giudice per le udienza preliminari del Tribunale di Bari Giuseppe Ronzino, ha condannato in abbreviato a 5 anni e 4 mesi di reclusione Mario Lerario , l’ormai ex dirigente della Protezione civile pugliese per il reato di corruzione, insieme all’imprenditore di Giovinazzo Antonio Illuzzi, condannato a sua volta a 4 anni. Il giudice anche disposto il rinvio a giudizio con rito ordinario per l’ex funzionario della Regione Puglia Antonio Mercurio, accusato anch’egli come Lerario di corruzione e abuso d’ufficio.
Secondo il giudice, l’ imprenditore Illuzzi avrebbe versato a Lerario, in due diverse occasioni, tangenti per 35mila euro per ottenere l’affidamento tra il 2019 e il 2021 di oltre 2,2 milioni di euro appalti dalla sezione Provveditorato-economato della Regione Puglia . Gli appalti, secondo l’impianto accusatorio della Procura sulla base delle indagini ed accertamenti svolti dal Comando provinciale di Bari della Guardia di Finanza, sarebbero stati affidati contravvenendo alla normativa di settore mediante un loro artificioso frazionamento e senza rispettare il principio di rotazione degli operatori economici. Atti che sarebbero stati firmati sia da Lerario che da Mercurio.
La scorsa settimana il procuratore aggiunto di Bari Alessio Coccioli , prossimo procuratore capo di Matera, aveva chiesto la condanna a 6 anni per Lerario, ed a 4 per Illuzzi (pene diminuite di un terzo grazie alla scelta degli imputati di procedere con rito abbreviato) oltre al rinvio a giudizio per Mercurio. Gli avvocati Michele Laforgia e Guglielmo Starace rispettivamente difensori di Lerario e Illuzzi avevano chiesto invano l’assoluzione per i loro assistiti. L’ avv. Roberto Eustachio Sisto difensore di Mercurio, aveva invece chiesto il proscioglimento per il suo assisiito, richiesta che è stata rigettata dal Tribunale.
Lerario era già stato condannato nel marzo 2023 a 5 anni e 4 mesi di reclusione , sentenza che è stata opposta in appello , ma non è stato ancora fissato l’ udienza, per aver ricevuto da altri due imprenditori tangenti per complessivi 30mila euro. In una di queste occasioni , il 23 dicembre 2021 venne arrestato in flagranza subito dopo aver incassato la tangente.
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