Il Consiglio di Stato ha dato il via libera alla realizzazione del Tap, il gasdotto dell’Adriatico, respingendo gli appelli proposti contro la sentenza del Tar dalla Regione Puglia e dal Comune di Melendugno.
Il Consiglio di Stato ha ritenuto che la valutazione di impatto ambientale resa dalla Commissione VIA avesse approfonditamente vagliato tutte le problematiche naturalistiche e anche la scelta dell’approdo nella porzione di costa compresa tra San Foca e Torre Specchia Ruggeri (all’interno del Comune di Melendugno) fosse stata preceduta da una completa analisi delle possibili alternative. Inoltre è stato escluso che l’opera dovesse essere assoggettata alla cosiddetta “Direttiva Seveso” ed è stato riconosciuto l’avvenuto rispetto del principio di leale collaborazione tra Poteri dello Stato nella procedura di superamento del dissenso espresso dalla Regione alla realizzazione dell’opera.
Con la sentenza n. 1392, pubblicata ieri, la IV Sezione del Consiglio di Stato – spiega una nota – ha respinto gli appelli proposti dal Comune di Melendugno e dalla Regione Puglia nei confronti della sentenza del Tar (l’udienza di discussione si era tenuta il 9 marzo) sul Tap – Trans Adriatic Pipeline. Il Consiglio di Stato ha ritenuto che la valutazione di impatto ambientale resa dalla Commissione Via avesse approfonditamente vagliato tutte le problematiche naturalistiche e che anche la scelta dell’approdo nella porzione di costa compresa tra San Foca e Torre Specchia Ruggeri (all’interno del Comune di Melendugno) fosse stata preceduta da una completa analisi delle possibili alternative (ben undici). Inoltre è stato escluso che l’opera dovesse essere assoggettata alla c.d. “Direttiva Seveso” ed è stato riconosciuto l’avvenuto rispetto del principio di leale collaborazione tra Poteri dello Stato nella procedura di superamento del dissenso espresso dalla Regione alla realizzazione dell’opera”.
Il governatore pugliese Michele Emiliano perde una delle sue principali battaglie avviate fin dalla sua candidatura alla Presidenza della Regione Puglia nel 2015. Emiliano chiedeva lo spostamento del gasdotto “da un posto come Melendugno dalla bellezza commovente”, a Brindisi, destinazione a vocazione industriale (guarda caso nel frattempo passata sotto il controllo dell’ Autorità Portuale di Bari), o in altri località meno turistiche.
Emiliano soltanto la settimana scorsa sosteneva che “fare per forza delle cose e imporle alla popolazione è la maniera più sbagliata di fare politica e quella migliore per favorire chi cerca pretesti per fare disordini. Non vorrei che l’intera stagione turistica possa essere rovinata dalla incapacità del governo di comprendere le ragioni dei sindaci dell’area: il Comune di Squinzano ha già dato la disponibilità ad ospitare l’approdo di Tap”. Ma ieri il Consiglio di Stato respingendo gli appelli del Comune di Melendugno e della Regione Puglia relativi alla Valutazione di impatto ambientale (Via) sul Tap, il Trans Adriatic Pipeline da 870 chilometri che rappresenta la parte terminale del corridoio meridionale europeo del gas da 3.500 chilometri che attraverserà 6 Paesi dall’Azerbaijan all’Italia.