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22 Novembre 2024 08:28

Confindustria, le imprese dell’indotto ILVA chiedono legalmente al Governo di essere pagati

Ammontano a 150 milioni di euro i crediti bandati dall' indotto tarantino dell' ILVA. Gli imprenditori hanno condiviso un piano di iniziative congiunte, fra cui le istanze di accesso agli atti e di richiesta di anticipazioni sui crediti pregressi. A breve l’incontro con le organizzazioni sindacali

Della complessità della situazione che le riguarda direttamente e le vede penalizzate da oramai un anno e mezzo le aziende dell’indotto Ilva di Taranto, che nel pomeriggio di ieri hanno incontrato il Presidente Vincenzo Cesareo ed il pool di legali, hanno già ampia contezza. La crisi di liquidità che investe la fabbrica – con tutte le conseguenze immaginabili – la perdita progressiva di quote di mercato, la brusca frenata della produzione: tutti segnali di segno negativo che sono stati riportati nella lettera che lo stesso presidente di Confindustria Taranto ha inviato, pochi giorni fa, al Premier Renzi, (lettera caldeggiata proprio dalle imprese fornitrici) rappresentandogli la preoccupazione di una platea di aziende con 150 milioni di euro di crediti (pregressi all’amministrazione straordinaria), alle prese con una situazione di totale impasse.

CdG ilva_ingressoL’assemblea odierna, apertasi con la trattazione degli argomenti già analizzati proprio nella comunicazione inviata al Premier, (in cui Confindustria rivendica un’anticipazione dei crediti pregressi per salvaguardare l’intero indotto oramai in ginocchio) è servita a fare il punto anche su altri aspetti di carattere meramente legale illustrati dagli avvocati presenti, che seguono le varie realtà imprenditoriali di Taranto e provincia nella complessa vicenda Ilva.  Fra le iniziative da assumere, gli imprenditori presenti (un centinaio quelli partecipanti ai lavori) hanno pertanto deciso, sentiti i legali, di avanzare una prima istanza di accesso agli atti, che consentirà in sostanza di avere contezza della procedura in corso ed allo stesso tempo di verificare se e quante imprese (va ricordato che l’indotto pur concentrandosi a Taranto pesa per 250 milioni di euro complessivamente a livello nazionale) hanno già ottenuto anticipazioni sul pregresso maturato.

Una seconda istanza, invece, sarà avanzata per chiedere al giudice delegato un’anticipazione sui crediti pregressi, (così come previsto dalla procedura di amministrazione straordinaria) cui far riferimento nei casi analoghi a quelli in cui versa l’indotto IlvaEntrambe le iniziative si rendono necessarie alla luce delle molteplici incombenze di natura fiscale ed amministrativo- contabile relative all’esercizio commerciale in corso e all’approvazione e deposito dei relativi bilanci che evidenziano lo stato di profonda sofferenza delle imprese. L’assemblea si aggiornerà a breve per tracciare un percorso successivo di iniziative da concordare anche con le organizzazioni sindacali, alle quali sarà chiesto a breve un incontro, partendo dalle comuni e profonde preoccupazioni già condivise -anche pubblicamente- non solo circa la situazione in cui versano le imprese ma anche rispetto alle sorti e alle reali prospettive di continuità dello stabilimento.

 

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