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23 Novembre 2024 09:12

Confermate le condanne definitive per Buzzi e Carminati che ritornano in carcere 

Con la sentenza della Suprema Corte sono state confermate così le condanne decise nell'Appello bis nel marzo 2021 accogliendo le richieste della procura generale della Cassazione.

I giudici della seconda sezione penale della Corte di Cassazione presieduta da Luciano Imperiali hanno respinto i ricorsi delle difese di Salvatore Buzzi e Massimo Carminati confermando dunque le condanne emesse nel corso del processo di Appello bis del processo “Mondo di Mezzo” condannati rispettivamente a 12 anni e 10 mesi per Buzzi e 10 anni per l’ex Nar Carminati. Il sostituto procuratore generale Lidia Giorgio ha sottolineato nel corso dell’udienza, come già riportato nella requisitoria scritta, il ”curriculum criminale’‘, la ”gravità della vicenda associativa accertata (‘inquinando persistentemente e pesantemente, con metodi corruttivi persuasivi, le scelte politiche e l’agire pubblico dell’ente locale’, definito una ‘mucca da mungere’) e il ”ruolo apicale” ricoperto da Carminati.

Per quanto riguarda invece il ricorso presentato dalla difesa di Buzzi, il sostituto procuratore generale ha evidenziato il ”ruolo apicale svolto’‘ dall’ex ras delle cooperative ”unitamente al Carminati‘ oltre al ”numero e alla gravità delle condotte accertate (…) al pesante e grave inquinamento della cosa pubblica, nonché -tra gli indici rivelatori della peculiare modalità dell’attività delittuosa e della connessa allarmante gravità- all’assoluto disinteresse di Buzzi per i controlli pubblici, al completo ribaltamento della logica ispiratrice del mondo delle cooperative, oltre che all’appoggio di concorrenti ex art. 110 c.p. e di altro gruppo associativo caratterizzato da strategie criminali violente ed estorsive, ovvero l’associazione di corso Francia, per il recupero dei crediti”.

Con la sentenza degli ermellini giudicanti della Suprema Corte sono state confermate così le condanne decise nell’Appello bis nel marzo 2021 accogliendo le richieste della procura generale della Cassazione. Al processo si era arrivati dopo che la Suprema Corte il 22 ottobre del 2019 aveva fatto cadere per tutti gli imputati il 416bis, l’accusa di associazione mafiosa.

Si conclude così il processo a quasi otto anni di distanza dall’operazione “Mondo di Mezzo” coordinata dalla Procura di Roma, che il 2 dicembre 2014 e poi il 4 giugno 2015 ha portato all’arresto di 37 e 44 persone. All’Appello bis si era arrivati dopo che la Suprema Corte nel 2019 aveva fatto cadere per tutti gli imputati il 416bis, l’accusa di associazione mafiosa. Per Buzzi e Carminati dovrebbero ora riaprirsi le porte del carcere.

Secondo quanto riportato dall’agenzia Ansa, Massimo Carminati, era presente in Cassazione ad assistere all’udienza. Salvatore Buzzi è stato prelevato nella nottata, dai Carabinieri del Ros a Lamezia Terme e tradotto carcere, per scontare la parte residua di pena dopo la lunga carcerazione al 41bis. Il residuo pena per Buzzi – pari a circa 6 anni – è infatti superiore al minimo consentito per chiedere un affidamento in prova ai servizi sociali. Carminati a sua volta sarebbe in procinto di andare a costituirsi, ed anche se è al limite della soglia per poter ottenere un affidamento in prova ai servizi sociali, a differenza di Buzzi, pende su di lui l’aggravante di essere stato dichiarato “delinquente abituale”.

I processi precedenti

La sentenza di primo grado del processo al “Mondo di Mezzo” arriva il 20 luglio 2017 e vede la condanna dei principali protagonisti dell’inchiesta della Procura di Roma guidata da Giuseppe Pignatone, ma non riconosce l’associazione mafiosa. I giudici nel primo processo di appello, nel settembre del 2018, condannano Carminati a 14 anni e mezzo e Salvatore Buzzi a 18 anni e 4 mesi. Ad entrambi viene riconosciuto il 416bis, contestazione poi caduta in Cassazione nell’ottobre del 2019. Di qui il processo d’appello bis, col ricalcolo della pena, al ribasso. 

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