ROMA– La decisione è stata adottata dal Tribunale del Riesame di Taranto presieduto dal giudice Alessandro de Tomasi, che ha accolto il ricorso patrocinato dagli avvocati Michele Laforgia del Foro di Bari e Mauro Petrarulo. Rosalba Lonoce è la figlia di Pasquale Lonoce, amministratore di fatto della società 2Lecologica Srl, arrestato con l’ex Presidente della Provincia Martino Tamburrano, l’imprenditore Roberto Natalino Venuti, procuratore speciale della società Linea Ambiente Srl e Lorenzo Natile l’ormai ex dirigente del Settore Pianificazione e Ambiente della Provincia di Taranto, si è vista così annullare la misura degli arresti domiciliari è tornata in libertà.
In sede di riesame i legali della Lonoce hanno discusso anche in ordine ai gravi indizi di colpevolezza di Rosalba Lonoce, rispetto all’accusa di concorso in corruzione che grava sugli indagati principali, definendoli “insussistenti“. Nell’indagine in corso nei confronti dell’ex presidente della Provincia, coordinata dal procuratore aggiunto Maurizio Carbone ed assegnata al pm Enrico Bruschi.
La donna era stata ritenuta complice della “cricca” del malaffare che ruotava intorno a Martino Tamburrano con l’ipotesi investigativa che la Lonoce che abbia concretamente concorso ad effettuare azioni illecite, sempre sulle direttive del padre Pasquale Lonoce. attraverso contratti di “facciata” per i quali l’ emissione di fatture sarebbe stata gestita da lei, aventi un duplice fine: l’ottenimento dell’autorizzazione all’ampliamento del sito della discarica Torre Caprarica di Grottaglie e per il sopralzo del terzo lotto, ai quali era interessato economicamente Venuti, e costituire dei fondi neri per un importo di 1,5 milioni di euro, nel rapporto affaristico precostituito tra Linea Ambiente Srl e 2Lecologia Srl, con importi sovrastimati rispetto al valore reale, e modulati al pagamento di tangenti.
Semaforo rosso invece per l’ex presidente dell’AMIU Federico Cangialosi, indagato nel medesimo procedimento, attualmente agli arresti domiciliari per concorso in turbata libertà d’incanto insieme a Cosimo Natuzzi, a seguito dei rispettivi ruoli di presidente e componente della commissione di gara del Comune di Sava, costituita per l’affidamento del servizio integrato di igiene urbana ed ambientale . Il Tribunale del Riesame di Taranto come era già accaduto per Natuzzi difeso dall’ avvocato Egidio Albanese, ha respinto il ricorso della difesa di Cangelosi assistito dagli avvocati Claudio Petrone e Vittorio Triggiani, i quali avevano chiesto l’annullamento della misura, contestando delle violazioni di natura procedurale, ed il sequestro considerato tardivo e conseguentemente illegittimo.
Il Tribunale del Riesame, non è stato dello stesso avviso smontando di fatto le tesi della difesa, confermando il quadro accusatorio impiantato dalla Procura di Taranto sulla base delle investigazioni della Guardia di Finanza ,